Immobiliare, settimana negativa in Borsa. L’Italia peggio dell’Europa

Riflettori su quello che è successo durante l'ultima settimana nel comparto immobiliare, partendo dalle aziende quotate a Piazza Affari e dai dati di settore

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Redazione

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Settimana negativa per il settore immobiliare in Borsa, in tandem con l’andamento generale dei mercati azionari. A pesare sul sentiment degli investitori sono stati i timori riguardo un’eccessiva sopravalutazione del comparto tecnologico, nonostante la trimestrale positiva di Nvidia, con gli investitori che si domandano ancora se gli elevati investimenti nell’intelligenza artificiale possano poi tradursi in solidi e consistenti aumenti degli utili. Inoltre, sono aumentate le possibilità che la Fed non intervenga con un nuovo taglio dei tassi nella riunione di dicembre.

L’andamento del settore in Borsa

Il settore immobiliare ha vissuto una settimana negativa a livello europeo, con l’indice Stoxx 600 Real Estate che ha registrato un calo dell’1,3%, facendo comunque meglio rispetto al -2,1% dello Stoxx Europe 600.

Una performance peggiore è stata messa a segno dall’Italia, dove l’indice FTSE Italia All Share Real Estate ha mostrato un andamento in calo del 2,7% su base settimanale, migliore di quello dell’indice FTSE MIB (-4,3%).

I titoli immobiliari quotati a Milano

Fra le società immobiliari quotate a Piazza Affari, si è registrata una settimana positiva per AbitareIn (+0,7%). Poco mossa Next Re. Negative Gabetti (-3,5%), Brioschi (-3,6%), IGD (-4%), Risanamento (-4,5%) e Aedes (-6,9%).

Tra gli annunci societariIGD SIIQ (uno dei principali player in Italia nel settore immobiliare retail e società quotata su Euronext STAR Milan) ha sottoscritto un contratto per la vendita a un investitore privato locale di un centro commerciale detenuto in Romania per 2,4 milioni di euro; l’assemblea degli azionisti di Aedes (già Restart), società immobiliare quotata su Euronext Milan, ha approvato la proposta per l’attribuzione di una delega al consiglio di amministrazione ad aumentare il capitale sociale per un importo massimo di 5 milioni di euro.

I dati macroeconomici

Sul fronte macroeconomico, l’Istat ha comunicato che, dopo il calo congiunturale di agosto, a settembre 2025 la produzione nelle costruzioni in Italia mostra una ripresa (+0,9%). Nonostante ciò, nella media del terzo trimestre si osserva una moderata diminuzione rispetto al secondo trimestre (-0,6%). Nel confronto con l’anno precedente, la produzione nelle costruzioni cresce sia nella serie grezza sia nella serie corretta per gli effetti di calendario, registrando per quest’ultima il nono risultato positivo consecutivo.

Gli studi di settore

In settimana sono arrivati dati interessanti dall’ultima Indagine FIMAA Italia-Confcommercio sull’andamento del mercato immobiliare residenziale italiano. Nel corso del 2025 la crescita media dei canoni di locazione sarà del 4,7% (dato che peraltro subirà un’ulteriore accelerazione rispetto al +4,6% registrato nel primo semestre dell’anno), il numero di nuovi contratti invece registrerà una leggera variazione (+0,1%) rispetto ai livelli raggiunti nel 2024 (1.010.611 nuovi contratti). Nel secondo quadrimestre si sono rafforzate le dinamiche che hanno caratterizzato il mercato delle locazioni abitative anche in precedenza: la domanda infatti ha registrato una crescita secondo il 74,2% dei giudizi espressi (e il trend si è ulteriormente accentuato rispetto al quadrimestre precedente), mentre l’offerta ha subito una flessione secondo il 63,3% degli operatori accreditati interpellati.

Immobiliare.it ha analizzato, sia per le grandi città che per tutti i capoluoghi di provincia, l’offerta immobiliare in Italia in base allo stato manutentivo delle abitazioni. Catania è la grande città italiana che presenta la percentuale più alta di immobili in vendita da ristrutturare, pari al 27%, mentre solo il 2% delle case in offerta è nuovo o in costruzione. Al secondo posto si colloca Napoli, con il 23%, e al terzo Palermo, subito dietro con il 22%. Genova è appena fuori dal podio: nel capoluogo ligure il 19% delle abitazioni in vendita appartiene allo stato manutentivo più basso. Passando invece alle grandi città con la maggiore offerta di nuove costruzioni, dietro a Verona compaiono Bologna e Milano, rispettivamente seconda e terza con il 17% e il 14%, mentre Bari e Venezia si attestano entrambe al 12%.