Inps: i casi in cui l’assenza alla visita fiscale è giustificata

In quali casi l’assenza alla visita fiscale è giustificata? Chi può ritenersi esonerato? La guida rapida

Foto di Claudio Garau

Claudio Garau

Editor esperto in materie giuridiche

Laureato in Giurisprudenza, con esperienza legale, ora redattore web per giornali online. Ha una passione per la scrittura e la tecnologia, con un focus particolare sull'informazione giuridica.

Pubblicato: 11 Settembre 2018 11:27Aggiornato: 2 Aprile 2024 13:02

Per visita fiscale si intende quell’accertamento sanitario effettuato da un medico dell’Inps nei periodi coperti dall’indennità sostitutiva di malattia, ovverosia quel contributo che va a sostituire lo stipendio nel lasso di tempo in cui il dipendente si trova a casa dal lavoro per malattia.

Di fatto dette visite servono ai datori di lavoro al fine di controllare l’effettivo stato di malattia sui lavoratori subordinati, previamente assunti, e sono disposte sia dalle aziende che dagli enti ed istituzioni pubbliche. Lo scopo è reprimere eventuali abusi del periodo di malattia.

Il dipendente che si assenta dal lavoro esibendo il certificato di malattia, ha il dovere di essere reperibile presso l’indirizzo abituale o il domicilio occasionale, per tutti i giorni durante la durata della malattia –  incluse le domeniche ed i giorni festivi.

Vediamo più da vicino questo delicato argomento e concentriamoci, in particolare, sui casi in cui l’assenza alla visita fiscale è giustificata. Ecco le singole situazioni individuate da giurisprudenza e prassi.

Orari della visita fiscale

In passato gli orari della visita fiscale erano i seguenti:

  • dalle 10 alle 12 e dalle 17 alle 19 per chi lavora nel settore privato;
  • dalle 9 alle 13 e dalle 15 alle 18 per coloro che lavorano nel pubblico.

Oggi l’Inps, grazie al messaggio n. 4640 del 2023, a seguito della sentenza del Tar Lazio n. 16305 dello stesso anno ha uniformato gli orari del lavoro pubblico e del lavoro privato. Pertanto l’istituto di previdenza ha previsto che le visite mediche di controllo domiciliare per i lavoratori del pubblico impiego, fino a nuove disposizioni, siano compiute anch’esse dalle ore 10 alle 12 e dalle ore 17 alle 19 di tutti i giorni, incluse domeniche e festivi.

In tali fasce orarie i medici ispettori dell’Inps potranno perciò effettuare le visite fiscali e verificare che il lavoratore non stia violando le norme in materia.

Da notare che in caso di assenza del lavoratore per motivi di salute, esclusivamente i medici autorizzati dall’istituto di previdenza possono controllare lo stato effettivo della malattia, attraverso una visita fiscale. In altre parole, non si può consentire a un medico privato di andare all’indirizzo di casa del lavoratore.

Conseguenze in caso di assenza non giustificata

Non risultare presenti ad una di queste visite può comportare severe sanzioni, che possono andare dall’interruzione dell’indennità di malattia, fino addirittura al licenziamento.

Ecco perché in ipotesi di assenza al momento di una visita medica di controllo, il lavoratore deve presentare una lettera di giustificazione. Se tale giustificazione non risulta valida, vi saranno conseguenze sia economiche da parte dell’INPS che non pagherà interamente i giorni di malattia, che da parte del datore di lavoro che potrà valutare provvedimenti disciplinari.

Quindi si tratta di conseguenze di rilievo sia economico che lavorativo, perché il dipendente che non rispetti il dovere di cui sopra, potrebbe esporsi al rischio di perdere l’occupazione.

Eccezioni alla regola: quando si può essere assenti?

Come accennato all’inizio, in particolari situazioni e al di là delle condizioni sanitarie del lavoratore, è possibile che l’assenza ad una visita fiscale sia giustificata. In questi casi il lavoratore non dovrà temere conseguenze sotto il piano economico o un’eventuale stop al rapporto di lavoro in essere.

Attenzione però: le ipotesi di assenza giustificata devono essere tutte documentate e devono aver reso non rinviabile la presenza del lavoratore altrove.

In linea generale, le situazioni in cui il dipendente può uscire di casa negli orari della visita fiscale sono le seguenti: assenza dovuta a forza maggiore, socialmente accettata; visite mediche, prestazioni sanitarie ed accertamenti specialistici, impossibili da effettuare in orari differenti dalle fasce di reperibilità.

Alcuni casi più specifici, che non si oppongono alla legge e che anzi sono stati confermati da prassi e giurisprudenza, sono i seguenti:

  • visita all’ambulatorio del medico curante, nella situazione in cui gli orari di ricevimento siano inconciliabili con le fasce di reperibilità della visita fiscale;
  • urgente necessità di recarsi in farmacia per l’acquisto delle medicine;
  • visita a familiari e parenti stretti che si trovano in nosocomio, in particolare se l’orario in cui è possibile andare a trovar loro coincide con le fasce di reperibilità;
  • impedimenti gravi che possono condurre a gravi conseguenze economiche o di salute per sé o per i membri della famiglia;
  • ricovero ospedaliero;
  • cause di forza maggiore per proteggere interessi primari;
  • urgenti cure dentistiche;
  • attività di volontariato impossibile da svolgersi in tempi diversi da quelli della visita fiscale.

Inoltre, se al momento della visita il dipendente era assente dal proprio domicilio perché si era recato in altri locali dell’abitazione (ad es. cantina), ma ritorna prima che il medico se ne sia andato, non vi saranno rischi di sanzioni per assenza alla visita fiscale.

La comunicazione da parte del dipendente

Lo ribadiamo per chiarezza: nelle circostanze di un’assenza dal domicilio durante la visita fiscale, è obbligatorio che il dipendente renda noto al proprio datore di lavoro l’allontanamento da casa, durante le fasce di reperibilità.

Il datore di lavoro, a sua volta, attraverso i servizi telematici, dovrà comunicare l’assenza (giustificata) del proprio dipendente all’Inps.

Bisogna prestare molta attenzione a questo aspetto, perché la succitata comunicazione da parte del dipendente è essenziale: in mancanza, si può essere sanzionati disciplinarmente, anche se l’assenza è dovuta ad un giustificato motivo.

Ad es. nel caso in cui il dipendente debba effettuare visite o prestazioni specialistiche durante l’orario di visita, dovrà dimostrare che non può rispettare le fasce di reperibilità tramite documentazione ad hoc della struttura in cui effettua la visita. Essa dovrà includere l’orario preciso di svolgimento e la firma del medico.

Il rilievo del contratto collettivo

In ogni caso, è opportuno leggere cosa dice a riguardo il proprio contratto collettivo di settore. Infatti, la disciplina può essere in certi casi più elastica oppure più restrittiva.

Inoltre, bisogna ricordare che la visita fiscale non è obbligatoria per tutti. In particolare, il vincolo di reperibilità decade nei confronti dei seguenti dipendenti: gli infortunati sul lavoro; le donne con gravidanza a rischio; individui con menomazione attestata (ad esempio mancanza di arti); lavoratori con malattie o patologie gravi, le quali richiedono terapie salvavita, come quelle chemioterapiche. In questi casi infatti si parla comunemente di esonero dall’obbligo di reperibilità.

visita-fiscale-assenza-giustificata