Mutui, Bce taglia i tassi: quale scegliere tra fisso e variabile

La Bce ha tagliato i tassi di 25 punti base e le rate dei mutui si fanno più basse. Quale scegliere tra tasso fisso e variabile

Foto di Giorgia Bonamoneta

Giorgia Bonamoneta

Giornalista

Nata ad Anzio, dopo la laurea in Editoria e Scrittura e un periodo in Belgio, ha iniziato a scrivere di attualità, geopolitica, lavoro e giovani.

Con la riunione del 6 giugno, la Banca centrale europea (Bce) ha deciso di ridurre i tassi di interesse di 25 punti base. Si tratta del primo taglio dal 2019 e interrompe la serie di aumenti consecutivi prevista per tentare di arginare il fenomeno dell’inflazione. La svolta è concreta e immediata, con i tassi di interesse al ribasso che lasciano respirare i mutuari, anche se non di molto.

Al netto dell’attuale risultato, con la prospettiva di nuovi tagli ai tassi, quale tipo di rata conviene scegliere tra tasso fisso e tasso variabile? I numeri potrebbero non bastare a giustificare una scelta, ci sono infatti pro e contro per entrambe le tipologie. Prima facciamo un passo indietro, soprattutto per i futuri mutuari che si approcciano per la prima volta alla richiesta del mutuo.

Cos’è il tasso fisso: vantaggi e svantaggi dell’interesse invariato

Partiamo dalle basi per capire dove si cela il risparmio maggiore. Un mutuo a tasso fisso è un percorso di pagamento con il tasso di interesse che rimane invariato per tutta la durata del prestito. Si tratta di una scelta che punta alla certezza sui pagamenti mensili, le rate infatti non subiscono variazioni, indipendentemente dalle fluttuazioni dei tassi di mercato. Si tratta della scelta ideale per chi cerca stabilità, ma soprattutto vuole evitare il rischio di aumenti futuri dei tassi di interesse come accaduto in tempi recenti.

I vantaggi principali del tasso fisso includono:

  • Prevedibilità, ovvero sapere esattamente quanto si pagherà ogni mese;
  • Protezione contro l’inflazione: con le rate del mutuo che rimangono invariate anche se i tassi di mercato aumentano.

Ci sono però anche degli svantaggi. La stabilità si paga, letteralmente, con un costo iniziale più elevato rispetto ai mutui con tasso variabile e l’impossibilità di beneficiare dei ribassi in caso avvengano, proprio come il recente taglio dei tassi della Bce.

Un esempio (dati non aggiornati):

Per finanziare l’acquisto di una casa del valore di 200.000 euro con una somma di 100.000 euro per una durata di 20 anni, la scelta di un tasso fisso prevede una rata mensile di 541 euro. L’importo della rata non cambierà per l’intera durata del mutuo.

Cos’è il tasso variabile: pro e contro del rischio

Un mutuo a tasso variabile, come dice il nome stesso, prevede che il tasso di interesse possa variare nel tempo in base a un indice di riferimento come l’Euribor. Nella pratica significa che le rate mensili possono aumentare o diminuire a seconda delle condizioni del mercato.

I vantaggi del tasso variabile sono sicuramente:

  • Tassi iniziali più bassi rispetto ai tassi fissi;
  • Potenziale risparmio se i tassi di mercato scendono (come ora), anche le rate mensili diminuiscono.

Non mancano gli svantaggi, che sono relativi all’incertezza stessa dei tassi di mercato, perché se salgono rendendo difficile la pianificazione dei pagamenti. Infine il rischio finanziario, perché in periodi di forte aumento dei tassi, le rate possono diventare insostenibili.

Esempio di finanziamento (dati non aggiornati):

Con un importo di 100.000 euro e una durata di 20 anni, allo stato attuale la rata è di 623 euro.

Quale tasso di interesse è più conveniente dopo il taglio della Bce?

La recente riduzione dei tassi da parte della BCE ha riportato nella discussione nuovamente la possibilità di scelta. Secondo le stime, la riduzione di 25 punti base potrebbe tradursi in un risparmio di circa 15-18 euro al mese per ogni 100.000 euro di debito a tasso variabile, a condizione che la riduzione sia pienamente recepita dall’Euribor. Questo risparmio, per quanto piccolo (all’anno sono fino a 216 euro risparmiati) rappresenta un segnale psicologico per i mutuatari e il mercato immobiliare.

Al momento, la maggior parte delle nuove erogazioni di mutui continua a preferire il tasso fisso, che risulta più conveniente rispetto al tasso variabile. Per esempio, per un mutuo di 140.000 euro a 30 anni, una rata a tasso fisso si aggira intorno ai 648 euro al mese, mentre per un variabile si arriva a circa 730 euro.

Le prospettive future indicano che i tassi sui mutui potrebbero continuare a diminuire, offrendo ulteriori vantaggi per chi desidera acquistare una casa o rifinanziare il proprio mutuo (o fare altri acquisti a rate). La scelta tra tasso fisso e variabile dipende in gran parte dalle esigenze personali e dalla propensione al rischio. In un contesto di tassi in calo, il tasso variabile potrebbe sembrare allettante, ma la sicurezza offerta dal tasso fisso continua a essere una scelta prudente per molti (+17% dall’inizio dell’anno).

Alternativa green: cosa sono i mutui case green

Un segmento in crescita nel mercato dei mutui è quello dei mutui green, destinati all’acquisto, costruzione o ristrutturazione di case ecologiche. Questi mutui sono progettati per incentivare l’adozione di pratiche edilizie sostenibili e migliorare l’efficienza energetica degli immobili.

I mutui green offrono diversi vantaggi:

  • Tassi di interesse agevolati, perché le banche offrono condizioni contrattuali più favorevoli per promuovere gli investimenti in edilizia ecologica;
  • Risparmio sulle bollette, perché con case più efficienti ci sono minori costi di riscaldamento e climatizzazione;
  • Valore immobiliare, perché le case ad alta performance energetica tendono a mantenere o aumentare il loro valore nel tempo, rendendole un investimento sicuro.

Esistono tre principali categorie di mutui green:

  • Acquisto di una casa ecologica con mutui destinati all’acquisto di immobili già conformi alle normative di bioedilizia;
  • Costruzione di una casa eco per finanziamenti volti alla costruzione di nuovi edifici con elevati standard di efficienza energetica;
  • Ristrutturazione per l’efficientamento energetico, ovvero prestiti per interventi di ristrutturazione volti a migliorare l’efficienza energetica di edifici esistenti.

Per ottenere un mutuo green è necessario presentare un progetto che dimostri il rispetto delle normative vigenti in materia di efficientamento energetico, inclusi l’installazione di pannelli solari, isolamento termico adeguato e impianti efficienti.

A voler trarre una conclusione, la decisione tra mutuo a tasso fisso e variabile non è semplice e deve essere ponderata con attenzione, soprattutto tenendo in considerazione le recenti modifiche ai tassi da parte della Bce (e le future) e le proprie capacità finanziarie. Allo stesso tempo, l’opzione dei mutui green rappresenta un’interessante opportunità per chi desidera investire in un futuro sostenibile, godendo al contempo di vantaggi economici significativi.