La settimana delle banche centrali: BoJ anticipa le mosse

Superata la prima settimana dell'insediamento di Donald Trump, alla Casa Bianca, i mercati riaprono oggi con gli occhi puntati sulle prossime mosse delle banche centrali

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Redazione

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Pubblicato: 27 Gennaio 2025 10:00

Archiviata una settimana all’insegna degli acquisti per i mercati finanziari mondiali, in cui si è assistito all’insediamento di Donald Trump, alla Casa Bianca e ai suoi primi executive orders che lasciano intendere un approccio meno aggressivo delle attese sui dazi, l’attenzione degli investitori si concentra ora sulle banche centrali.

La Bank of Japan anticipa le mosse

In Giappone, la Bank of Japan ha aumentato i tassi di interesse allo 0,50%, come ampiamente atteso, ma ha previsto un’inflazione più alta e una crescita più lenta negli anni a venire. Inoltre, ha avvertito che aumenterà ulteriormente i tassi, su livelli che non si vedevano in Giappone dal 1995.

Dalla Bce attesi nuovi tagli ai tassi

La Banca Centrale Europea, dopo le quattro riduzioni dei tassi di interesse decise nel 2024, si avvia a proseguire l‘allentamento in tema di politica monetaria anche nel corso del nuovo anno. Nella riunione in programma giovedì 30 gennaio, gli addetti ai lavori si attendono un ulteriore taglio del costo del denaro, che con ogni probabilità sarà di un quarto di punto, e gli analisti prevedono un secondo ribasso anche nella riunione di marzo.

“L’inflazione, al momento, non è vista come un problema, ma potrebbero giungere segnali di maggiore ottimismo sulla crescita dopo i recenti dati Pmi”, evidenziano gli analisti del market strategy team di Banca MPS.

Anche i commenti della scorsa settimana rilasciati dalla Presidente Christine Lagarde sembrano suggerire che un taglio dei tassi di 25 punti base sia scontato e che il ciclo di allentamento continuerà.

Fed verso una pausa nel ciclo del taglio

Sempre a fine gennaio ci sarà il meeting della Federal Reserve avviata verso la decisione di lasciare inalterati i tassi di interesse, dopo che i tre tagli consecutivi operati nella seconda metà del 2024 hanno portato il tasso ufficiale nel range 4,25-4,50%.

Gli investitori, che ormai da tempo si aspettano una pausa nel ciclo del taglio dei tassi Fed, guarderanno con particolare attenzione alla conferenza stampa del governatore Jerome Powell, mercoledì alle 20.30 italiane, per carpire indicazioni sulla possibile durata di tale pausa.

La Bank of England chiude il cerchio a febbraio

Per la decisione della Bank of England bisognerà aspettare la prima settimana di febbraio. Secondo gli analisti, il calo dell’inflazione spingerà l’istituzione centrale verso la strada dell’allentamento, con un taglio previsto di 25 punti base.

Nel Regno Unito, spiega Mark Dowding, Fixed Income CIO di RBC BlueBay, i rendimenti dei Gilt hanno offerto a Rachel Reeves un po’ di sollievo nell’ultima settimana, con una curva in rialzo, in linea con il movimento dei Treasury. L’indebolimento della domanda del mercato del lavoro e il deterioramento del sentiment suggeriscono che l’economia britannica è attualmente in fase di stallo, con dati sul PIL che probabilmente mostreranno una crescita dello 0% nell’ultimo trimestre dell’anno. L’indebitamento pubblico è aumentato a causa dell’aumento dei costi di finanziamento, evidenziando così come la politica fiscale sia ora in gran parte vincolata all’andamento dei rendimenti obbligazionari.

In prospettiva, sottolinea l’esperto, “sembra molto probabile che la Banca d’Inghilterra sfrutterà ogni occasione possibile per abbassare i tassi d’interesse e, in questo contesto, si prevede che taglierà i tassi al 4,5% a febbraio. Tuttavia, continuiamo a ritenere che l’inflazione rimarrà ostinatamente intorno al 3,5-4,0%, il che significa che difficilmente Bailey sarà in grado di abbassare i tassi molto più di così”.