L’inverno 2025 potrebbe riservare spiacevoli sorprese. Da alcune settimane, infatti, si sta assistendo a un rialzo dei prezzi dell’energia. Le quotazioni del gas di inizio 2025 potrebbero superare i 50 euro per megawattora. Dati che non possono non pesare nel breve futuro sulle bollette di famiglie e imprese. Da Arera un’analisi su cosa aspettarsi.
Perché il prezzo del gas torna ad alzarsi?
Come spesso è stato raccontato negli ultimi anni, il prezzo del gas è strettamente legato alle tensioni geopolitiche. In particolare, l’aumento dei costi è dovuto alla commercializzazione del gas. Lo spiega Massimo Ricci, direttore della divisione energia dell’Autorità per l’energia, le reti e l’ambiente (Arera):
Negli ultimi anni lo sviluppo della commercializzazione del gas naturale attraverso il GNL (gas naturale liquefatto), vale a dire il trasporto via nave, ha in qualche modo collegato i vari mercati ai vari mercati mondiali.
Per questo, da alcuni anni, prosegue, il prezzo che si forma nei mercati europei è vicino a quello che si forma in Italia o in paesi lontani come la Cina e i paesi dell’Est. Negli ultimi mesi, le condizioni geopolitiche sono tornate a preoccupare il mercato del gas. Le condizioni sono tese, per quanto variabili.
Ricci conferma che, al momento, le quotazioni del gas sono intorno ai 45-46 euro per megawattora. La soglia dei 50 euro per megawattora non è ancora stata raggiunta, però i prezzi sono preoccupanti e vanno tenuti sotto controllo. “Anche per valutare eventuali interventi emergenziali nel momento in cui dovessero raggiungere valori molto elevati, tipo quelli storici”, ha spiegato.
Cosa aspettarsi in bolletta
Perché le quotazioni del gas dovrebbero preoccupare imprese e cittadini? La risposta è più semplice del previsto. Infatti, l’energia elettrica, quando non proviene dalle rinnovabili, viene prodotta attraverso il gas naturale. Per questo, il prezzo del gas influenza quello dell’energia elettrica.
Ricci, quindi, sottolinea l’importanza di differenziare l’approvvigionamento della materia prima. Sviluppare fonti rinnovabili, reti e accumuli permetterebbe al sistema energetico di scostarsi da quello del gas. Non solo garantirebbe maggiore indipendenza dagli altri Paesi, ma questo assicurerebbe prezzi più bassi.
Al momento non è chiaro quanto il rialzo delle quotazioni del gas influenzerà le bollette, ma l’inverno 2024-2025 sembra configurarsi come il più caro di sempre. Questo perché la quotazione di oggi si riflettono sulle bollette del domani. È chiaro quindi che se i prezzi continueranno a salire, anche le bollette subiranno degli aumenti. I più vulnerabili risultano ancora una volta i pensionati, i titolari di bonus sociali, gli utenti delle isole non interconnesse, i beneficiari della legge 104 e tutti coloro che sono in condizioni di indigenza.
Ricci ricorda, dunque, l’opportunità dello strumento della tutela. I clienti vulnerabili, infatti, hanno diritto a rientrare nella tutela, mentre i clienti non vulnerabili sono passati o ai servizi di tutela graduali o al mercato libero già da tempo.
Dal 2025 cambiano le regole
Da gennaio, in ogni caso, cambieranno una serie di regole per le bollette di luce e gas. Lo scopo è quello di garantire maggiore trasparenza e tutela. Dal 1° gennaio per esempio scatterà un rafforzamento della tutela del cliente durante la fase di conclusione del contratto, sarà aumentato il periodo di ripensamento fino a 30 giorni e il venditore sarà obbligato a inviare il contratto sottoscritto al cliente.
Altre informazioni importanti sono sull’annullamento e la chiusura di un contratto. Infatti il cliente ha diritto a non pagare la fornitura in caso non siano state rispettate le regole dal fornitore. Senza contare che nessuno rimane senza gas o luce e che le minacce dei call center in questo senso non sono valide.