Nasce il Corridoio dell’idrogeno, via al ponte energetico tra Africa ed Europa

Italia, Germania e Austria uniscono le forze per la costruzione del Corridoio meridionale dell'idrogeno. Di cosa si tratta

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Giorgio Pirani

Giornalista economico-culturale

Giornalista professionista esperto di tematiche di attualità, cultura ed economia. Collabora con diverse testate giornalistiche a livello nazionale.

Pubblicato: 22 Gennaio 2025 12:03

Via al progetto di oltre 3.300 chilometri per il trasporto di idrogeno rinnovabile dal Nord Africa all’Italia, Austria e Germania, destinato a rifornire i mercati europei. È il Corridoio meridionale dell’idrogeno South H2, al centro della prima riunione pentaministeriale organizzata a Villa Madama dal Ministero degli Affari Esteri e della Cooperazione Internazionale e dal Ministero dell’Ambiente e della Sicurezza Energetica.

Come sarà il progetto

Per circa il 70% del tratto previsto, il Corridoio sfrutterà l’infrastruttura esistente per il trasporto del gas, che verrà adattata per il quello di idrogeno verde dal Nord Africa verso il centro Europa. Il progetto è guidato da Snam (Italia), Tag e Gca (Austria) e Bayernets (Germania) e utilizzerà il collegamento già attivo tra Tunisia e Italia (Transmed). Con una capacità di 4 milioni di tonnellate all’anno, il Corridoio contribuirà per il 40% al raggiungimento degli obiettivi del piano REPowerEU.

L’infrastruttura dovrà essere operativa entro il 1° gennaio 2030. Il tratto italiano avrà una lunghezza di 2300 km, di cui il 70% sarà realizzato riconvertendo le attuali condutture del gas e il 30% dovrà essere costruito ex novo. La condotta collegherà Mazara del Vallo a Tarvisio, attraversando la dorsale tirrenica.

Stretto un patto d’intesa per sviluppare progetti in Algeria e Tunisia,

Dopo il vertice, è stata firmata una dichiarazione d’intenti dove le parti si impegnano a promuovere lo sviluppo del Corridoio meridionale dell’idrogeno attraverso progetti infrastrutturali in Algeria e Tunisia, puntando al riutilizzo delle infrastrutture esistenti dove possibile e alla costruzione di nuove. Saranno avviate collaborazioni per identificare le esigenze di investimento, valutare i meccanismi di mitigazione dei rischi e definire un quadro normativo favorevole.

Sarà inoltre promossa la cooperazione tra produttori, distributori e operatori di rete, con un focus sul trasferimento di tecnologia e il potenziamento delle competenze locali. Sebbene il documento rappresenti una dichiarazione politica senza impegni o obblighi giuridici da parte dei firmatari, l’iniziativa ha una rilevanza strategica sia sul piano energetico che politico. Essa costituisce un asset importante per il raggiungimento degli obiettivi della transizione energetica nazionale e per la diversificazione delle linee di approvvigionamento dell’Unione Europea.

A questa dimensione si aggiunge l’importanza strategica del progetto per i Paesi della sponda sud del Mediterraneo, in particolare Tunisia e Algeria, nonché per il ruolo dell’Italia come hub energetico.

Fratin: “il Corridoio è in gran parte già pronto”

“È un incontro dal valore storico – ha commentato il ministro dell’Ambiente, Gilberto Pichetto Fratin – Oggi siamo qui per suggellare un’intesa che, nello spirito del Piano Mattei del governo italiano e nel segno della cooperazione europea e con i nostri amici vicini, rafforza i legami tra le due sponde del Mediterraneo con l’obiettivo di creare stabilità, crescita e prosperità per le comunità che vivono su queste sponde. Lo facciamo puntando sull’idrogeno rinnovabile e low carbon che l’Italia considera fondamentale per gli obiettivi di decarbonizzazione in coerenza con gli impegni assunti nel Piano Nazionale Integrato Energia e Clima (PNIEC) al 2030″.

Il ministro ha assicurato che “il Corridoio è in gran parte già pronto. Poi, se vogliamo, possiamo aggiungere anche la pipeline con la Libia, una pipeline da 13 miliardi e mezzo di metri cubi di gas”.