Il tetto alle detrazioni introdotto dalla Manovra 2025 non risparmia le polizze assicurative per la protezione degli immobili contro le calamità naturali, uno strumento che esponenti del governo e della maggioranza hanno promosso negli ultimi mesi, alla luce del susseguirsi di alluvioni e inondazioni in larga parte del territorio nazionale.
Oltre a fornire un sostegno alle popolazioni delle aree a rischio, le polizze assicurative rappresentano anche strumenti che giocano a favore dello Stato, puntualmente chiamato a fornire sostegni e ristori alle popolazioni alluvionate, senza contare i soldi spesi per la messa in sicurezza del territorio e per le ricostruzioni.
La misura va a colpire le polizze per la protezione delle abitazioni contro le calamità naturali ma anche le polizze per morte o invalidità permanente.
I tetti per le detrazioni
Nell’ultima Manovra, il governo ha innalzato da 50.000 a 75.000 euro il reddito oltre il quale scatta la decurtazione delle detrazioni e ha introdotto un tetto di 14.000 euro per chi dichiara tra 75.000 e 100.000 euro e di 8.000 euro per chi supera i 100.000. Colpiti dunque i cittadini con maggiore capacità economica. Le detrazioni vengono dimezzate, rispettivamente, a 7.000 e 4.000 euro in caso non si abbiano figli a carico.
Le esclusioni
Restano escluse dal tetto massimo:
- le spese sanitarie private;
- gli interessi passivi sui mutui sottoscritti entro dicembre 2024;
- le spese per le ristrutturazioni edilizie;
- gli interventi di ristrutturazione energetica;
mentre invece le detrazioni per le polizze sono state incluse nel calcolo e contribuiranno al raggiungimento del tetto.
Oggi, chi stipula una polizza per proteggere la casa contro i disastri naturali può detrarre il 19% del premio assicurativo dalle tasse, senza un limite massimo di importo. Tuttavia, le detrazioni sono più basse per altri tipi di polizze. Ad esempio per le polizze sulla vita e invalidità la detrazione è sì del 19%, ma solo fino a un massimo di 530 euro; e le long term care (polizze per assistenza a lungo termine) prevedono una detrazione del 19%, ma con un tetto massimo di 1.291 euro. Questi importi sono ben lontani dai tetti teorici di detrazione previsti dalla legge, che arrivano fino a 14.000 o 8.000 euro.
Le critiche degli assicuratori
Le compagnie assicurative, rappresentate da Maria Bianca Farina (presidente Ania, Associazione nazionale fra le imprese assicuratrici), criticano la legge di Bilancio accusando il governo di imporre loro gravi danni finanziari.
“Siamo il settore più colpito, non ci viene chiesto un sacrificio temporaneo ma imposti danni finanziari permanenti“, taglia corto Farina.
“Appare quanto meno singolare – evidenzia Farina – che si assista ad un giro di vite a carico di incentivi fiscali, già obiettivamente modesti in verità, tradizionalmente previsti in favore di coperture assicurative connotate da finalità innegabilmente previdenziali e assistenziali”. La presidente dell’Ania si è espressa dicendo che “con specifico riferimento alle detrazioni in favore di premi per le polizze contro le calamità naturali, sarebbe troppo ovvio rimarcare l’esistenza di un superiore interesse alla preservazione del patrimonio abitativo, sempre più spesso esposto all’attacco di fenomeni climatici estremi come, purtroppo, testimoniato anche da recentissimi eventi di cronaca”. Il riferimento è alle alluvioni di Valencia, costate la vita a oltre 200 persone.