Il ministro dell’Economia e delle Finanze Giancarlo Giorgetti ha difeso con decisione le scelte contenute nella Manovra, rispondendo alle critiche arrivate da Istat, Banca d’Italia, Corte dei Conti e Ufficio parlamentare di bilancio. Le osservazioni riguardano in particolare gli effetti della riduzione della seconda aliquota Irpef, misura che secondo alcune analisi favorirebbe i redditi medio-alti.
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Sostenere il ceto medio
Durante il suo intervento al Festival dei territori industriali di Bergamo, Giorgetti ha spiegato che l’obiettivo dell’Esecutivo è sostenere il ceto medio:
Siamo stati massacrati per aver cercato di aiutare non i ricchi, ma chi guadagna cifre ragionevoli. Bisogna capire cosa si intende per ricco: se è chi guadagna 45 mila euro lordi all’anno, poco più di 2 mila euro netti al mese, allora serve una riflessione diversa.
Il ministro ha ricordato che nel 2024 erano già stati destinati 18 miliardi di euro per i redditi fino a 35mila euro e che, con la nuova Manovra, l’intervento si estende anche a chi percepisce fino a 50mila euro annui. Una misura, ha detto, che rientra in una strategia pluriennale di sostegno al potere d’acquisto.
La Manovra verso le modifiche parlamentari
La Legge di Bilancio si avvia ora alla fase parlamentare, con gli emendamenti dei partiti attesi in Senato entro venerdì. Giorgetti ha già anticipato la disponibilità del Governo a valutare alcuni correttivi in settori chiave, in particolare su affitti brevi, dividendi e compensazioni dei crediti.
L’obiettivo, ha spiegato, è migliorare il testo senza alterarne gli equilibri complessivi e ha sottolineato le difficoltà di bilanciare crescita, spesa pubblica e contesto internazionale segnato da instabilità economica e geopolitica.
Possibile proroga di iper e super ammortamenti
Tra le novità in discussione, una delle più significative riguarda la proroga pluriennale di iper e super ammortamenti. Queste misure, pensate per incentivare gli investimenti produttivi, potrebbero essere rese strutturali per consentire alle imprese di pianificare meglio nel tempo. Queste le sue parole:
Rendere l’agevolazione pluriennale darebbe agli imprenditori un quadro di certezze e la possibilità di programmare gli investimenti
Il ministero sta valutando una soluzione che permetta di estendere gli incentivi a più esercizi, così da sostenere la modernizzazione dei macchinari e l’innovazione tecnologica nel settore industriale.
Focus sul credito e sul ruolo delle banche
Un altro punto toccato dal ministro riguarda il comportamento del sistema bancario. Giorgetti ha invitato gli istituti di credito a tornare a concentrarsi sull’attività di erogazione del credito, fondamentale per sostenere famiglie e imprese.
Secondo il titolare del Mef, lo Stato sta già facendo la sua parte attraverso le garanzie pubbliche sui prestiti, e le banche dovrebbero sfruttare questo strumento per rilanciare gli investimenti produttivi.
Il ministro ha inoltre richiamato la necessità di un approccio più flessibile da parte delle autorità europee, in modo da adattare la normativa bancaria al contesto economico attuale.
Energia e tassazione: il nodo dell’Ecofin
In vista della prossima riunione dell’Ecofin, il consiglio dei ministri economici dell’Unione europea, Giorgetti ha annunciato che difenderà la posizione italiana sul tema della tassazione del gas. L’obiettivo è evitare che le nuove regole europee penalizzino l’industria nazionale:
Se dovessero passare alcune proposte, sarebbe la pietra tombale sull’industria italiana dal 2033 in avanti.