Ricerca e sviluppo, 470 milioni di euro per il Sud: domande al via sullo sportello online

Il Mimit stanzia 470 milioni per i progetti di ricerca e sviluppo delle imprese del Sud: la misura prevede finanziamenti agevolati e contributi diretti alla spesa

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Mauro Di Gregorio

Giornalista politico-economico

Laurea in Scienze della Comunicazione all’Università di Palermo. Giornalista professionista dal 2006. Si interessa principalmente di cronaca, politica ed economia.

Pubblicato: 3 Settembre 2024 12:02

Il Ministero delle Imprese e del Made in Italy ha stanziato oltre 470 milioni di euro per le imprese del Sud che intendano investire in ricerca e sviluppo nel campo delle nanotecnologie, dell’intelligenza artificiale e della sicurezza digitale. Lo sportello online per finanziare i progetti aprirà alle ore 10:00 del 10 settembre 2024, ma le domande possono essere precompilate già dal 2 settembre tramite lo sportello online di Mediocredito Centrale.

Le regioni interessate

Gli incentivi sono destinati alle imprese situate in Basilicata, Calabria, Campania, Molise, Puglia, Sardegna e Sicilia, nell’ambito della “Strategia nazionale di Specializzazione intelligente”.

Come viene specificato in una nota del Mimit, i fondi sono disponibili per imprese di qualsiasi dimensione, localizzate nelle regioni indicate, che esercitano “attività industriali, agroindustriali, artigiane, di servizi all’industria e di ricerca“. Tali realtà produttive “potranno presentare, anche in forma congiunta, le domande di agevolazione per i progetti riguardanti attività di ricerca industriale e di sviluppo sperimentale, d’importo compreso tra 3 e 20 milioni di euro”. L’intervento, attivato nell’ambito del Fondo per la crescita sostenibile, “ha uno stanziamento di oltre 470 milioni di euro, di cui 328 milioni per la concessione di finanziamenti agevolati e 145 milioni per i contributi diretti alla spesa“.

I progetti

In particolare, verranno finanziati progetti che facciano utilizzo di tecnologie abilitanti fondamentali (Kets) e cioè che prevedano l’utilizzo di nanotecnologia, materiali avanzati, fotonica e microelettronica, nanoelettronica, sistemi avanzati di produzione, tecnologie delle scienze della vita, intelligenza artificiale, connessione e sicurezza digitale.

L’apertura della procedura agevolativa prevede il concorso di Cassa Depositi e Prestiti e delle banche finanziatrici convenzionate aderenti all’Associazione Bancaria Italiana.

I finanziamenti e i contributi diretti

I finanziamenti agevolati vengono erogati a tutte le imprese, ma ciò che cambia è la soglia della misura che varia in base alle dimensioni aziendali: i soldi vengono concessi per una percentuale massima del 50% delle spese sostenute e dei costi ammissibili per le grandi imprese e del 40% per le piccole e medie imprese.

Gli incentivi concessi nella forma del contributo diretto alla spesa sono articolati sulla base della dimensione dell’impresa che propone l’istanza: si parla del 30% per le piccole imprese, del 25% per le medie e del 15% per le grandi imprese. C’è poi una maggiorazione, pari al 10% della spesa, spettante agli interventi in ricerca e sviluppo che prevedano partenariati con piccole e medie imprese, ovvero condizioni per l’ampia diffusione dei risultati o l’accesso agli stessi a prezzo di mercato e condizioni non esclusive e non discriminatorie. Lo scopo è quello di spingere le realtà produttive del Sud a creare una rete, così da accrescere il proprio peso specifico.

Il sistema delle elargizioni, inversamente proporzionale alle dimensioni aziendali, è stato pensato per sostenere gli investimenti delle aziende del Mezzogiorno, il cui tessuto produttivo è fatto in larghissima parte da micro e piccole imprese. La ratio del bando è dunque quella di modificare l’assetto imprenditoriale del Sud, da territorio di frontiera a terreno fertile per lo sviluppo.