Sarà, ancora una volta, un Capodanno all’insegna della disuguaglianza. I dati elaborati dal Centro studi di Confcooperative fotografa bene un fenomeno ormai consolidato nel nostro Paese: i ricchi sono sempre più ricchi, e i poveri sempre più poveri. Gli italiani si preparano a festeggiare l’arrivo del nuovo anno con una spesa complessiva molto più ampia dello scorso anno. Un aumento, però, non dettato da un incremento dei consumi, ma da un’inflazione che morde sempre più forte. Vediamo il dettaglio.
Per il cenone di Capodanno 2025 una spesa di 3,2 miliardi
La spesa totale degli italiani per il cenone del Capodanno 2025 è di 3,2 miliardi di euro: significa 300 milioni in più rispetto al cenone di San Silvestro 2024, 500 milioni in più rispetto al periodo pre-Covid. Tuttavia, dicevamo, questa crescita non è dovuta a maggiori consumi, ma alla spirale di aumenti generalizzati dei prezzi, che porta l’inflazione a colpire più duramente tra le fasce già più fragili della popolazione.
Se da un lato è vero che si registrano un lieve aumento delle tredicesime per migliaia di lavoratori dipendenti e un boom dell’occupazione (che alcuni media sono arrivati a definire “storico”, anche se come sempre i dati non sono numeri puri, ma vanno interpretati), dall’altro l’inflazione erode sempre di più il potere d’acquisto. Da sottolineare che – dati Cnel – in 10 anni sono andati persi 1,3 milioni di lavoratori fra i 35 e i 49 anni.
Grazie a un generale “miglioramento” del mercato del lavoro e al minor impatto della cassa integrazione, per questo Natale 2024 le tredicesime sono salite da 49 miliardi a 51,3 miliardi. Ma l’inflazione ha picchiato più forte, spingendo sempre più italiani a un maggior risparmio.
Secondo l’indagine di Confcooperative, mentre circa 18,5 milioni di italiani si preparano a partire per le festività, l’esercito di chi vive in condizioni di povertà assoluta o relativa raggiunge i 10 milioni di persone. La forbice si allarga sempre di più, con il ceto medio che affronta crescenti difficoltà economiche e una polarizzazione tra chi può permettersi spese extra e chi fatica a sostenere i costi per la vita di tutti i giorni.
I costi del cenone 2024
Una buona notizia almeno in parte c’è per i produttori nazionali. Il cenone, che coinvolgerà in media 8 persone per tavola, come sempre è all’insegna del Made in Italy. Ecco come sarà ripartita la spesa:
- carne, salumi e uova: 540 milioni di euro
- pesce per i secondi: 525 milioni di euro
- dolci tradizionali (panettone, pandoro e specialità regionali): 455 milioni di euro
- vini, spumanti e prosecchi Made in Italy: 455 milioni di euro (le bollicine italiane sono protagoniste indiscusse: si stima che 60 milioni di tappi di spumante e prosecco salteranno durante i festeggiamenti. Per i primi piatti, vongole e frutti di mare domineranno la scena, con una spesa di 230 milioni di euro, nonostante l’impatto negativo del granchio blu, che ha danneggiato le coltivazioni nell’alto Adriatico)
- frutta, verdura e ortaggi: 415 milioni di euro
- pasta, pane, farina e olio: 365 milioni di euro
- formaggi freschi e stagionati: 195 milioni di euro.
Da un’altra indagine effettuata dall’Osservatorio Nazionale Federconsumatori, per il cenone di Capodanno c’è chi sceglie il menù classico, che costa in media 56,70 euro a persona, +9% rispetto al 2023. E chi invece si accontenta di un menù più low cost: chi va al risparmio, pur senza compromettere qualità e freschezza, paga il 43% in meno rispetto alle portate classiche, con una spesa di 32,06 euro a testa, anche se comunque in crescita del +4% rispetto all’anno scorso.
Capodanno al ristorante
Scorrendo invece i dati Fipe Confcommercio, c’è un cauto ottimismo tra i ristoratori: sono infatti 4,3 milioni i clienti attesi negli oltre 70mila ristoranti italiani aperti per il cenone di Capodanno. Da notare che il numero dei locali che restano aperti il 31 dicembre scende al 53% del totale, rispetto al 56,7% dello scorso anno.
La spesa complessiva stimata è di 400 milioni di euro, in calo del 7,6% rispetto al 2023. La spesa media si aggira sui 93 euro a persona, proposta dal 76,9% dei ristoranti. Per chi desidera prolungare la serata con il veglione, comprensivo di musica e spettacoli (lo offre il 23,1% del totale dei ristoranti), la spesa sale a 125 euro.
Come da tradizione, il brindisi di Capodanno vede protagonista lo spumante italiano, scelto in esclusiva dal 78,6% dei ristoranti: nella notte di San Silvestro si stima che verranno stappate 1,2 milioni di bottiglie. Una minoranza, il 28,6%, ha scelto invece di abbinare bollicine italiane e francesi, mentre solo il 7,1% offre champagne.
Italiani in viaggio: le mete preferite
Anche per il capitolo viaggi la forbice si allarga sempre di più tra chi può permettersi una vacanza e chi non può fare altro che restare a casa.
Sempre secondo i dati di Confcooperative, più di 1 italiano su 3 è partito per Natale o sta per partire per Capodanno o appena dopo.
Al top ci sono le destinazioni italiane, in particolare montagna, mercatini di Natale e città d’arte. Chi invece non ha voluto rinunciare al Capodanno via ma ha dovuto guardare al risparmio ha optato soprattutto per case di amici e parenti. Come sempre, solo una ristrettissima minoranza ha potuto scegliere mete esotiche o capitali internazionali, in particolare quelle del Nord Europa o le grandi città Usa, come New York.