Mutui, scendono i tassi di interese a maggio: cosa conviene tra fisso e variabile

I tassi dei mutui a maggio si confermano in calo nonostante l'aumento delle richieste di prestiti

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Matteo Runchi

Editor esperto di economia e attualità

Redattore esperto di tecnologia e esteri, scrive di attualità, cronaca ed economia

Scendono ancora i tassi di interesse dei mutui a maggio. Rispetto ad aprile il calo è stato significativo, portando la percentuale al 3,61% dal 4,42% di inizio anno. Si fanno quindi sentire gli effetti della decisione della Banca centrale europea di diminuire il costo del denaro alla luce della riduzione del tasso di inflazione in tutta Europa.

Il dato della riduzione dei tassi di interesse dei mutui è ancora più significativo se incrociato con quello delle richieste dei prestiti che a maggio, dopo quasi due anni di calo, hanno cominciato a riprendersi. Nonostante l’aumento della domanda quindi, le banche non stanno per ora rendendo più difficile ottenere soldi in prestito.

Calano i tassi di interesse dei mutui a maggio

Secondo quanto riportato nel rapporto mensile di Abi, l’Associazione bancaria italiana, i tassi dei mutui a maggio si sono attestati in media attorno al 3,61%, in calo da 3,67% fatto registrare ad aprile. SI tratta in totale del sesto mese consecutivo di discesa per questo dato. Alla fine del 2023 infatti, la media dei tassi di interesse dei mutui si attestava al 4,42%, otto decimi di punto percentuale in più.

In calo anche i tassi dei prestiti alle aziende, più significativo rispetto a quello dei mutui su base mensile, dal 5,30 di aprile al 5,21 di maggio, ma molto meno marcato da inizio anno. A dicembre 2023 questo dato si attestava attorno al 5,45%. Nel complesso di tutti i prestiti in ogni categoria, il tasso medio rimane però stabila al 4,81%. Aumenta invece il rendimento delle obbligazioni bancarie, al 3,52%. Il tasso medio sui depositi è invece dell’1,04%.

La diminuzione generale dei tassi dei mutui e dei prestiti alle imprese segnala l’effetto delle decisioni della Banca centrale europea di ridurre il costo del denaro nell’area euro sull’economia reale. L’iniezione di liquidità ha permesso alle banche di aumentare la disponibilità di denaro si ai privati che vogliono acquistare casa che alle imprese che hanno intenzione di investire.

Aumentano le richieste dei mutui: rischio rimbalzo dei tassi

La diminuzione dei tassi di interesse si collega a un altro dato, reso disponibile dal rapporto Experian, che segnala un aumento netto a maggio delle richieste di mutui per l’acquisto di una casa. Rispetto ad aprile la crescita è stata del 14,9%, un dato non solo positivo in sé ma che inverte una tendenza dopo oltre due anni di calo a causa dell’impennata dei tassi di interesse.

Il tasso fisso, secondo questo rapporto, continua ad essere però la soluzione più conveniente, con una rata più bassa di circa il 9% rispetto al 2023. Il variabile non è ancora una scelta apprezzata, anche a causa del fatto che la stessa Banca centrale europea ha avvisato che non ci saranno altri tagli dei tassi nel breve periodo rispetto a quello appena eseguito a inizio giugno.

A trascinare le richieste di mutuo per l’acquisto di una casa ci sono i giovani under 26, che hanno fatto registrare un aumento del 36% rispetto ad aprile. Maggiore entusiasmo per l’acquisto di un’abitazione al Centro e al Sud, mentre Milano è una delle poche città in cui il numero di muti richiesti cala.