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La Borsa del 12 novembre, affonda Piazza Affari a -2,2% per il tonfo di Mediobanca (-8,2%)
Riflettori sui dati macro americani e sulla futura agenda del presidente eletto, che sta formando la sua squadra di Governo
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A Milano (-2,2%) tonfo di Mediobanca
Dopo la buona prova di lunedì, i listini del Vecchio Continente sono tornati a cedere terreno in modo marcato, chiudendo la giornata con cali superiori al 2%. A Piazza Affari, l'attenzione è concentrata sul pesante scivolone di Mediobanca, che ha lasciato sul campo l'8,2%, appesantita dalle vendite a seguito di una trimestrale deludente, con interessi e commissioni al di sotto delle aspettative.
A influenzare i mercati sono ancora una volta le prospettive del ritorno di Donald Trump alla Casa Bianca, con le preoccupazioni legate all'impatto inflattivo delle sue politiche, ai possibili dazi sull'export europeo, e alle indiscrezioni sulle nomine di "falchi" in politica estera con posizioni ostili verso la Cina. La vigilia del dato sull'inflazione negli Stati Uniti ha ulteriormente alimentato l'incertezza, portando a pesanti ribassi su settori sensibili come materie prime, lusso, telecomunicazioni e chimica.
A Milano, il Ftse Mib ha chiuso in calo del 2,15%, con un peggioramento sul finale. A2A ha registrato una flessione del 2,8% nel giorno della pubblicazione dei conti, mentre Prysmian e Brunello Cucinelli hanno perso rispettivamente il 5,5% e il 4,8%. Anche i grandi nomi del settore bancario e assicurativo hanno subito forti pressioni al ribasso. Tra i pochi titoli che si sono difesi, STMicroelectronics ha chiuso in rialzo dell'1,1%. Iveco e Leonardo hanno limitato le perdite grazie all'annuncio di un accordo con IDV per la fornitura di componenti nell'ambito di una joint venture con Rheinmetall.
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Europa ancora in calo
I mercati azionari europei continuano a registrare cali, influenzati anche dai timori legati a nuovi dazi statunitensi, che hanno contribuito al pesante ribasso delle borse asiatiche e alla debolezza dei titoli del lusso. A Piazza Affari l'indice cede lo 0,9%, mentre Parigi scivola di un punto percentuale. Anche Amsterdam, Madrid e Francoforte segnano cali dello 0,5%.
Il Bitcoin rallenta leggermente la sua corsa, ma continua a rimanere sopra gli 88mila dollari. In questo clima incerto, a Piazza Affari si segnala il forte calo di Mediobanca, che perde il 7% a 14,5 euro dopo la pubblicazione dei conti, penalizzata da un margine di interesse inferiore alle attese degli analisti. Vendite anche su Brunello Cucinelli e Prysmian, che scivolano di oltre tre punti percentuali. Tim cede l'1%, mentre Leonardo si distingue con un rialzo dell'1,5%, e Stm cresce del 2,6%.
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Effetto Trump finito? I dati macroeconomici di oggi
Le borse europee tornano a tingersi di rosso dopo l'euforia di ieri, quando il cosiddetto "Trump-trade" sembrava aver contagiato anche il Vecchio Continente. L’elezione di Donald Trump ha generato ottimismo per possibili misure di deregolamentazione e tagli fiscali, ma desta anche preoccupazioni riguardo a un possibile aumento di dazi e inflazione, con implicazioni sulla politica monetaria della Federal Reserve. Per questo motivo, il dato sull’inflazione negli Usa, atteso domani, è al centro dell’attenzione: le previsioni indicano un rialzo dal 2,4% al 2,6%.
Nel frattempo, i "Trump trades" favoriscono il dollaro e il Bitcoin, che si avvicina a quota 90mila dollari (attualmente a 89.274, in rialzo del 10%). Al contrario, l’oro continua a scendere, toccando i minimi da ottobre a 2.603 dollari l’oncia. Anche il petrolio rimane debole, risentendo delle preoccupazioni sulla domanda cinese: il Wti recupera leggermente dello 0,13% a 68,13 dollari al barile, mentre il Brent cresce dello 0,18% a 71,96 dollari.
