Benetton, buco di bilancio da 230 milioni: via Luciano, il nuovo ad è Claudio Sforza

Il buco di bilancio di Benetton è di 230 milioni, con l'azionista Edizione pronto a stanziare altro denaro a copertura: il board ha inviduato in Claudio Sforza il nuovo Ad per sostituire Massimo Renon.

Foto di Riccardo Castrichini

Riccardo Castrichini

Giornalista

Nato a Latina nel 1991, è laureato in Economia e Marketing e ha un Master in Radio, Tv e Web Content. Ha collaborato con molte redazioni e radio.

Il consiglio di amministrazione di Benetton ha approvato il progetto di bilancio 2023 che è contraddistinto da una buco non trascurabile: un perdita netta di 230 milioni. È stato l’ultimo atto di Luciano Benetton nelle vesti di Presidente esecutivo, così come dell’intero consiglio – che terminerà il proprio mandato con l’assemblea fissata per il 18 giugno 2024 – e dell’Ad Massimo Renon. L’azienda riferisce che il board ha individuato in Claudio Sforza il nuovo Amministratore delegato, così come caldeggiato dall’azionista Edizione che supporterà il piano di riorganizzazione e rilancio del gruppo Benetton stanziando 260 milioni di euro nei prossimi anni.

Claudio Sforza, il nuovo Ad di Benetton

Claudio Sforza è il nuovo Ad di Benetton dopo essere stato in passato a capo della divisione commerciale di Wind e chief financial officer di Poste. Proprio in quest’ultima esperienza ha guidato la controllata Postel fino al 2011 per poi diventare Ceo di Gamenet e, in ultimo, Procuratore per la gestione e liquidazione degli asset del patrimonio destinato di Astaldi. Laureato in Economia e Commercio alla Sapienza di Roma, Claudio Sforza ha iniziato la sua carriera nell’area amministrativa e finance della farmaceutica Pfizer. Dopo questa prima esperienza è passato alle telecomunicazioni ricoprendo ruoli con sempre maggiori responsabilità in Italcable, Iritel, Netscalibur e IT Net.

Buco di bilancio per Benetton

Dal bilancio in approvazione di Benetton emergono tutte le profonde difficoltà che da tempo interessano l’azienda capogruppo degli United Colors. Il risultato netto indica una buco di 230 milioni (compresi 150 milioni di svalutazioni), un fatturato di 1 miliardo e un Ebit negativo per 113 milioni di euro. La holding Edizioni sarebbe da diversi mesi a conoscenza dello stato di crisi di Benetton, tanto da aver già elaborato un nuovo piano di supporto da 260 milioni – di cui 150 milioni da impiegare nei primi dodici mesi – al fine di arginare la situazione attuale e finanziarie i primi aspetti del piano di risanamento. Negli scorsi esercizi sempre Edizioni aveva già provveduto a iniettare 350 milioni che, evidentemente, non hanno sortito gli effetti sperati. Per segnare una discontinuità con il passato, il progetto di riorganizzazione e rilancio è stato affidato ai consulenti di Bain, chiamati nello specifico a risolvere il problema dei mancati di flussi di cassa.

La buonuscita di Massimo Renon

Oltre al piano di risanamento aziendale, il gruppo Benetton dovrà risolvere anche le questioni legate all’Ad uscente Massimo Renon. Questo era stato attaccato, indirettamente va detto, dal presidente Luciano Benetton, che al Corriere della Sera aveva detto di sentirsi tradito: “In sintesi, mi sono fidato e ho sbagliato. Sono stato tradito nel vero senso della parola. Per fortuna avevamo deciso di ritirare da tempo dalla Borsa la Benetton. E quindi i rischi imprenditoriali erano e sono tutti in capo alla famiglia”.

Massimo Renon aveva preferito non commentare quelle parole, comunicando solo di essere intenzionato a organizzarsi con i propri legali  per fornire “una risposta strutturata”. L’azienda Benetton aveva deciso da tempo che non avrebbe riconfermato Renon e aveva studiato l’uscita più conveniente in base al suo contratto. Di più non si conosce al momento su quest’aspetto, con le parti che hanno avviato una trattativa.