Unicredit acquisisce Banco Bpm, cose cambia per i clienti delle due banche

Unicredit ha iniziato la sua operazione di acquisto di Banco Bpm: cosa succede ai clienti delle due banche

Foto di Matteo Runchi

Matteo Runchi

Editor esperto di economia e attualità

Redattore esperto di tecnologia e esteri, scrive di attualità, cronaca ed economia

Pubblicato: 26 Novembre 2024 10:12

Con l’operazione di acquisizione di Banco Bpm da parte di Unicredit i clienti delle due banche potrebbero notare alcuni cambiamenti nel modo in cui interagiscono con i rispettivi istituti di credito. Spesso durante le fusioni alcuni dettagli del conto corrente e dell’home banking vengono modificati per migliorare l’integrazione tra le due società.

Ad essere coinvolte saranno anche Webank, Banca Aletti e Banca Akros. Non ci saranno però problemi per i risparmi depositati sui conti correnti, grazie anche al fondo interbancario che li garantisce almeno fino a 100mila euro. I cambiamenti inoltre dovranno attendere la fine dell’operazione finanziaria che, se tutto andasse come previsto, arriverà tra più di un anno.

Unicredit e Bpm, cosa cambia per i clienti

Unicredit, una delle più importanti banche italiane, ha presentato un’offerta pubblica di scambio per tutte le azioni di Banco Bpm. Si tratta di una proposta di acquisizione che offre strumenti finanziari, in questo caso azioni di Unicredit stessa, in cambio dei titoli della società che si vuole acquisire, nella circostanza Banco Bpm. L’operazione sarà completata entro i prossimi 12 mesi, a meno che il Governo, come accennato dai ministri Salvini e Giorgetti, non si opponga.

Per i clienti questa acquisizione potrebbe portare ad alcuni cambiamenti. In particolare saranno i clienti di Banco Bpm e delle altre società che il gruppo controlla, Banca Aletti, Banca Akros e Webank, a doversi adattare alla nuova realtà. In primis, come sottolineato da Unicredit stessa, entreranno a far parte di un conglomerato tra i più grandi d’Europa, con offerte di servizi molto più ampie rispetto a quelle che una banca di dimensioni relativamente ridotte come Bpm poteva proporre.

Ci sono però anche cambiamenti più pratici:

  • Cambierà l’Iban. Il codice che identifica il proprio conto corrente e viene utilizzato per effettuarvi versamenti sarà con ogni probabilità modificato per riflettere la nuova proprietà della banca.
  • Cambieranno le credenziali di accesso all’home banking. I servizi digitali sono spesso i primi a essere integrati e, entrando nel gruppo Unicredit, i clienti Bpm potrebbero trovarsi a modificare username o password utilizzati per accedere alle app e ai siti dai quali controllare le proprie operazioni bancarie.

Cosa fare se si è clienti Bpm

Quasi ogni altra cosa rimarrà invece uguale. I risparmi sono garantiti dal fondo interbancario fino a 100mila euro. Mutui e prestiti saranno invariati. Potrebbero esserci modifiche alle condizioni contrattuali dei conti correnti, ma in quel caso la banca è obbligata a comunicare con due mesi di anticipo al cliente ogni cambiamento. Da quel momento il conto può essere chiuso senza alcuna penale.

Per il momento quindi ai clienti Bpm non rimane che attendere. L’operazione si completerà entro i prossimi 12 mesi, con altri 6 mesi al massimo perché venga approvata. Una volta completata la banca entrerà a tutti gli effetti a far parte del gruppo Unicredit, a meno che il Governo non si opponga. Il ministro dell’Economia Giancarlo Giorgetti ha accennato al fatto che potrebbe essere utilizzato il golden power, che permette all’esecutivo di bloccare un’acquisizione. Di solito però questa norma viene usata solo in caso sia coinvolta un’azienda straniera che vuole prendere il controllo di una realtà italiana strategica.