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I rialzi e ribassi di oggi
Pochi i rialzi di oggi: spiccano Leonardo, che guida il listino con un incremento dell'1,90% e Iveco che segna un progresso dell'1,30% portandosi a 9,98 euro, dopo che ieri a Borsa chiusa è stato annunciato l'accordo tra Idv, il marchio di Iveco Group specializzato in mezzi per la difesa e la protezione civile, con Leonardo per la fornitura di componenti funzionali per futuri contratti nell'ambito della joint venture tra Leonardo e Rheinmetall.
Bene anche Bper Banca, in crescita dell'1,09% a 5,93 euro, e Tenaris, che registra un aumento dell'1,05% a 17,735 euro. In positivo anche Saipem, che sale dello 0,98% a 2,378 euro. Banco BPM apre con un modesto rialzo dello 0,12%, attestandosi a 6,834 euro.
Più consistenti invece i cali: Mediobanca perde il 7,06% e scende a 14,48 euro, con gli utili che hanno superato le attese (-6% a 330 mln) ma con i ricavi che hanno mostrato segni di sofferenza. Flette dello 0,81% a 2,075 euro anche A2A che ha chiuso i primi nove mesi del 2024 con un utile netto di 713 milioni, in crescita del 68%, ma con i ricavi diminuiti del 17% a 9,097 miliardi.
Da evidenziare l'intervento di Morgan Stanley sui target price di alcuni titoli. In particolare, la banca d'affari ha rivisto al ribasso il prezzo obiettivo di Stellantis, che oggi cede lo 0,86% a 12,65 euro, portandolo da 15,3 a 15,1 dollari.
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Spread a 127 punti
Lo spread tra BTp e Bund apre in leggero rialzo: nelle prime contrattazioni, il differenziale di rendimento tra il BTp decennale italiano e il corrispondente titolo tedesco si posiziona a 127 punti base, in aumento di un punto rispetto alla chiusura di ieri. In crescita anche il rendimento del BTp decennale di riferimento, che si attesta al 3,61% rispetto al 3,59% registrato nella seduta precedente.
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Europa cala in avvio di seduta
Le borse europee scendono in avvio di seduta. Francoforte perde l’1%, Parigi l’1%, Londra lo 0,51% e Milano lo 0,92% a 34.029 punti con lo spread Btp/Bund in aumento a 128,14 punti base in attesa dell’asta di Bot annuali (rendimenti attesi in calo)
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I rialzi e ribassi di oggi
A Piazza Affari riflettori puntati su Mediobanca, che ha chiuso il primo trimestre dell’esercizio 2024-2025 con risultati solidi nonostante la stagionalità estiva. L’utile netto ha superato le aspettative del mercato, attestandosi a 330 milioni di euro, mentre i ricavi, stabili a 864,6 milioni di euro rispetto allo stesso periodo dell'anno precedente ma inferiori alle previsioni di 884 milioni, hanno beneficiato di una crescita a doppia cifra delle commissioni (+29% a 231 milioni), compensando il calo nel trading e il minore contributo di Generali.
Nel frattempo, A2A ha registrato nei primi nove mesi del 2024 un utile netto in forte crescita (+68%) a 713 milioni di euro, nonostante un calo dei ricavi del 17%, scesi a 9,097 miliardi. La società ha inoltre aggiornato il piano strategico 2024-2035, confermando investimenti per 22 miliardi di euro.
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Borse attese in calo
Le borse europee si preparano ad un avvio in ribasso (-0,97% il future sull’Eurostoxx50), mentre i futures statunitensi mostrano segnali di debolezza (-0,15% il Dow Jones e -0,11% l’S&P500), dopo i recenti record registrati a Wall Street.