Bonus 2026 cancellati e prorogati in Manovra, tutte le misure in scadenza

Tutti i bonus che hanno trovato finora conferma nella Manovra 2026 e le misure che non saranno rinnovate, in attesa del voto sugli emendamenti

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Claudio Carollo

Giornalista politico-economico

Classe ’88, è giornalista professionista dal 2017. Scrive di attualità economico-politica, cronaca e sport.

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Manovra chiamata alla prova emendamenti. La legge di Bilancio 2026 in esame al Senato è stata impallinata da oltre 5.700 proposte di modifica, 1.600 presentate dai partiti di maggioranza e 3.800 dall’opposizione. Un numero che dovrà essere sfoltito entro il 18 novembre dai gruppi parlamentari, che in totale dovranno selezionare un massimo di 414 emendamenti, i cosiddetti “segnalati”, scartando quelli meno rilevanti.

Se la mole di richieste dal centrodestra è un segnale di contesa all’interno dello stesso Governo su alcune materie del ddl, d’altra parte sono già numerosi i bonus che nelle ultime settimane hanno trovato conferma, così come le misure tagliate definitivamente.

I bonus casa confermati

Tra i bonus prorogati nella Manovra 2026 ci sarà spazio per quelli relativi alle agevolazioni per i lavori in casa. Riproposta anche per il prossimo anno la detrazione al 50% per le ristrutturazioni per la prima casa, che scenderà però al 36% nel 2027.

Per gli interventi su immobili in cui non si ha la residenza, i proprietari potranno fare richiesta di un bonus fiscale del 36% per il 2026, anche in questo caso ridotto l’anno dopo al 30%.

Oltre che per i lavori su muratura e impianti, lo schema su due aliquote varrà anche per l’ecobonus, confermato da gennaio per gli interventi per l’efficientamento energetico, come l’installazione di pompe di calore, la sostituzione di infissi, e in generale riguardanti l’isolamento termico.

Nel 2026 si potrà chiedere anche il contributo del 50% per l’acquisto di arredi e grandi elettrodomestici, fino a un massimo di 5mila euro, il cosiddetto bonus mobili, mentre attende il via libera dopo il click day del 18 novembre il bonus elettrodomestici, lo sconto riconosciuto in rapporto dell’Isee alla famiglie, con un tetto di spesa di 200 euro per forni, frigoriferi, lavastoviglie e lavatrici ad alta efficienza energetica, in cambio di un apparecchio vecchio da rottamare.

Prorogato infine anche il sismabonus, per i lavori la messa in sicurezza dai terremoti degli edifici che si trovano nelle zone a rischio sismico 1, 2 e 3.

I bonus rinnovati per le famiglie

Nel capitolo delle misure a sostegno delle famiglie, saranno diverse i bonus riproposti anche nel 2026.

Il contributo esentasse destinato alle mamme lavoratrici sarà aumentato da 40 a 60 euro e rimarrà valido fino al decimo anno di età del figlio più piccolo, o del 18esimo in caso di tre o più figli.

I requisiti minimi rimangono quelli del 2025: potranno farne richiesta le madri con un reddito Isee inferiore a 40mila euro, contratto a tempo determinato, indeterminato, ma anche le libere professioniste e lavoratrici autonome, con almeno due figli.

Nel 2026 salirà anche l’importo dell’Assegno unico universale, rivalutato all’inflazione.

Proroghe arrivate per il prossimo anno sul bonus nuovi nati, 1.000 euro di contributo Inps per Isee sotto i 40mila euro per ogni nuova nascita, adozione o affidamento dall’ 1 gennaio 2025, e sul bonus asilo nido, sussidio da 3.600 per iscrizioni al nido destinato alle famiglie con reddito fino a 40mila euro, valido dal 2026 anche per i micronidi.

I bonus cancellati nel 2026

Dalla Manovra sparirà definitivamente il Superbonus 110%, salvo i casi di lavori legati alla ricostruzione post-sisma, nei comuni di territori nei quali è stato dichiarato lo stato di emergenza per il terremoto del Centro Italia.

Secondo quanto previsto finora del disegno di legge di Bilancio, sarà tagliato nel 2026 anche il bonus barriere architettoniche, la detrazione al 75% per gli interventi mirati all’eliminazione di impedimenti fisici che ostacolano persone con disabilità o mobilità ridotta negli edifici, come scale o porte strette, sul quale è confermata la scadenza del 31 dicembre 2025.