Meloni quasi al 30% nei sondaggi politici, chi scende e chi sale questa settimana

Le percentuali delle intenzioni di voto degli italiani negli ultimi sondaggi politici indicano che Giorgia Meloni continua a raccogliere consenso costantemente

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Mirko Ledda

Editor e fact checker

Scrive sul web da 15 anni, come ghost writer e debunker di fake news. Si occupa di pop economy, tecnologia e mondo digitale, alimentazione e salute.

Pubblicato: 12 Ottobre 2024 09:40

Il primo partito del Paese sfiora nuovamente il 30%. Non si tratta di una notizia di per sé particolarmente rilevante: da settimane monitoriamo la costante crescita di Fratelli d’Italia. È nel confronto con gli alleati e i partiti d’opposizione che i sondaggi politici ci offrono una chiave di lettura dell’aria che tira.

Gli italiani si confermano meloniani, con la presidente del Consiglio che continua a guadagnare terreno nonostante un periodo storico particolarmente complicato, caratterizzato da crisi globali e da decisioni su tasse e pensioni che dovranno essere prese nonostante la loro impopolarità.

Chi sale e chi scende nei sondaggi politici

La Supermedia di YouTrend e Agi calcola la media ponderata delle intenzioni di voto degli italiani rilevate. Vediamo i dati delle nuove rilevazioni all’11 ottobre, con le intenzioni di voto degli ultimi 15 giorni. Tra parentesi il confronto con i dati dei precedenti sondaggi politici:

  • Fratelli d’Italia: 29,7% (+0,5);
  • Partito Democratico: 22,9% (-0,5);
  • Movimento 5 Stelle: 11,3% (+0,1);
  • Forza Italia: 9,3% (-0,2);
  • Lega: 8,2% (-0,1);
  • Alleanza Verdi e Sinistra: 6,6% (-0,1);
  • Azione: 2,8% (-0,3);
  • Italia Viva: 2,3% (-0,2);
  • +Europa: 1,8% (=);
  • Noi Moderati: 1,1% (+0,2).

Gli istituti presi in considerazione sono Eumetra, Noto, Piepoli, Swg e Tecnè, in base ai sondaggi condotti dal 28 settembre al 10 ottobre.

Meloni quasi al 30%, Schlein e J-Ax fanno discutere

Il 30% sfiorato da Giorgia Meloni conferma la premier come leader indiscussa e indiscutibile della maggioranza, con un consenso pari a tre volte quello degli alleati Matteo Salvini e Antonio Tajani.

Non è bastato il raduno di Pontida a richiamare all’ordine l’elettorato della Lega, visto anche un Roberto Vannacci in procinto di spaccare il Carroccio, con l’attuale segretario sempre meno protagonista della scena politica nazionale.

Dentro Forza Italia, invece, sembra ancora mancare una leadership forte, come confermano le continue voci sulla possibile discesa in campo di Pier Silvio Berlusconi, che sarebbe prossimo a raccogliere il testimone del padre e guidare gli azzurri.

Intanto fa discutere sui social l’operazione simpatia di Elly Schlein, salita sul palco degli Articolo 31 per rappare insieme a J-Ax. In passato aveva più volte inserito citazioni del gruppo nei suoi discorsi, ma il concerto sulle note di “Così com’è” non è piaciuto tanto ai detrattori quanto agli iscritti al partito, e nei prossimi sondaggi vedremo gli effetti di questa mossa sopra le righe della leader dell’opposizione.

Guardando i numeri, comunque, è chiaro come la partita politica italiana si giochi al femminile: la segretaria del Pd è l’unica in questo momento in grado di dare filo da torcere a Giorgia Meloni. Si spera con proposte per migliorare il futuro degli italiani e non a colpi di dissing.

Le percentuali delle coalizioni: tutti i confronti

Vediamo quali sono oggi le percentuali raccolte delle varie coalizioni e il confronto con le elezioni europee del 2024 e le politiche per il rinnovo del Parlamento del 2022.

Al 10 ottobre la situazione era questa:

  • Centro-destra: 48,3%;
  • Centro-sinistra: 31,4%;
  • Movimento 5 Stelle: 11,3%;
  • Terzo Polo: 5,1%;
  • Altri: 3,9%.

Alle elezioni europee dell’8 e del 9 giugno 2024, invece:

  • Centro-destra: 46,4%;
  • Centro-sinistra: 32,1%;
  • Movimento 5 Stelle: 9,8%;
  • Terzo Polo: 7,2%;
  • Altri: 4,7%.

Alle elezioni politiche del 25 settembre 2022:

  • Centro-destra: 43,8%;
  • Centro-sinistra: 26,1%;
  • Movimento 5 Stelle: 15,4%;
  • Terzo Polo: 7,8%;
  • Altri: 6,9%.

I dati confermano una polarizzazione dello spettro politico, con gli italiani sempre più propensi a votare per partiti che si dichiarano esplicitamente di destra e di sinistra, abbandonando posizioni centriste.