All’interno della maggioranza si moltiplicano gli incontri per definire l’impianto della prossima Manovra. Il vertice di Fratelli d’Italia, guidato dal viceministro Maurizio Leo, ha riassunto i punti centrali del confronto politico:
- riduzione delle tasse sul ceto medio con l’abbassamento dell’Irpef;
- ipotesi di incentivi per sanità e lavoro straordinario
- attenzione al sostegno alle famiglie e alla natalità,
- nodo delle coperture stimato in circa 10 miliardi.
Una fase di lavoro delicata, che prepara il terreno al Consiglio dei Ministri previsto tra poco più di 20 giorni.
Indice
Perché una nuova Rottamazione sembra infattibile
Forza Italia, già da diverse settimane, ha formalizzato un pacchetto di richieste che punta soprattutto a rafforzare il taglio dell’Irpef destinato ai redditi medio-bassi e a garantire continuità al sistema di incentivi pensato per le aziende.
La Lega ha scelto una linea diversa, insistendo sull’ipotesi di una nuova rottamazione delle cartelle esattoriali, proposta che il segretario Matteo Salvini ha rilanciato in più occasioni durante i vertici interni.
Secondo le valutazioni fatte circolare, un intervento di questo tipo avrebbe però un costo molto elevato, stimato oltre i 2 miliardi di euro anche nello scenario più ridotto. Questa ipotesi è quindi molto remota poiché sembra veramente infattibile.
Il ministro dell’Economia Giancarlo Giorgetti ha ribadito anche di recente che l’obiettivo resta quello di arrivare a un risultato di pace fiscale, termine da lui considerato preferibile rispetto a rottamazione. Ha spiegato che il Governo sta lavorando per una soluzione sostenibile (e reale), capace di dare respiro a chi intende regolarizzare la propria posizione con il fisco.
Riduzione delle tasse sul reddito medio
Durante l’incontro di Fratelli d’Italia è emerso che la questione centrale rimane la revisione dell’Irpef. Il piano allo studio prevede di ridurre l’aliquota dal 35% al 33% per chi percepisce redditi fino a 50mila euro l’anno, mentre l’ipotesi di allargare la misura fino a 60mila euro appare difficilmente sostenibile con le risorse disponibili.
Per un’operazione di questo tipo servono circa 4 miliardi di euro, una cifra consistente che costringe l’Esecutivo a valutare con attenzione le coperture.
Bisogna pensare alla Manovra come all’organizzazione di una vacanza: si ha un budget e in base a quello si sceglie destinazione, tipo di alloggio, cosa vedere. È probabile che quest’anno il budget per la vacanza non permetta di varcare i confini nazionali.
Come già avvenuto l’anno scorso, il Governo prova a rivedere alcune detrazioni fiscali, con una nuova stretta sui bonus, così da evitare che il beneficio finisca per favorire i contribuenti con redditi più elevati.
Novità su straordinari e sanità
Tra le possibilità discusse c’è un intervento sugli straordinari: oggi le ore aggiuntive vengono tassate esattamente come l’orario normale, e questo ne riduce l’effettiva convenienza per i lavoratori.
Sul versante della sanità si pensa a nuove agevolazioni per ridurre il peso delle spese che i cittadini affrontano di tasca propria. Nel 2023 questa voce ha superato i 40 miliardi di euro, una cifra che fotografa bene la difficoltà crescente nell’accesso alle cure pubbliche.
Si tratta delle cosiddette spese out of pocket: ticket, medicine, dispositivi medici e visite specialistiche che restano fuori dalla copertura del Servizio sanitario nazionale.
Misure per famiglia e natalità
Restano aperti anche i capitoli dedicati al sostegno delle famiglie e alla risposta al calo della natalità, tema che negli ultimi anni è diventato sempre più centrale nelle agende politiche.
All’interno della maggioranza si discute di strumenti che possano dare un supporto concreto, dagli aiuti economici diretti a misure fiscali dedicate, fino a incentivi pensati per favorire la genitorialità e ridurre i costi connessi alla cura dei figli.
Forse bisognerebbe intervenire anche sugli stipendi. Le ricerche storiche dell’Osservatorio Federconsumatori stimano un costo medio fino a 175.642,72 euro per crescere un figlio fino alla maggiore età.
Nodo coperture finanziare: dove sono i soldi
Secondo quanto riferito dai partecipanti ai vertici di partito, il pacchetto di interventi fiscali potrebbe valere intorno ai 10 miliardi, con spazi di bilancio comunque limitati rispetto alle richieste delle forze politiche.
Uno dei passaggi più delicati riguarda il reperimento delle risorse.
Entro fine settembre scade il termine per aderire al concordato preventivo, da cui potrebbero arrivare nuove entrate veloci e fresche.
Resta inoltre aperta la possibilità di chiedere un contributo straordinario agli istituti di credito, ipotesi definita da Giorgetti come un pizzicotto alle banche.
Sul coinvolgimento degli istituti finanziari il dibattito è acceso. La premier Giorgia Meloni ha chiarito che un’eventuale iniziativa dovrà essere improntata a un confronto aperto e costruttivo e non a un approccio punitivo.