Albert Watson svela la Roma segreta: un viaggio visivo senza precedenti

200 immagini uniche per scoprire la città eterna attraverso lo sguardo di uno dei più grandi fotografi contemporanei.

Foto di QuiFinanza

QuiFinanza

Redazione

QuiFinanza, il canale verticale di Italiaonline dedicato al mondo dell’economia e della finanza: il sito di riferimento e di approfondimento per risparmiatori, professionisti e PMI.

Pubblicato: 29 Maggio 2025 10:00

C’è una Roma che sfugge alle cartoline. Una città che si muove sotto la superficie della Storia, tra architetture imponenti e sguardi urbani, club notturni e terrazze assolate, icone e anonimi, celebrità e quotidiano. È questa Roma – stratificata, viva, imprevedibile – quella che Albert Watson ha deciso di raccontare con Roma Codex, la più grande mostra mai dedicata in Italia al maestro scozzese della fotografia.

In scena al Palazzo Esposizioni di Roma dal 29 maggio al 3 agosto, Roma Codex è molto più di una retrospettiva. È un atlante emotivo e visivo di 200 fotografie, dove il bianco e nero dialoga con il colore, e la narrazione segue il ritmo fluido del caso. Watson, classe 1942, è noto per aver firmato oltre cento copertine di Vogue, lavorato per brand come Chanel, Prada, Levi’s e Gap, e ritratto alcune delle figure più iconiche del nostro tempo – da Alfred Hitchcock a Steve Jobs, da Kate Moss a David Bowie, passando per personalità del mondo dell’arte, della musica e del cinema. Le sue opere fanno parte delle collezioni permanenti di istituzioni come il Metropolitan Museum di New York e il Getty Museum di Los Angeles.

Sorrentino
Ufficio Stampa
Paolo Sorrentino ritratto da Albert Watson

I volti e i luoghi

E proprio Albert Watson ha camminato per due anni a Roma senza una mappa, lasciandosi guidare solo dalla sua energia e dal suo sguardo. Ha fotografato volti come quelli di Pierfrancesco Favino, Valeria Golino, Roberto Bolle, ma anche quelli anonimi di una città che si rivela solo a chi sa guardare. Dalla Fontana di Trevi ai club underground, dal Foro alla Cripta dei Cappuccini, dai caffè notturni a Cinecittà, Watson costruisce un racconto dove la bellezza non è solo estetica, ma vibrazione, densità, verità.

La mostra

Curata da Clara Tosi Pamphili e prodotta da Azienda Speciale Palaexpo con Studio F.P., la mostra nasce da un progetto originale costruito nel tempo. Per oltre due anni Watson ha vissuto Roma con uno stile quasi da flâneur contemporaneo. Niente itinerari, nessuna lista di “must see”. Solo istinto, osservazione, incontri casuali. Il risultato? Un atlante urbano in cui convivono monumenti iconici e frammenti intimi.

Lo sguardo del fotografo

Una dichiarazione politica, oltre che estetica: in tempi dominati dalla velocità e dal consumo compulsivo di immagini, Watson ci ricorda l’importanza dello sguardo lento, della composizione pensata, del tempo dedicato a osservare. Roma Codex non è solo una mostra fotografica: è un invito a ripensare il nostro rapporto con le città, con l’immagine e – in fondo – con il nostro modo di vedere il mondo.

Elder Dell'acqua
Ufficio Stampa
Elder Dell’Acqua ritratto da Albert Watson