BTP, rendimenti volano su prospettive tassi. Bund al top dal 2011

Il rendimento del decennale italiano si è portato su un picco del 4,66% dopo che Lagarde ha confermato che i tassi resteranno alti a lungo

Foto di QuiFinanza

QuiFinanza

Redazione

QuiFinanza, il canale verticale di Italiaonline dedicato al mondo dell’economia e della finanza: il sito di riferimento e di approfondimento per risparmiatori, professionisti e PMI.

Pubblicato: 26 Settembre 2023 09:17

Tornano a volare i rendimenti del BTP decennale e degli altri titoli di Stato dell’Eurozona, portatisi su nuovi massimi pluriennali, complici tassi di riferimento della BCE più alti e la prospettiva che resteranno su questi livelli per molto tempo ancora. Una aspettativa che si è rafforzata dopo l’intervento della Presidente dell’Eurotower, Christine Lagarde davanti ad Europarlamento e Commissione europea. Ma cosa ha detto la numero uno della BCE?

L’intervento di Lagarde

La Presidente Lagarde, ha dovuto giustificare all’Europarlamento i motivi di una politica rigorosamente restrittiva, l’ultimo rialzo dei tassi e la volontà di mantenere tassi di interesse alti per un lungo periodo di tempo, Una scelta che provoca recessione e che mette a dura prova i bilanci delle famiglie, tanto che una buona fetta di quel 30% di mutuatari con tasso variabile potrò avere difficoltà a pagare le rate. Ma su questo – ha lasciato intendere – potrà operare la direttiva europea che obbliga le banche a “pazientare” di più sui pignoramenti.

Ma la BCE deve andare dritta al suo obiettivo – ha detto la banchiera -à per riportare l’inflazione sul target del 2% entro il 2025 e garantire la stabilità dei prezzi, che è condizione di esistenza della stessa Banca centrale. Un obiettivo che richiede, spesso, scelte impopolari nel breve periodo e mette sotto pressione l’Eurotower.

La reazione dei mercati

Immediata ieri la reazione dei mercati, che hanno fatto lievitare i rendimenti dei bond dell’Eurozona, portando quello del BTP decennale sui massimi dal mese di marzo al 4,66% (+8 punti base). Stessa dinamica per gli altri titoli di Stato dell’Area della moneta unica, con il rendimento del Bund che si è portato al 2,8% (+7 punti base), sui picchi del 2011, periodo in cui l’UE si dibatteva nel pieno della crisi debitoria.

Giù le borse, con Milano che ha ceduto uno 0,7%, mentre Madrid è scivolata dell’1,2%, Parigi dello 0,8% e Londra e Francoforte dello 0,7%. L’euro si è fermato a 1,0592 USD, in calo rispetto alla chiusura di venerdì scorso a 1,066 USD.

La BCE ha alzato ancora il costo del denaro

Non più tardi di una decina di giorni fa,. il Comitato direttivo della BCE ha deciso di alzare ancora il costo del denaro, aggiungendo altri 25 punti e portando i tassi di riferimento al 4,50% e quello sui depositi al 4%.

Una mossa che è stata accompagnata dall’assicurazione che questo probabilmente sarà l’ultimo aumento, sebbene la prospettiva sia quella di mantenere i tassi più alti più a lungo.

Inflazione ancora alta

L’inflazione dell’Eurozona, seppur al di sotto dei massimi raggiunti nei mesi scorsi, resta su livelli di guardia e non accenna a riportarsi in linea con il target della BCE. Lo ha confermato più volte, in questi ultimi giorni, Isabel Schnabel, un altro membro chiave del Comitato esecutivo della BCE.

Non c’è ancora un segnale di cessato allarme per il problema dell’inflazione”, ha affermato ieri Schnabel, che venerdì scorso aveva confermato “le aspettative di inflazione nelle indagini e sui mercati restano elevate e si sono ulteriormente rafforzate“. La banchiera, che è una rigorista e propende per una politica generalmente più austera, ha poi aggiunto che “nuovi shock dal lato dell’offerta potrebbero creare rischi al rialzo sull’inflazione”.