Se confrontati con i valori storici e, in particolare, con i periodi successivi alla crisi finanziaria e alla pandemia da Covid-19, attualmente i rendimenti “all-in” del segmento investment grade si presentano elevati. È quanto emerge dall’analisi di Alasdair Ross, responsabile investment grade EMEA di Columbia Threadneedle Investments.
Come è noto, il rendimento generato dai titoli investment grade può essere scomposto in due componenti principali: da un lato, il rendimento dei titoli di Stato sottostanti e, dall’altro, lo spread creditizio, che rappresenta l’extra-rendimento associato al rischio di credito societario. In questo contesto, è il rendimento dei titoli di Stato a risultare particolarmente elevato, mentre il differenziale creditizio appare relativamente contenuto. Riguardo agli spread, è opportuno esprimere una nota di cautela. Sebbene i fondamentali societari siano molto solidi, le valutazioni sembrano incorporare quasi la perfezione, considerando l’attuale livello degli spread. Pertanto, qualora gli utili o il contesto macroeconomico dovessero riservare qualche delusione, potremmo assistere a un lieve ampliamento degli spread.
“Al momento, – sottolinea Ross – riteniamo consigliabile non sovraccaricare le allocazioni creditizie; gli spread creditizi attuali riflettono i solidi fondamentali delle aziende emittenti. Tuttavia, poiché non abbiamo alcun meccanismo di protezione in caso di imprevisti negativi, è prudente esercitare cautela ed evitare di assumere rischi di credito eccessivi nei portafogli”.
Duration in un mondo a tassi più bassi
Le recenti decisioni delle banche centrali di ridurre i tassi d’interesse hanno reso la duration un’opzione più attraente per gli investitori. Se questi tagli dovessero continuare, nel 2025 potremmo assistere a un irripidimento delle curve dei rendimenti. Nel breve termine, i rendimenti sono destinati a diminuire in risposta ai programmi di allentamento monetario delle banche centrali. Tuttavia, per scadenze di dieci anni e oltre, non si osserva un calo dei rendimenti, poiché i mercati esprimono preoccupazioni riguardo ai deficit fiscali e incorporano un premio per il rischio. Nonostante queste preoccupazioni, il contesto rimane favorevole per la duration. Negli ultimi due anni, gli investitori hanno beneficiato di rendimenti interessanti dalla liquidità. Con il calo dei tassi, potrebbe risultare vantaggioso spostarsi verso scadenze più lunghe e assumere un rischio di duration leggermente maggiore per sfruttare i rendimenti offerti dal segmento a lungo termine. Questa strategia potrebbe rivelarsi proficua nel contesto attuale di riduzione dei tassi d’interesse e stabilizzazione dell’inflazione.
Quali prospettive per gli spread?
“Non prevediamo – afferma l’analista di Columbia Threadneedle Investments – un potenziale aumento sostanziale degli spread creditizi, perlomeno nel breve termine, e il motivo principale è che i fondamentali societari si presentano attualmente estremamente solidi. La leva finanziaria delle imprese è ai minimi decennali sia negli Stati Uniti che in Europa, mentre a livello globale il capitale bancario ha raggiunto i massimi storici. Inoltre, la qualità degli asset dovrebbe mantenersi su livelli contenuti. Tuttavia, un’eventuale recessione, accompagnata da una netta flessione degli utili societari, potrebbe innescare un ampliamento dei differenziali. In un contesto di recessione, ci aspetteremmo che gli spread dei titoli investment grade si attestino tra i 170 e i 190 punti base piuttosto che rimanere sotto i 100 punti base rispetto ai titoli di Stato, come accade attualmente. Nonostante questa possibilità, non prevediamo uno scenario recessivo. Se anche dovesse materializzarsi una recessione, le aziende disporrebbero attualmente di una notevole flessibilità per decidere come muoversi in un contesto di questo tipo. Ciò significa che, anche in caso di difficoltà economiche, le imprese potrebbero adattarsi e gestire meglio le proprie risorse e strategie finanziarie per affrontare eventuali sfide future”.
Un contesto propizio per gli investitori
Attualmente, il rendimento complessivo dei titoli investment grade si presenta allettante, con un tasso di rendimento globale IG pari al 4,5% e un tasso di rendimento a lungo termine IG compreso tra il 5,5% e il 5,9%. Questo tipo di rendimento è particolarmente interessante se confrontato con il rendimento a lungo termine dei mercati azionari, che si attesta tra il 7% e l’8%. “Pertanto, – prosegue Ross – se riuscissimo a ottenere un rendimento del 5% dalle obbligazioni investment grade, che occupano la fascia superiore della struttura del capitale e sono significativamente meno volatili rispetto ai mercati azionari, si tratterebbe di un risultato altamente competitivo. Anche se sul breve termine siamo leggermente cauti nell’assumere rischi di spread, considerando i livelli molto bassi da cui partiamo, sul lungo termine e su un periodo di detenzione più esteso, riteniamo che gli investitori possano ottenere quel differenziale aggiuntivo, rappresentato da un extra-rendimento rispetto ai titoli governativi. L’extra-rendimento offerto da un asset class con fondamentali molto robusti, combinato con rendimenti complessivi storicamente simili a quelli azionari, crea un contesto piuttosto propizio per gli investitori che possono continuare a detenere credito e a investire in quest’asset class, beneficiando di opportunità interessanti nel mercato obbligazionario”.
“Nel complesso, – conclude il responsabile investment grade EMEA di Columbia Threadneedle Investments – le nostre prospettive per le obbligazioni corporate investment grade rimangono positive, soprattutto in un contesto economico in rallentamento e con aspettative di futuri tagli dei tassi d’interesse da parte delle banche centrali. Questo scenario, infatti, potrebbe ulteriormente sostenere i rendimenti e migliorare le performance degli investimenti in questo segmento”.