Ponte sullo Stretto, il costo sale a 13,5 miliardi con il rischio di superare i vincoli Ue

Sale a 13,5 miliardi il costo del Ponte sullo Stretto con l’Anac che palesa il serio rischio di superare i vincoli di spesa Ue, Salvini assicura però che l’opera si farà

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Riccardo Castrichini

Giornalista

Nato a Latina nel 1991, è laureato in Economia e Marketing e ha un Master in Radio, Tv e Web Content. Ha collaborato con molte redazioni e radio.

Pubblicato: 27 Novembre 2024 20:20

Nuove grane insorgono sulla strada che porta alla realizzazione del Ponte sullo Stretto dopo che l’amministratore delegato della Stretto di Messina, Pietro Ciucci, ha annunciato che il costo dell’opera è salito a 13,5 miliardi di euro. In questo modo, come evidenziato dal presidente dell’Anac Giuseppe Busia, c’è un concreto rischio di superare i vincoli di spesa imposti dall’Unione europea. Si ricorda, in tal senso, che le modifiche del progetto non possono superare del 50% il prezzo dell’appalto originario.

L’allarme lanciato da Anac sul Ponte sullo Stretto

L’aggiornamento del costo del Ponte annunciato dall’Ad della Stretto di Messina per l’Anac evidenzia un grande problema di sostenibilità dell’intero progetto a livello europeo. “Ora capiremo di quanto e come” il nuovo costo comporterà dei rischi, ha detto Giuseppe Busia, aggiungendo anche che “il legislatore ha scelto di non avere il progetto esecutivo complessivo dell’opera, per cui oggi non conosciamo se, come e quanto costerà nel dettaglio tutta l’opera”.

Per Busia sono ancora troppi gli interrogativi che riguardano la spesa, “essendoci anche dei vincoli dal punto di vista europeo che non possono essere superati, in ragione del fatto che non si è fatto una gara, e pone degli interrogativi più generali sulla funzionalità. Anche qui la trasparenza su tutto il disegno sarebbe ed è un vantaggio per tutti e in primis per chi lo sta costruendo”.

Le tappe verso la costruzione del Ponte

Ai dubbi sulla sostenibilità finanziaria della costruzione del Ponte sullo Stretto, si affiancano quelli legati alle tempistiche.

Entro dicembre 2024, così come confermato dal ministro delle Infrastrutture e dei Trasporti Matteo Salvini, verrà approvato il progetto definitivo da parte del Cipess (Comitato interministeriale per la programmazione economica e lo sviluppo sostenibile). Nel 2025, invece, inizieranno le prime attività sul territorio, come confermato dall’Ad dello Stretto di Messina, Pietro Ciucci, con l’apertura del traffico sul Ponte che dovrebbe essere avviata a partire dal 2032.

A quanto detto si aggiunge che, proprio in questi giorni, per consentire l’approvazione da parte del Cipess entro la fine 2024 del progetto definitivo, è stato presentato in commissione Bilancio della Camera dal capogruppo della Lega Riccardo Molinari un emendamento alla Manovra 2025 che autorizza “la spesa di 6.132 milioni di euro, mediante corrispondente riduzione delle risorse del Fondo per lo sviluppo e la coesione, periodo di programmazione 2021-2027“. Nel secondo comma dell’emendamento della Lega si specifica che “si tratta di fondi Fsc aggiuntivi ai 1.600 milioni già prelevati dallo stesso Fondo a Sicilia e Calabria per finanziare il Ponte”.

Non si fermano le contestazioni

C’è, infine, il non trascurabile problema della contestazione popolare legata alla costruzione del ponte. Molti i comitati di cittadini contrari, ai quali il ministro Matteo Salvini ha risposto con fermezza: “Il Ponte sullo Stretto serve, stiamo navigando nella giusta direzione anche se qualcuno vuole che la barca affondi, c’è gente che vuole il male dell’Italia. Tecnicamente – ha aggiunto – non ci sono motivi ostativi, ma in Italia si fa ideologia su tutto, anche sulle opere pubbliche. Ideologia sulla Torino-Lione, su una fermata dell’Av”.

Per il leader leghista il progetto dell’opera è dunque credibile e concreto con la sua realizzazione che sarà “un moltiplicatore di sviluppo”. “Quando sarà inaugurato non ci sarà più uno contrario”, ha concluso Salvini.