Se la Svizzera dopo trent’anni ha, finalmente, deciso, di mettere un freno al riciclaggio di denaro è perché è stata messa alle strette. “Il governo svizzero in realtà non ha mai preso nessuna iniziativa antiriciclaggio. Si è sempre mosso soltanto su iniziativa del GAFI, l’agenzia antiriciclaggio dell’OCSE, da quando io sono riuscito a fare approvare, dal Parlamento federale, il primo agosto 1990, la punibilità del riciclaggio di denaro. Questa volta non si scappa perché l’Ocse ha detto basta. Ha detto in sostanza che la Svizzera deve allinearsi e distanziarsi dagli Stati canaglia”, ha spiegato, in un’intervista a La Repubblica, l’avvocato Paolo Bernasconi di Lugano.
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Le accuse degli Usa
“Il progetto di legge – spiega Bernasconi – vuole rafforzare anche l’efficacia delle sanzioni internazionali, in particolare quelle contro gli oligarchi russi e complici dell’aggressione contro l’Ucraina. La Svizzera si deve distanziare dai paesi della corruzione, del riciclaggio e delle dittature: i membri attuali del Brics e i prossimi invitati e dove si stanno nascondendo gli oligarchi e profittatori delle mafie mondiali”. Lo scorso febbraio il senatore repubblicano Roger Wicker, co-presidente della Helsinki Commission del Congresso sulla sicurezza, in una lettera al segretario di Stato americano Antony Blinken, ha infatti accusato la Svizzera di aver riciclato più volte i soldi russi, ripulendoli e facendoli tornare in mano ai legittimi proprietari anche quando tale movimento non era più consentito. “I tribunali svizzeri di recente hanno approvato il piano del loro governo di rispedire milioni di dollari, da fondi congelati, a cittadini russi dotati di stretti legami con il regime di Putin” ha scritto Wicker spiegando che tra i beneficiari ci sono anche “due che sono nella lista del programma di sanzioni ‘Magnitsky’” ovvero il piano di sanzioni per affrontare la corruzione e le plateali violazioni dei diritti umani. “La decisione della Svizzera di restituire proventi illeciti ai responsabili di un crimine emblematico del regime di Putin – aveva detto Wicker – rappresenta un affronto ai nostri sforzi”.
La stretta antiriciclaggio
Annunciato lo scorso 30 agosto, il giro di vite contro il riciclaggio allo studio della Svizzera prevede una nuova norma che obbliga tutte le persone giuridiche, oltre che avvocati e notai, a iscrivere in un registro federale della trasparenza tutti gli aventi economicamente diritto nell’ambito del loro business. Il progetto di legge è stato inviato in consultazione al Consiglio federale. Le misure che sono inserite allineerebbero la Confederazione agli standard internazionali stabiliti dal Gruppo d’azione finanziaria internazionale (Gafi), l’organizzazione interstatale contro il riciclaggio che conta oggi 39 aderenti, di cui 37 Stati indipendenti e due organismi regionali (Commissione europea e Consiglio di cooperazione del Golfo). “Un sistema efficace di lotta alla criminalità finanziaria – ha spiegato in un comunicato l’esecutivo federale elvetico – è essenziale per garantire la buona reputazione e il successo duraturo di una piazza finanziaria ed economica di livello mondiale, sicura e orientata al futuro. Le attività di riciclaggio di denaro e di finanziamento del terrorismo rappresentano una grave minaccia per l’integrità del sistema finanziario”. La consultazione sul disegno di legge durerà fino al 29 novembre 2023. Il Consiglio federale sottoporrà il relativo messaggio al Parlamento nel 2024.
Il registro
Anche le persone che esercitano la funzione di amministratori o azionisti in un rapporto fiduciario dovranno iscriversi a un registro che non sarà pubblico e sarà gestito dal Dipartimento federale di giustizia e polizia. Allo scopo di garantire la qualità delle informazioni contenute, un’autorità di controllo collegata al Dipartimento federale delle finanze sarà incaricata di effettuare controlli ed eventualmente a sanzionare le violazioni.
Le regole per avvocati e notai
Anche alcune attività di consulenza (in particolare in questioni legali) che presentano un elevato rischio di riciclaggio di denaro saranno soggette agli obblighi di due diligence ai sensi della legislazione sul riciclaggio di denaro. Verrà tuttavia rispettato lo status della professione forense, così come il segreto professionale degli avvocati e dei notai.
La lotta al riciclaggio di denaro
Il progetto prevede inoltre una serie di altre misure volte a rafforzare la lotta al riciclaggio di denaro. Tra queste figurano misure contro l’elusione o la violazione delle sanzioni basate sulla legge sull’embargo. Inoltre, la soglia applicabile per i commercianti di metalli preziosi che ricevono il prezzo di vendita in contanti verrà abbassata da 100mila a 15mila franchi. I pagamenti in contanti superiori a tale importo rimarranno possibili, ma saranno soggetti a determinati obblighi di due diligence. Nel settore immobiliare gli obblighi di diligenza previsti dalla legislazione sul riciclaggio di denaro si applicheranno a tutti i pagamenti in contanti, indipendentemente dal loro importo.