Fentanyl, il governo vara un piano contro la sua diffusione

A Palazzo Chigi è stato presentato il Piano nazionale di prevenzione, che prevede misure efficaci per contrastare la diffusione e il commercio illegale del Fentanyl

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Francesca Secci

Giornalista

Giornalista pubblicista con esperienza in redazioni rilevanti, è specializzata in economia, finanza e geopolitica.

Pubblicato: 13 Marzo 2024 18:53

Il Fentanyl, un oppioide sintetico che ha il potere di uccidere con una quantità inferiore a tre milligrammi, è diventato una minaccia crescente per la salute pubblica. Con una potenza almeno 30 volte superiore all’eroina e 50 volte alla morfina, questo composto è stato oggetto di crescente preoccupazione da parte del governo italiano, che ha deciso di agire per proteggere i cittadini, in particolare i giovani, da questa sostanza pericolosa.

A Palazzo Chigi, il sottosegretario alla Presidenza del Consiglio, Alfredo Mantovano, ha presentato il Piano nazionale di prevenzione contro l’uso improprio di Fentanyl e altri oppioidi sintetici. Durante l’annuncio, Mantovano ha sottolineato la gravità della situazione, evidenziando che il Fentanyl, se usato al di fuori dei circuiti sanitari, può non solo provocare dipendenza, ma anche causare la morte per soffocamento.

La mafia è interessata al commercio illecito

Uno degli aspetti più preoccupanti del Fentanyl è la sua disponibilità a basso costo sul mercato illegale, che lo rende un’opzione attraente per coloro che cercano una soluzione rapida al dolore o che cercano sensazioni estreme. Il suo potere letale, tuttavia, rende anche il suo uso estremamente rischioso.

Nonostante in Italia non ci sia un’attuale emergenza legata al Fentanyl, ci sono segnali preoccupanti sulla sua circolazione nel paese. In particolare, l’intelligence italiana ha segnalato un interesse della ‘ndrangheta nel testare il mercato per valutarne la convenienza, sollevando ulteriori preoccupazioni sulle potenziali implicazioni criminali legate a questa sostanza.

La misura per contrastarne la diffusione

Il Piano nazionale di prevenzione presentato dal governo italiano si propone di affrontare questa minaccia attraverso una serie di azioni mirate. Queste includono sforzi per aumentare la consapevolezza pubblica sui rischi associati al Fentanyl, azioni di contrasto per impedire la sua diffusione e il suo traffico illegale, nonché misure di monitoraggio e sorveglianza per identificare tempestivamente eventuali aumenti dell’uso improprio di questa sostanza.

Inoltre, il governo sta lavorando per rafforzare la cooperazione internazionale nel contrasto al traffico internazionale di questa sostanza e altri oppioidi sintetici, riconoscendo che questa è una minaccia che va affrontata a livello globale.

Parallelamente, si investirà nell’informazione e nell’educazione, soprattutto nelle scuole, per sensibilizzare i giovani sui rischi legati all’abuso di sostanze oppioidi come il Fentanyl.

Un’altra importante misura adottata dal governo è l’introduzione di regolamentazioni più severe per i precursori delle droghe, come l’efedrina e la pseudoefedrina, sostanze comunemente presenti in farmaci per il raffreddore. Queste regolamentazioni mirano a prevenire l’uso illecito di queste sostanze per la produzione di droghe sintetiche, come le amfetamine.

La premier Meloni ha commentato così la proposta delle misure per contrastare la diffusione di quella che nel gergo viene chiamata droga zombie: “Siamo fieri che l’Italia sia una delle primissime Nazioni in Europa ad adottare un piano molto articolato di prevenzione contro l’uso improprio del Fentanyl e degli altri oppioidi sintetici”.

Il sintetico che uccide

Nel 2022, il Fentanyl ha causato la morte di oltre 100.000 persone negli Usa, un segnale allarmante delle devastanti conseguenze dell’abuso di questa sostanza.

Una delle preoccupazioni principali al momento è la possibile diffusione del Fentanyl in Europa attraverso il commercio online. Questo canale offre un’opportunità per i consumatori di accedere alla sostanza in modo anonimo e privo di regolamentazione, aumentando il rischio di abuso e overdose.