La lettera di messa in mora è un’intimazione formale che comporta delle conseguenze giuridiche precise che sono individuate da alcuni articoli del Codice Civile.
Ecco in che cosa consiste, cosa deve contenere, quando non è necessaria, come comportarsi in caso di ricezione e quali sono le principali differenze tra la messa in mora e la diffida.
Indice
Significato e conseguenze della messa in mora
La messa in mora è ufficialmente un istituto che trova la propria compiuta disciplina all’interno del Codice Civile, precisamente dall’articolo 1219 e seguenti. A che cosa serve e quali conseguenze può provocare? Attraverso la messa in mora il debitore viene formalmente costituito in mora: questo aspetto non è privo di conseguenze, ma non è sempre necessario. La messa in mora comporta delle conseguenze che sono molto precise:
- in primis il debitore è tenuto a risarcire i danni derivanti dal ritardo nell’adempimento dei suoi doveri;
- nelle obbligazioni in cui l’oggetto è una somma di denaro, sono dovuti, dal giorno dell’avvenuta mora, gli interessi nella misura di legge o nella diversa misura prevista contrattualmente;
- la prescrizione viene interrotta;
- il debitore in mora non sarà liberato della sua obbligazione nemmeno nel caso in cui la sua prestazione venga meno per cause che non si possono imputargli.
I casi più frequenti di messa in mora riguardano le bollette non saldate alla scadenza, le rate del mutuo e/o del finanziamento auto, le spese di condominio. Un altro caso che capita spesso è quello di dover pagare in anticipo un bene, che però poi non viene consegnato, come per gli acquisti sugli ecommerce.
Quando la messa in mora non è necessaria
Come anticipato nell’inizio dell’articolo, in alcuni casi la messa in mora da parte del creditore non è necessaria. Ecco quali sono i casi specifici stabiliti dall’articolo 129 del Codice Civile:
- quando l’obbligazione è risarcitoria perché deriva da un fatto illecito;
- se è stato dichiarato per iscritto da parte del debitore di non voler adempiere la sua obbligazione;
- quando il termine è scaduto e l’obbligazione doveva essere eseguita presso il domicilio del creditore.
Cosa deve contenere una lettera di messa in mora
La lettera di messa in mora deve essere inviata, come nel caso della diffida, o attraverso la posta elettronica certificata o attraverso una raccomandata con ricevuta di ritorno. Non ha invece nessuna validità giuridica la messa in mora spedita con posta ordinaria. Ecco quali sono le informazioni che non devono mancare:
- l’indicazione del titolo a cui fa riferimento la richiesta di adempimento e la messa in mora, come nel caso di un contratto o di altri documenti firmati;
- l’intimazione precisa all’adempimento dovuto: il creditore dovrà essere molto preciso nell’individuare l’oggetto della sua richiesta, preferibilmente facendo cenno agli articoli del Codice Civile;
- stabilire la fissazione di un termine ultimo entro cui il debitore dovrà adempiere. Si precisa, infatti, che spesso la lettera di messa in mora rappresenta il primo passo della procedura esecutiva che consente al creditore di ottenere quanto gli spetta in modo coattivo. Il creditore, peraltro, può anche chiedere il risarcimento dei danni subiti per il ritardo nell’adempimento nonché la restituzione di quanto già pagato.
Come rispondere
Se la lettera che ricevi è una messa in mora, allora puoi replicare per iscritto dicendo che non hai alcun obbligo nei confronti della controparte; pertanto, se non adempirai è perché non sei effettivamente tenuto a farlo.
Differenza tra messa in mora e diffida ad adempiere
La differenza tra costituire in mora e una diffida ad adempiere è che mentre nel primo caso, scaduto il termine per l’adempimento, il creditore può ricorrere alle vie legali per tutelare i suoi diritti, nella diffida ad adempiere si prevede la possibilità a chi l’ha inviata di sciogliere il contratto ricevendo il risarcimento del danno subito. In sostanza, sotteso alla messa in mora c’è un interesse a mantenere il contratto, che invece manca nella diffida ad adempiere.
Un aspetto importante da considerare è che in entrambi i casi, sia di lettera di messa in mora che di diffida ad adempiere, è assolutamente consigliato, anche se non obbligatorio, rivolgersi ad un legale il quale seguirà la procedura considerata più vantaggioso per il suo cliente e per la sua situazione specifica.