Acqua del rubinetto o della bottiglia, quale bere delle due è una domanda che spesso ci si pone soprattutto ora che sta crescendo la sensibilità verso i temi ambientali. La plastica, infatti, rappresenta una delle principali fonti di inquinamento a livello globale. C’è però chi non si fida dei controlli degli acquedotti per cui preferisce comunque acquistare acqua in bottiglia perché la ritiene più sicura o ricca di più minerali. Quale delle due opzioni si dovrebbe davvero scegliere e perché?
Conviene bere acqua del rubinetto?
Bere l’acqua del rubinetto è una scelta sicura e in più aiuta l’ambiente. Da una delle ultime rilevazioni dell’Istat, però, emerge che un terzo gli italiani non si fida di consumare l’acqua di casa e proprio per questo il nostro paese è tra i primi consumatori in Europa di acqua minerale in bottiglia.
Si tratta però di timori sbagliati perché quella potabile che esce dai rubinetti delle case è sicura e ciò lo sostiene anche il primo rapporto dal CeNSia dell’Istituto Superiore della Sanità pubblicato lo scorso anno. Esso è stato realizzato sulla base dei dati prodotti dalla varie regioni insieme all’Iss dopo oltre 2,5 milioni di analisi chimiche, chimico-fisiche e microbiologiche effettuate. Dal report è emerso che l’acqua del rubinetto è conforme ai parametri di legge nel 99,1% dei casi per i parametri relativi alla salute e nel 98,4% per quelli che riguardano l’odore, il sapore e il colore.
Optare per l’acqua del rubinetto, poi, è un’ottima scelta perché fa risparmiare in quanto non costa nulla. Inoltre, è un’opzione sostenibile perché aiuta a ridurre l’inquinamento da plastica e l’emissione di Co₂. Le bottiglie di acqua, infatti, devono essere prodotte, trasportate e distribuite per cui si consuma energia e si utilizzano combustibili fossili con conseguenti emissioni nell’atmosfera.
Bevendo l’acqua del rubinetto, infine, si evita di sprecare risorse naturali in quanto la produzione di bottiglie di plastica Pet richiedono non solo acqua ma anche energia.
Acqua in bottiglia tra pregi e difetti
Sono diversi i motivi che spingono le persone a bere l’acqua in bottiglia anche se essi non sono un reale vantaggio per tutti. I principali sono sicuramente:
- la comodità nonché la disponibilità immediata;
- il gusto in quanto in molti trovano che il sapore dell’acqua del rubinetto sia diverso forse per la presenza di cloro;
- la varietà di composizione minerale.
Per quanto riguarda i principali svantaggi di optare per l’acqua imbottigliata, il primo sono sicuramente i costi, spesso alti. Inoltre, le bottiglie di plastica sono tra i principali inquinanti plastici. Ogni anno, infatti, ne vengono immesse circa 11 miliardi sul mercato e circa 7 miliardi di esse non vengono riciclate col rischio di finire nelle discariche o in mare.
In più c’è il problema delle microplastiche. L’università di Catania ha stimato che la dose giornaliera di particelle ingerite per consumo di acqua minerale imbottigliata in Pet sia naturale che effervescente sia “1.531.524 per Kg di peso corporeo al giorno per gli adulti e 3.350.208 per Kg di peso corporeo al giorno per i bambini (particelle inferiori ai 10 micron)”.
Infine, come spiegato, la maggior parte delle bottiglie viaggia su gomma per cui si generano elevate emissioni fossili e carboniche.
Scegliere l’acqua del rubinetto o quella in bottiglia
Alla luce di quanto detto, l’acqua del rubinetto conviene di più perché:
- costa di meno;
- è più sostenibile;
- è sicura e regolamentata, spesso infatti è monitorata più di quella in bottiglia;
- può essere filtrata anche a basso costo.
È necessario invece utilizzare l’acqua in bottiglia se quella di rete non è potabile, ad esempio nel caso di rotture improvvise o di calamità naturali. E ancora, se si è in viaggio e si ha la certezza che in quei determinati luoghi l’acqua non è sicura.
Nel nostro paese, però, la qualità dell’acqua è generalmente buona per cui la scelta più ovvia è di utilizzare quella del rubinetto.