Ad agosto 2025, secondo i dati Istat, il commercio estero dell’Italia ha registrato una flessione congiunturale, più marcata per le importazioni (-3,7%) rispetto alle esportazioni (-2,7%). Si tratta di un calo mensile che interrompe due mesi consecutivi di crescita. La diminuzione dell’export è dovuta principalmente alla contrazione delle vendite verso i Paesi extra Ue (-7,7%), mentre le esportazioni verso l’area Ue sono aumentate del 2,1%. Nel complesso, nel trimestre giugno-agosto 2025, rispetto al periodo precedente, le esportazioni italiane crescono dell’1,2%, mentre l’import registra una lieve riduzione (-0,3%). Ciò significa che, nonostante il rallentamento di agosto, la dinamica del commercio estero resta positiva su base trimestrale.
Export e import su base annua
Confrontando i dati con lo stesso mese del 2024, le esportazioni italiane mostrano una flessione dell’1,1% in valore e del 2,8% in volume. La riduzione è dovuta al forte calo delle vendite verso i mercati extra Ue (-7,0%), che compensa la crescita verso l’area Ue (+5,4%). Le importazioni calano del 3,0% in valore, con una riduzione analoga da entrambe le aree: -3,0% per i Paesi Ue e -2,9% per quelli extra Ue. In termini di volume, le importazioni diminuiscono del 4,1%.
I settori più colpiti e quelli in crescita
Tra i settori che contribuiscono maggiormente alla diminuzione dell’export si segnalano:
- macchinari e apparecchi n.c.a. (-5,6%)
- articoli sportivi, giochi, strumenti musicali e prodotti simili (-19,8%)
- articoli in pelle, escluso abbigliamento (-9,5%)
In crescita invece alcuni comparti strategici per l’economia italiana:
- articoli farmaceutici, chimico-medicinali e botanici +15,1%
- metalli di base e prodotti in metallo (esclusi macchinari) +14,0%
- coke e prodotti petroliferi raffinati +11,4%
- prodotti alimentari, bevande e tabacco +0,7%
Questi dati mostrano come i settori legati alla farmaceutica e alla metallurgia stiano trainando le esportazioni, compensando in parte la contrazione dei beni di consumo e dei macchinari industriali.
I principali partner commerciali
Sul piano geografico, le vendite italiane registrano risultati contrastanti. I cali più forti riguardano gli Stati Uniti (-21,1%), la Turchia (-25,9%) e la Cina (-16,3%). Al contrario, la crescita delle esportazioni verso i Paesi europei è sostenuta: Francia (+20,6%), Spagna (+9,4%), Paesi Bassi (+13,5%), Regno Unito (+7,3%) e Belgio (+8,8%).
Complessivamente, nei primi otto mesi del 2025, l’export italiano cresce del 2,6% rispetto allo stesso periodo del 2024. Le performance migliori arrivano da:
- articoli farmaceutici e chimico-medicinali (+34,8%)
- mezzi di trasporto esclusi autoveicoli (+12,1%)
- metalli di base e prodotti in metallo (+4,8%)
- prodotti alimentari, bevande e tabacco (+4,8%)
I cali più marcati riguardano invece i prodotti petroliferi raffinati (-15,6%) e gli autoveicoli (-9,3%).
Saldo commerciale e deficit energetico
Il saldo commerciale italiano di agosto 2025 risulta positivo per 2,05 miliardi di euro, in miglioramento rispetto all’avanzo di 1,33 miliardi registrato un anno prima. Il deficit energetico si riduce da -4,12 miliardi di euro nel 2024 a -3,43 miliardi nel 2025, segnale di minori costi legati all’importazione di materie prime energetiche. L’avanzo dei prodotti non energetici si mantiene stabile, pari a +5,48 miliardi di euro. Questi risultati indicano un equilibrio migliore della bilancia commerciale, favorito sia dal contenimento delle importazioni energetiche sia dalla buona tenuta dell’export verso i Paesi europei.