Dal finto Crosetto a quello del finto ispettore dell’Arma che si fa dare 50mila euro, negli ultimi giorni sono diverse le truffe che gli italiani stanno subendo. Quelle telefoniche sono le più diffuse; lo schema è sempre lo stesso, come una chiamata da un numero sconosciuto o con prefisso estero e nel mirino ci sono soprattutto anziani e adolescenti, più vulnerabili a questi raggiri. Per questo motivo, forze dell’ordine, amministrazioni locali e associazioni promuovono iniziative e consigli utili per prevenire raggiri ai danni dei cittadini.
Le truffe telefoniche più tipiche
L’episodio più recente riguarda un anziano derubato di 50mila euro attraverso una truffa telefonica. Il fatto è avvenuto in Ogliastra, Sardegna, dove un pensionato ha ricevuto la chiamata di un 33enne che, fingendosi un ispettore dell’Arma, lo ha convinto a effettuare un bonifico per “proteggere” i suoi risparmi da presunti direttori di banca infedeli. Dopo aver eseguito il trasferimento, l’uomo ha capito di essere stato raggirato e si è rivolto ai carabinieri di Lanusei. Le indagini hanno permesso di risalire all’autore del raggiro, un 33enne originario di Brindisi, grazie all’analisi di documenti e tabulati telefonici.
Ma la truffa del falso rappresentante delle Forze dell’Ordine o un sedicente avvocato sono molto in voga tra i truffatori, che fanno leva sull’autorevolezza del lavoro per fare credere alla persona che un familiare è stato coinvolto in un incidente o è finito in arresto. Per aiutarlo, viene richiesto il pagamento immediato di una somma di denaro. Molto scalpore ha fatto quella che hanno subito diversi imprenditori italiani; un truffatore, fingendosi Guido Crosetto, ministro della Difesa, li ha convinti a versare ingenti somme per il finto riscatto di giornalisti inesistenti, spacciando la richiesta come un’urgenza nazionale.
In tutta Italia, le truffe agli anziani continuano a moltiplicarsi, portando ad arresti e al recupero di parte del denaro sottratto. Il copione si ripete: il truffatore avvisa che a breve un presunto assistente passerà a ritirare i soldi direttamente a casa della vittima. Un inganno simile è quello del “finto nipote”, che chiama con una richiesta di denaro urgente.
Non mancano poi i falsi rappresentanti di aziende di forniture energetiche, che contattano le vittime con la scusa di proporre offerte vantaggiose, ma in realtà mirano a estorcere denaro o dati sensibili.
I prefissi a cui fare attenzione
Esistono alcune regole di base per proteggersi dalle truffe telefoniche. Ad esempio, se il prefisso è internazionale, è meglio non rispondere. Numeri esteri, come quelli dei Paesi Bassi (+31), del Portogallo (+351) e della Francia (+33), sono già stati utilizzati per ingannare gli utenti, spesso con il trucco di spingere la vittima a richiamare per addebitare costi elevati.
Il motivo per cui molte di queste chiamate provengono dall’estero è l’uso della tecnologia Voice over IP (VoIP) o cammuffando la voce con l’intelligenza artificiale. Questo sistema consente ai truffatori di mascherare l’origine della chiamata, rendendo più difficile individuarli. Da un lato, il prefisso straniero incuriosisce le vittime, dall’altro aiuta i criminali a nascondere la loro posizione reale, ostacolando le indagini e rendendo quasi impossibile recuperare il denaro sottratto.
Cosa fare se siete stati truffati
Per difendersi dalle truffe telefoniche, la regola d’oro è semplice: non rispondere a chiamate provenienti da numeri sconosciuti o con prefissi esteri. Se dall’altro capo c’è una voce registrata, meglio interrompere subito la telefonata. Inoltre, non bisogna mai fornire dati personali né lasciarsi ingannare da offerte troppo allettanti o richieste urgenti di denaro.
Chi sospetta di essere stato truffato dovrebbe denunciare immediatamente il fatto alla polizia postale, contribuendo così a identificare e fermare i responsabili. Se sono stati condivisi dati sensibili, è fondamentale bloccare le carte di credito o debito per evitare ulteriori danni. Tuttavia, il recupero del denaro perso rimane spesso un’impresa difficile.