Indice Pmi dei servizi in aumento, cresce l’economia nel Paese ma è ancora troppo poco

Il punteggio è in aumento e segnala una crescita economica, ma il tasso d'espansione è comunque marginale e più debole della media storica

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Giorgio Pirani

Giornalista economico-culturale

Giornalista professionista esperto di tematiche di attualità, cultura ed economia. Collabora con diverse testate giornalistiche a livello nazionale.

Pubblicato: 6 Gennaio 2025 11:59

Il settore dei servizi italiano ha registrato una ripresa a dicembre, recuperando dal breve rallentamento di novembre, sebbene le nuove attività abbiano subito una contrazione per il secondo mese consecutivo. L’indice Pmi per i servizi, elaborato da Hcob, ha raggiunto quota 50,7 a dicembre, segnando un incremento rispetto al 49,2 di novembre e superando il valore di 50, che distingue la crescita dalla contrazione.

Stagnazione e incertezze frenano ancora i servizi italiani

Il principale fattore che ha limitato l’attività sembra essere stato il flusso ridotto di ordini, un elemento che le aziende intervistate hanno nuovamente segnalato a dicembre. Nel corso del 2024, sono quindi quattro i mesi in cui le nuove commesse hanno mostrato un calo mensile. Il campione di aziende monitorato ha frequentemente riportato che i clienti tendono a posticipare gli ordini a causa dell’attuale situazione economica, con una particolare preoccupazione per la crisi del settore automobilistico. Nonostante ciò, la velocità complessiva di contrazione è stata solo marginale e notevolmente inferiore rispetto a novembre.

Nel frattempo, il calo delle esportazioni registrato a dicembre si è accentuato, segnando la più ampia contrazione osservata in oltre un anno. I dati raccolti indicano un abbassamento dell’interesse, in particolare da parte dei clienti europei.

“A fine anno, le aziende dei servizi in Italia hanno segnalato notizie positive – ha commentato Jonas Feldhusen, junior economist presso la Hamburg commercial bank – l’Indice Hcob Pmi Composito, una media ponderata degli indici del manifatturiero e del terziario, è migliorato in generale restando però ancora in stagnazione a causa della debolezza del settore che produce beni. Secondo le nostre previsioni Hcob a brevissimo termine, anche il Pil italiano del quarto trimestre dovrebbe risultare in stagnazione”.

Pressioni sui prezzi e aumenti in arrivo

Per quanto riguarda i prezzi, l’indagine di dicembre ha evidenziato un aumento delle pressioni sui costi, con tassi d’inflazione elevati, i più alti registrati negli ultimi cinque mesi. Gli aumenti dei costi sembrano derivare da una combinazione di maggiori spese salariali, aumenti dei prezzi delle materie prime, dei servizi e dell’energia.

Contemporaneamente, le aziende del settore terziario si sono mostrate leggermente più inclini ad aumentare le loro tariffe nel tentativo di trasferire l’incremento dei costi sui clienti. Sebbene il tasso di inflazione dei prezzi alla vendita sia stato il più alto degli ultimi quattro mesi, è stato comunque contenuto.

Guardando al futuro, a dicembre le aziende del settore hanno continuato a manifestare fiducia nel proseguimento dell’attività per l’anno a venire. Le aspettative di un miglioramento delle condizioni geopolitiche e le previsioni favorevoli per la crescita sono state le principali ragioni di ottimismo. Tuttavia, nonostante un incremento della fiducia nel mese, essa è rimasta debole rispetto alla media storica.

Rallenta la crisi nel privato grazie alla crescita dei servizi

Per quanto riguarda la produzione composita in Italia, a dicembre è rimasta in lieve contrazione, registrando un punteggio di 49,7, in aumento rispetto al 47,7 di novembre. Il calo nel settore privato è stato minimo, grazie alla ripresa delle attività nel terziario e a una riduzione della contrazione della produzione manifatturiera. La domanda continua a essere debole, con un calo dei nuovi ordini per il secondo mese consecutivo, seppur con tassi di rallentamento in entrambi i settori.

“Le pressioni generali sui costi sono rimaste forti, con l’inflazione dei prezzi di acquisto salita al valore più alto degli ultimi quattro mesi, poiché anche il manifatturiero ha registrato costi maggiori, in linea con il terziario – spiega il report – A causa dei segnali di incertezza nella domanda, i prezzi di vendita generali di dicembre sono aumentati con un ritmo contenuto”.