La tempesta finanziaria globale si intensifica, e con essa cresce l’appetito per i porti sicuri. Gli investitori, mossi da un’avversione al rischio senza precedenti, guardano con crescente interesse ai titoli di stato tedeschi, considerati baluardi di stabilità in un mare di incertezze. Di conseguenza, lo spread tra il Btp decennale italiano e il Bund tedesco continua a dilatarsi, raggiungendo nuovi picchi.
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Giornata turbolenta per i mercati, lo spread vola
In apertura di contrattazioni, il differenziale di rendimento tra il Btp decennale italiano (Isin IT0005560948) e il Bund tedesco è schizzato a 153 e 154 punti base, rispetto ai 150 della chiusura di venerdì scorso. Questo movimento riflette principalmente un calo nei rendimenti del Bund, che attualmente rende il 2,10%, mentre il rendimento del Btp italiano si mantiene pressoché stabile, passando dal 3,63% al 3,64%.
La giornata è appena cominciata, e si prospetta intensa e carica di tensioni. La tenuta del bond italiano mostra una relativa stabilità, ma è l’attrazione del Bund come rifugio sicuro a influenzare maggiormente il mercato, ampliando il divario tra i due titoli.
Crollo storico del Nikkei, il peggiore dal 1987
Dopo il venerdì nero, abbiamo un lunedì da dimenticare. L’indice Nikkei ha registrato una drammatica caduta del 12,4%, segnando il più grande ribasso in un solo giorno dal “Black Monday” del 19 ottobre 1987. La debolezza dello yen e i deludenti dati occupazionali provenienti dagli Stati Uniti hanno intensificato i timori di una recessione globale, portando gli investitori a reagire con vendite massicce.
Le turbolenze a Tokyo hanno rapidamente contagiato le altre borse asiatiche. L’indice Hang Seng di Hong Kong ha subito un colpo significativo, con una perdita dell’1,59% all’apertura. Similmente, il mercato di Singapore ha visto lo Straits Times Index scendere del 2,5%, riflettendo l’ansia per l’instabilità economica globale.
Influenze asiatiche e geopolitiche, dopo il crollo di Tokyo
Non è solo la performance economica a guidare questa corsa verso i beni rifugio; le tensioni geopolitiche sono immediatamente collegate a questi risultati. Le borse asiatiche, con Tokyo e Seul in testa, hanno registrato cali, un segnale di allerta che ha spinto gli investitori a cercare sicurezza altrove.
Il mondo guarda con apprensione agli sviluppi in Medio Oriente, dove la minaccia di un attacco militare dell’Iran a Israele fa vacillare i mercati finanziari. Questi eventi hanno innescato un aumento dello spread, che sui mercati telematici ha aperto a 153 punti base rispetto ai risultati di venerdì.
L’avversione al rischio non è limitata ai confini europei. Anche i titoli di Stato americani mostrano una flessione nei rendimenti, con un calo di circa 10 punti base. Questo fenomeno evidenzia una tendenza globale verso la prudenza, con investitori che si rivolgono a titoli meno volatili in un contesto di crescente incertezza economica e politica.
Crisi delle criptovalute: bitcoin in caduta libera
Anche il mondo delle criptovalute non è stato immune dal sell-off globale. Il Bitcoin ha subito una brusca discesa, scendendo sotto i 55.000 dollari, con una perdita del 10% nelle ultime 24 ore. Questa tendenza negativa è stata ulteriormente accentuata dal crollo delle borse, che ha portato a una perdita complessiva di 313 miliardi di dollari nel mercato delle criptovalute negli ultimi tre giorni.