Cosa sono gli ELTIF e quali caratteristiche hanno

Scopri con QuiFinanza tutto quello che c'è da sapere sui fondi Eltif. Leggi l'articolo!

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Alessandro Speziali

Esperto di Economia

Dopo la laurea triennale in Economia e Gestione Aziendale, durante gli studi magistrali vola all'Università della California dove ha modo di studiare la finanza da un punto di vista internazionale.

Pubblicato: 8 Ottobre 2020 17:25Aggiornato: 7 Marzo 2024 16:52

Il fondo ELTIF – acronimo di European Long Term Investment Funds – è il nuovo prodotto realizzato per il mercato dei risparmi italiani. Scopri qui cosa sono, quali sono le loro caratteristiche e come funzionano.

Cosa sono i fondi ELTIF

Il fondo ELTIF – letteralmente “Fondo di investimento europeo a lungo termine” – nasce dalla normativa introdotta dall’Unione Europea nel 2015. L’obiettivo è quello di contribuire a migliorare il finanziamento delle imprese e dei progetti dell’Unione Europea che necessitano di capitali a lungo termine ma che non hanno accesso ai mercati pubblici, sostenendo di conseguenza l’economia reale. La loro struttura permette agli investitori retail di accedere a investimenti in asset privati, come progetti infrastrutturali e piccole e medie imprese non quotate, spesso di proprietà familiare.

L’entrata in vigore dei fondi ELTIF

I fondi ELTIF sono fondi dotati di “passaporto europeo” in quanto si sono affacciati alla comunità internazionale nel 2015 quando, sulla Gazzetta Ufficiale dell’Unione Europea, è stato scritto il regolamento UE numero 760, il quale segna con ufficialità la nascita di questa nuova tipologia di fondi. In Italia, i fondi ELTIF appaiono per la prima volta nel 2018 grazie al decreto legislativo 233/2017, il quale recepisce le disposizioni date dall’Unione Europea in materia, adeguando quindi la normativa nazionale. Nel 2019 i fondi ELTIF entrano concretamente a far parte degli strumenti di investimento.

Fondi ELTIF: quali sono le caratteristiche

Gli ELTIF sono dei fondi chiusi. Ciò significa che i versamenti degli investitori confluiscono in un unico patrimonio che viene gestito in maniera globale. Il patrimonio è suddiviso in quote di stesso valore e il numero di quote possedute da ciascun risparmiatore determina la sua percentuale di partecipazione al fondo. Diversamente dai fondi aperti, è possibile sottoscrivere le quote unicamente al momento della promozione iniziale e il loro riscatto può avvenire soltanto al termine della durata prevista del fondo o a scadenze intermedie predeterminate. Al di fuori di questi periodi, le quote possono essere acquistate e vendute soltanto in Borsa. Quindi, nel periodo tra l’apertura e le scadenze intermedie, l’unica possibilità di modificare l’entità del proprio investimento è legata alle negoziazioni in Borsa.

Da qui si deduce che la sottoscrizione di un ELTIF è un investimento piuttosto vincolato e meno liquido di altri e presuppone un’ottica di medio-lungo periodo, cioè di almeno 5 anni.

Non solo. Gli ELTIF hanno proprie caratteristiche, che sono state definite dal regolamento europeo, proprio per seguire lo scopo per il quale sono stati creati. E dunque devono:

  • Destinare almeno il 70% del capitale nelle attività cosiddette “ammissibili”, ossia imprese non quotate o con capitalizzazione inferiore a 500 milioni di euro, che non hanno accesso alla grande piazza azionaria e obbligazionaria. Sono escluse le imprese finanziarie e tutte quelle società che non hanno sede in un paese membro dell’Unione europea;
  • Possono impiegare una quota massima del 30% del capitale in altre attività, così da concedere una certa flessibilità nella gestione del fondo.

Fondo ELTIF: rischi e tutele

Dalle caratteristiche analizzate dei fondi ELTIF, si può chiaramente evincere che l’investimento presenta in ogni caso un grado di rischio particolare, che nel momento della sottoscrizione del fondo deve essere illustrato e spiegato in maniera trasparente al risparmiatore, così come imposto dal regolamento europeo (Mifid II) che regola appunto la sottoscrizione del fondo. Ci sono poi alcuni parametri aggiuntivi che sono stati pensati proprio per consentire al risparmiatore un certo grado di sicurezza e di tutela:

  • I fondi ELTIF possono coinvolgere gli strumenti emessi da una singola azienda in percentuale non superiore al 10%, così da evitare la concentrazione.
  • Gli investitori che hanno un portafoglio minore di 500mila € ai quali non è consentito un investimento inferiore ai 10mila € non possono investire in fondi ELTIF più del 10% del loro patrimonio complessivo.

L’intento di questi strumenti, di questi paletti, è quello di evitare che strumenti complessi quali sono i fondi ELTIF finiscano nelle mani di risparmiatori non adatti o non sufficientemente preparati a gestirne l’andamento.