“Diesel a 69 centesimi”, ma è un errore. Caos al distributore

In un distributore di benzina americano è stato abbassato (per sbaglio) il prezzo del diesel a 69 centesimi, e in pochi minuti è scoppiato il caos. Nei guai il manager

Pubblicato: 17 Giugno 2022 18:00

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Luca Bucceri

Giornalista economico-sportivo

Giornalista pubblicista esperto di sport e politica, scrive di cronaca, economia ed attualità. Collabora con diverse testate giornalistiche e redazioni editoriali.

Immaginatevi di stare camminando per strada con la vostra macchina e di vedere, passando da un distributore di benzina, il prezzo del diesel sceso a 69 centesimi. Con il costo dei carburanti salito alle stelle (qui tutti gli aumenti), scommettiamo che non ci mettereste un attimo ad accostare e a fare subito il pieno.

Magari, una volta finito con la vostra auto, vi precipitereste subito spargere la voce, indicando ad amici e parenti il posto.

Ecco, questo è proprio quello che è successo in una pompa di benzina in America, dove il costo del gasolio è stato abbassato (per sbaglio) da un dipendente, scatenando in poco tempo il caos.

“Diesel a 69 centesimi”, ma è un errore

Siamo in California, Stati Uniti d’America, e John Szczecina, manager di una stazione di servizio Shell, stava – come spesso gli capitava di fare – aggiornando i prezzi giornalieri dei carburanti (al servito e in self service). Questa volta però commette un errore: sposta un decimale per sbaglio, segnando il gas (per gallone come 69 centesimi) invece di 6,99 dollari.

Mentre in Europa si pensa a togliere del tutto i diesel in un futuro neanche troppo lontano, un gallone USA equivale a circa 4 litri di diesel che, in quelle ore, è stato praticamente svenduto. Nello stesso frangente di tempo infatti, fin quando qualcuno non si è accorto di quello che stava succedendo, i clienti si sono riversati alla stazione per trarre vantaggio dall’affare, costando allo stabilimento 16 mila dollari (più di 15 mila euro) di perdite.

Dopo che centinaia di conducenti hanno avuto l’opportunità di risparmiare sul pieno, i messaggi e i post nelle chat e sui vari social hanno iniziato a fioccare, innescando un vero e proprio passaparola tra amici e parenti che sono corsi subito a fare rifornimento fino a quando il prezzo non è stata aggiustato.

Errore al distributore: quali le conseguenze per il dipendente che ha abbassato il prezzo del diesel

Pur non essendo stato un gesto intenzionale, come hanno riportato in questi giorni diversi siti di informazione statunitensi, John Szczecina – il dipendente Shell che ha commesso l’errore – è stato licenziato dalla società per cui lavorava.

La sua svista ha dato ai clienti la possibilità di fare il pieno usufruendo di un prezzo che non si vedeva da più di quattro decenni in America. L’ultima volta che il gas è costato 69 centesimi negli Stati Uniti è stato nell’ottobre 1978, secondo il Bureau of Labor Statistics.

Ad oggi invece in California il costo medio di gas è di 6,435 dollari per gallone, piuttosto lontano da quello in Italia.

Tornando al manager, invece, pare che la sorella abbia creato una raccolta fondi tramite GoFundMe per finanziare eventuali spese processuali. Oltre al danno di aver perso il posto di lavoro, infatti, la preoccupazione maggiore è che venga citato in giudizio per ripagare la compagna del danno e delle eventuali entrate mancate.

Secondo gli esperti, l’eventuale pagamento di un risarcimento al datore di lavoro potrebbe essere evitato se gli avvocati riuscissero a dimostrare la non intenzionalità. Perché negli Stati Uniti la legge tutela i lavoratori per gli errori commessi. Ma, in ogni caso, rimarrebbero le spese legali e gli avvocati da pagare.