La banca ING vittima di una truffa. Dopo mille peripezie, dopo essere stata condannata nei mesi scorsi al pagamento di 30 milioni di euro per chiudere la vicenda giudiziaria aperta dalla procura di Milano sulle truffe online commesse tra il 2014 e il 2019, ora la banca olandese è lei stessa vittima di una truffa.
La Procura di Milano aveva messo ING sotto inchiesta per riciclaggio, accusandola di non aver adottato modelli di organizzazione e di gestione idonei a evitare la commissione di reati da parte dei propri clienti. A marzo, la Banca d’Italia aveva reso noti gli esiti di un’ispezione compiuta nella branch italiana dell’istituto olandese tra ottobre 2018 e lo scorso 18 gennaio. E i risultati erano tutt’altro che rassicuranti.
Come riconoscere la truffa ING
In questi giorni, ING è stata lei stessa vittima di una frode. La banca ha inviato a tutti i suoi clienti una mail spiegando di non rispondere assolutamente a una finta chiamata telefonica in arrivo dal numero ufficiale di ING.
Se ricevete una telefonata dal numero 800 717273, che è effettivamente il numero ufficiale di ING, non rispondete assolutamente perché si tratta di una truffa. Da questo numero ING infatti non può chiamare né i clienti già acquisiti né potenziali nuovi clienti, ma solo ricevere le chiamate, per segnalazioni di operazioni o richieste sospette.
ING precisa che non chiede e non chiederà mai al telefono i vostri dati personali, quindi non rispondete a questo numero e avvisate subito la banca ING.
Phishing
Come sappiamo, purtroppo, sono sempre più diffusi i tentativi di frode ai danni dei consumatori. E non solo tramite telefono. Sempre più sfruttato dai truffatori è il cosiddetto phishing (qui tutti i consigli utili per difendersi), una delle tecniche più diffuse di frode informatica ideata per compiere furti di identità digitale.
Consiste nella richiesta di dati riservati, come password d’accesso ai servizi di home banking, numeri, codici di sicurezza o PIN delle tue carte, tramite email o schermate che l’utente visualizza sul suo pc o sul suo smartphone molto simili alle comunicazioni ufficiali della banca.
Email phishing
I truffatori si servono sempre più spesso anche dell’email phishing. Le email contengono tipicamente un link che conduce a pagine web del tutto simili a quelle della banca, dove l’utente viene invitato ad inserire dati relativi al proprio conto o alla propria carta di credito.
La richiesta è spesso motivata da guasti ai sistemi informatici della banca a causa dei quali viene richiesta una conferma dei dati del cliente. L’email può inoltre utilizzare toni “intimidatori”, come le minacce di sospensione del servizio in caso di mancata risposta o contenere un avviso di chiusura del conto qualora il cliente non fornisca i dati.
Vishing
Oltre al phishing, esistono altri tipi di frodi informatiche che è opportuno saper riconoscere. Il vishing è una forma di phishing basata sull’uso del telefono. Tipicamente viene richiesto, tramite email o SMS, di chiamare un numero telefonico al quale comunicare i propri codici identificativi. In alternativa, viene effettuata una chiamata preregistrata, in cui viene chiesta immissione e conferma dei codici identificativi.
Tra le altre truffe online più comuni troviamo false offerte di lavoro, notifiche di vincita alla lotteria, eredità di parenti lontani. Tipicamente, vengono richiesti anticipi di contante oppure le coordinate del proprio conto unitamente ai riferimenti personali per accedere on line (PIN e password).
Come ricorda ING, aderendo a questo tipo di richieste, il vostro conto potrebbe essere inoltre utilizzato per fare transitare somme di denaro ottenute illegalmente in precedenti operazioni dai truffatori.