Affitti brevi, nel 2025 una battuta d’arresto tra rincari e nuove regole

Normative rigide, meno turisti e rincari frenano gli affitti brevi. Offerta ridotta e difficoltà per studenti e lavoratori aggravano la situazione

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Francesca Secci

Giornalista

Giornalista pubblicista con esperienza in redazioni rilevanti, è specializzata in economia, finanza e geopolitica.

Pubblicato: 16 Gennaio 2025 09:46

L’inizio del 2025 porta venti freddi per le locazioni turistiche di breve durata. Dopo anni di crescita sostenuta, questo segmento del mercato immobiliare italiano sta affrontando un rallentamento. La stagione invernale segna una battuta d’arresto per diverse ragioni.

Il calo degli affitti brevi durante i mesi invernali

Le previsioni della Federazione Italiana Agenti Immobiliari Professionali (Fiaip) indicano una contrazione del 3% nei contratti brevi per turismo tra dicembre e marzo rispetto allo stesso periodo del 2024. Le normative più stringenti adottate da alcune città hanno ridimensionato l’attrattività del settore.

A Milano, Firenze e Roma, le amministrazioni locali hanno introdotto regolamenti per contenere il sovraffollamento turistico e mitigare l’aumento dei costi degli affitti tradizionali. L’obbligo di un codice identificativo per gli immobili in affitto (cin) e nuove misure di sicurezza hanno disincentivato molti proprietari, che in alcuni casi hanno abbandonato questa forma di locazione.

Marco Celani, presidente dell’Associazione Italiana Gestori Affitti Brevi (Aigab), ha dichiarato che L’81% delle strutture ha ottenuto il codice identificativo, ma una parte del mercato ha scelto di non affrontare la complessità burocratica e i costi aggiuntivi.

I flussi turistici frenano il settore

A complicare il quadro, si aggiunge la riduzione dei flussi turistici internazionali. Celani segnala che la domanda di ville e appartamenti, tradizionalmente trainata dai visitatori tedeschi, è calata sensibilmente. La Germania, che rappresenta il 12% della domanda di turismo in Italia, sta vivendo una crisi economica che limita i viaggi. Anche la Francia e altri Paesi chiave mostrano una diminuzione nei flussi turistici.

Emergenza affitti e rincari dei canoni

Parallelamente, i prezzi degli affitti continuano a salire, con aumenti che oscillano tra il 5 e il 10%. L’offerta è sempre più scarsa, aggravando le difficoltà per categorie come studenti universitari e lavoratori in trasferta, in particolare quelli legati al settore della nautica.

L’osservatorio Fiaip rileva che, mentre i canoni aumentano, le compravendite mostrano un lieve incremento, con particolare attenzione alle aree periferiche, che sembrano beneficiare di questa dinamica. Le abitazioni nelle zone più distanti dai centri urbani rappresentano una soluzione sempre più ricercata, specialmente per chi cerca di contenere i costi abitativi. Ma questa è un’ovvietà, se gli affitti non sono più convenienti è meglio acquistarla la casa, ci sono molti più vantaggi.

Un quadro che vede anche altre città coinvolte in dinamiche di mercato complesse. Gli affitti brevi non sono l’unico settore a soffrire. La carenza di offerta tocca anche il mercato degli affitti tradizionali, con un aumento dei contratti a lungo termine che faticano a rispondere alle esigenze di chi si sposta per studio o lavoro.

Giubileo 2025: Roma non decolla

Nella Capitale, nonostante l’avvio del Giubileo, il mercato delle locazioni brevi non raggiunge le aspettative. I dati rivelano un calo del 10% delle richieste rispetto al 2024 nello stesso periodo.

La forte affluenza attesa per i pellegrini è stata ridimensionata. Molti trovano alloggio presso strutture religiose, mentre i rincari dei prezzi applicati in vista dell’evento hanno scoraggiato i turisti internazionali. Un fenomeno che richiama quanto avvenuto a Parigi durante le Olimpiadi, con una riduzione del 26% della domanda di affitti brevi. Celani ha commentato che il rincaro dei prezzi rappresenta un ostacolo, lasciando inutilizzate molte soluzioni abitative.

Il rallentamento interessa non solo i viaggiatori, ma anche i proprietari che faticano a trovare un equilibrio tra costi e rendimenti. In questo contesto di instabilità, cresce l’attenzione verso il mercato delle periferie e verso progetti che possano rendere il settore immobiliare più accessibile e sostenibile.