Ryanair sempre più ricca grazie ai prezzi più alti, utili a 149 milioni di euro

Sono in crescita gli utili del vettore low-cost d'Europa, ma i ritardi di Boeing riducono le previsioni sul traffico

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Giorgio Pirani

Giornalista economico-culturale

Giornalista professionista esperto di tematiche di attualità, cultura ed economia. Collabora con diverse testate giornalistiche a livello nazionale.

Pubblicato: 27 Gennaio 2025 11:02

La compagnia aerea low-cost Ryanair cresce ancora, registrando un utile nel terzo trimestre, concluso a dicembre, pari a 149 milioni di euro. In netto aumento rispetto ai 15 milioni dello stesso periodo dell’anno precedente. Tuttavia, è stata costretta a rivedere al ribasso le previsioni sul numero di passeggeri trasportati, a causa dei ritardi nella consegna dei nuovi aerei da parte di Boeing.

In aumento gli utili

Il risultato è stato trainato dal traffico passeggeri, aumentato del 9% a 45 milioni, e dall’incremento delle tariffe medie superiore alle aspettative. Ciò pari all’1%, rispetto al calo del 7% registrato nel trimestre precedente, ha spiegato il Cfo Neil Sorahan. I dati sono un netto miglioramento rispetto al secondo trimestre.

Gli analisti di Citi sottolineano che l’utile netto include due elementi non ricorrenti: da un lato un compenso (di entità non specificata) riconosciuto per i ritardi nelle consegne degli aerei durante il trimestre; dall’altro, l’impatto negativo dei costi legali in Spagna, pari a 108 milioni di euro, secondo quanto riportato dal governo spagnolo. Ryanair ha annunciato che presenterà ricorso contro la sanzione ricevuta.

Per l’intero anno, Ryanair si è dichiarata “cautamente ottimista” riguardo ai profitti, sottolineando che il raggiungimento di questo obiettivo dipenderà da vari fattori:

  • conflitti in Ucraina e in Medio Oriente;
  • ulteriori ritardi nella consegna dei Boeing;
  • carenza di personale addetto al controllo del traffico aereo in Europa.

La compagnia prevede un traffico totale di 200 milioni di passeggeri, a condizione che non si verifichino ulteriori ritardi nei voli.

I ritardi di Boeing tagliano le previsioni per il 2026

Per l’anno fiscale 2026, Ryanair prevede di raggiungere un traffico di 206 milioni di passeggeri, in leggero calo rispetto alla stima di 210 milioni annunciata a novembre. Questo a causa dei ritardi nelle consegne di aerei da parte di Boeing per lo sciopero dei lavoratori dello scorso anno, durato da settembre a novembre e che ha portato l’azienda ad aumentare lo stipendio dei dipendenti del 38%.

La compagnia aerea low-cost irlandese ha dichiarato di essere comunque “fiduciosa” che i 29 aerei Boeing ordinati arriveranno entro marzo del prossimo anno. Sebbene Neil Sorahan abbia ammesso di essere delusi per il ritardo nella consegna, ha anche sottolineato che, dopo una recente visita, Ryanair sta notando “miglioramenti significativi” negli stabilimenti di Boeing, e si augura che il peggio sia ormai passato.

Ryanair sta anche preparando l’integrazione del modello MAX-10, che Boeing prevede di certificare entro la fine del 2025. La consegna dei primi 15 MAX-10 è prevista per la primavera del 2027, rafforzando così i piani di crescita a lungo termine della compagnia.

Per attenuare l’impatto dei ritardi nelle consegne, Ryanair sta riallocando la capacità verso regioni come Polonia, Svezia e Italia, dove le politiche governative, tra cui la riduzione delle tasse sull’aviazione e gli incentivi alla crescita, favoriscono l’espansione. Quasi tutta la capacità estiva per il 2025, che include 164 nuove rotte, è già disponibile per la vendita.

Per Citi e Bernstein le azioni Ryanair sono da comprare

Citi prevede che le previsioni sul traffico passeggeri per l’anno fiscale 2026 possano causare volatilità nel prezzo delle azioni, ma ritiene che, trattandosi di un problema che interessa l’intero settore, questo potrebbe favorire il contesto dei prezzi. La banca continua a credere in un possibile rialzo dei prezzi, grazie al disimpegno dalle OTA (agencie di viaggio online) previsto per l’anno fiscale 2026. Di conseguenza, Citi ha confermato il rating “buy” e il target price di 26 euro sull’azione.

Anche Bernstein mantiene una visione positiva, con un rating “buy” e un prezzo obiettivo di 23 euro, che rappresenta un incremento del 16,5% rispetto al prezzo di chiusura di venerdì scorso, pari a 19,73 euro.