Dove conviene investire nel 2025, dall’AI alla Difesa passando per le Big Pharma

In quali settori investire nel 2025, tenendo presente l'andamento del mercato e le previsioni di crescita degli esperti? Proviamo a rispondere

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Mauro Di Gregorio

Giornalista politico-economico

Laurea in Scienze della Comunicazione all’Università di Palermo. Giornalista professionista dal 2006. Si interessa principalmente di cronaca, politica ed economia.

Pubblicato: 23 Dicembre 2024 11:09

La domanda su dove convenga investire nel 2025 va incontro a una serie di risposte: chi abbia fondi da far fruttare ha una serie di opzioni, dal mercato azionario a quello obbligazionario passando per i classici beni rifugio.

In questa sede ci concentreremo sui settori sui quali gli analisti prevedono una crescita nell’arco del 2025, senza entrare nello specifico e senza citare i singoli attori in gioco (questo è il mestiere dei consulenti finanziari).

Il mercato azionario

La premessa la fanno gli esperti di M&G Investments nell’Investment Perspectives 2025 Outlook, in cui viene evidenziato come, nell’ambito degli investimenti azionari nel 2025, la strategia suggerita sia quella di selezionare i singoli titoli piuttosto che puntare su un’esposizione top-down a singoli Paesi o settori.

Si prenda, ad esempio, il caso americano: attualmente il mercato Usa ha mostrato i muscoli con una serie di sovraperformance, anche dovute all’ottimismo per il ritorno di Donald Trump che promette di tagliare le tasse alle aziende e una serie di altre misure per rimettere in carreggiata l’economia americana, partendo dall’introduzione dei dazi. Tuttavia non tutti i titoli nel mercato statunitense hanno la possibilità di ottenere le stesse performance.

L’esperta Fabiana Fedeli prende in considerazione le potenziali opportunità di stock picking in Asia e in Europa, ma invitando a fare un’attenta selezione delle opzioni.

I titoli di Stato

L’analista David Knee si concentra sui titoli di Stato, evidenziando come essi “in molte economie” sono più alti di quanto non lo siano stati dalla crisi finanziaria del 2008. “Sono vicini al livello raggiunto per gran parte degli anni 2000, ma inferiori ai livelli degli Anni ’90”, spiega. Knee evidenzia come i mercati emergenti (Brasile, Messico e Sudafrica) offrono livelli più attraenti di compensazione del rischio.

Settori in crescita nel 2025

Alcuni dei settori sui quali si prevede una crescita nel 2025 vengono citati da Forbes.

Chi resta sbalordito dalle attuali capacità dell’intelligenza artificiale torni in sé: siamo solo all’inizio e la rivoluzione digitale, stando alle premesse, promette di essere qualcosa di inimmaginabile. Il giornale finanziario cita Faist, secondo il quale il mercato globale dell’AI dovrebbe raggiungere 1,81 trilioni di dollari entro il 2030, con un tasso di crescita annuale composto del +36,6%. Ma attenzione: la locuzione “intelligenza artificiale” è del tutto generica, dal momento che trova applicazione in una serie di ambiti, dalla medicina alla robotica, dai servizi alla sicurezza. Le aziende Tech, fra l’altro, sono in feroce competizione fra loro. Tenendo conto di queste premesse si consiglia di approcciarsi al mercato con le accortezze del caso.

Difesa e sicurezza saranno mercati in crescita nel 2025: la prima a parlare della necessità di aumentare la spesa nel settore è stata la presidente della Commissione europea Ursula von der Leyen: “La pace non è permanente”, ricordò agli Stati dell’Unione già a febbraio 2024, ergo occorre produrre più armi. Negli Usa, Trump ha fatto eco annunciando importanti investimenti nel settore. Statista stima che la spesa per la difesa negli Stati Uniti aumenterà ogni anno per il prossimo decennio, raggiungendo circa 1,1 trilioni di dollari nel 2034, un aumento di oltre il +20% rispetto al 2023 e del +263% rispetto al 2000.

I data center consumano sempre più energia. Una scommessa è lo spostamento verso fonti alternative, come gas naturale ed energia nucleare, per soddisfare le esigenze.

Un settore da tenere d’occhio nel 2025 è quello delle grandi aziende farmaceutiche. Almeno due i fattori chiave da considerare: la scadenza dei brevetti su farmaci ad alto fatturato e l’invecchiamento della popolazione occidentale (e non solo), che spinge la ricerca sui servizi destinati alla terza età. Forbes ricorda come nel 2024 ci sono state 36 transazioni nel settore biotech per un valore complessivo di oltre 45 miliardi di dollari, con un premio medio pagato dell’83%.