Private Banking a gonfie vele: asset in gestione raggiungono 1.196 miliardi

Il semestre ha beneficiato sia dell'aumento della raccolta che dell'effetto mercato, ma il contributo più grande è arrivato dai nuovi player

Foto di QuiFinanza

QuiFinanza

Redazione

QuiFinanza, il canale verticale di Italiaonline dedicato al mondo dell’economia e della finanza: il sito di riferimento e di approfondimento per risparmiatori, professionisti e PMI.

Pubblicato: 23 Ottobre 2024 16:30

I primo semestre si è chiuso in crescita per il settore del Private banking che ha registrato a fine giugno un forte aumento delle masse gestite a 1196 miliardi di euro, con un incremento del 2,2% rispetto ai 1.171 miliardi registrati alla fine di marzo 2024. È quanto emerge dai dati consuntivi rilevati dall’Ufficio Studi dell’Associazione Italiana Private Banking (AIPB), seocodo cui il dato che supera le previsioni per fine anno che si prevedeva chiudere a 1.184 miliardi.

“Il Private Banking continua a crescere e si avvicina alla soglia dei 1.200 miliardi di masse, anticipando di sei mesi le aspettative per fine anno. Un risultato frutto di un modello di servizio distintivo e di successo, fondato sulla consulenza professionale e la centralità del Banker, come testimonia l’importante ingresso di nuovi player e una raccolta netta in forte aumento”, ha commentato Andrea Ragaini, Presidente AIPB.

Cosa ha spinto l’industria

La nuova raccolta ed l’effetto rivalutazione hanno avuto dinamiche positive, in linea con le aspettative, ma la perfoamcne è stta favorita soprattutto dall’ingresso di nuovi player nel mercato Private, con un apporto positivo di 28 miliardi di euro, che ha consentito di superare le stime in soli sei mesi.

Lo scenario macroeconomico e finanziario del secondo trimestre dell’anno è stato caratterizzato da una dinamica più debole dei mercati azionari, specialmente per quello europeo e italiano, mentre quello statunitense ha registrato una performance più positiva. I tassi di riferimento della banche centrali hanno visto un periodo di stallo, prima del taglio avvenuto a giugno per la BCE, mentre la Fed ha proseguito nel suo attendismo.

Tra marzo e giugno 2024, la dinamica del mercato servito dal Private Banking in Italia è stata influenzata molto positivamente dalla raccolta netta (+18 mld), in sensibile incremento rispetto ai trimestri precedenti, mentre l’effetto mercato ha portato un minor contributo nei confronti degli ultimi periodi (+4 miliardi contro i +32 miliardi del primo trimestre dell’anno).

Allargando l’orizzonte all’intero primo semestre, si delinea una variazione positiva del +8,5% rispetto a fine 2023 in termini di AuM. La raccolta netta, cresciuta di 30 miliardi, ha raggiunto in soli sei mesi l’80% di quanto registrato nell’intero anno precedente. L’effetto mercato ha contribuito positivamente per 36 miliardi, in linea con l’anno precedente, mentre i cambiamenti organizzativi sono stati molto rilevanti nel determinare la dinamica di crescita dell’industria nel periodo (+28 mld).

Tirano obbligazionario e fondi

Nel secondo trimestre si registra una variazione positiva per la maggioranza dei prodotti del Private Banking, nonostante il rallentamento della crescita. L’incremento maggiore è stato registra to dai prodotti obbligazionari (+9,3 miliardi), seguiti dai fondi comuni (+5,7 mld) e dalle gestione patrimoniali (+3,8 mld).

Anche la liquidità torna a crescere (+4 mld), mentre i prodotti assicurativi vedono una variazione minima (+1,6 mld), seguita da quella di ETF/ETN/ETC (+1,4 mld). In leggera diminuzione invece le azioni (-0,8 mld).

Nel primo semestre 2024, la composizione del portafoglio sembra stabilizzarsi: tutti i comparti crescono di circa il 2,5%, ad eccezione dell’assicurativo che si ferma a +0,7%. In particolare, la raccolta diretta e l’amministrato crescono soprattutto grazie alla raccolta netta, mentre nel comparto gestito, l’aumento è distribuito equamente tra effetto mercato e raccolta netta.

Nel secondo trimestre la raccolta diretta cresce del 2,7%, arrivando a 173 miliardi: un incremento distribuito in egual misura tra obbligazioni bancarie proprie (+2,5%) e liquidità (+2,7%), facendo rimanere stabile la composizione del comparto. La raccolta amministrata aumenta in maniera rilevante, trainata dai titoli a tasso fisso (obbligazioni +4,8% e titoli di stato +5%), mentre le azioni calano leggermente (-0,6%), perdendo 4pp in 12 mesi in termini di peso sul comparto.

Gli ETF, invece, guadagno leggermente (+0,2%), portandosi circa al 5%. Prosegue la ripresa del gestito (+2,4%), grazie ad un risultato pressoché identico tra gestioni patrimoniali (+2,3%) e fondi comuni d’investimento (+2,2%), con la composizione che rimane stabile.