Secondo uno studio presentato da Philip Morris Italia, il 67% degli italiani crede che il dibattito pubblico sia sempre più polarizzato. L’86% delle persone è convinta che per risolvere i problemi della nostra società – come l’inquinamento atmosferico, il fumo, l’abuso di alcool e cibo – serve che le istituzioni propongano tante soluzioni diverse tra cui scegliere.
Il 78%, inoltre, crede che sarà difficile convincere tutti ad abbandonare i comportamenti dannosi, e quindi alcune soluzioni dovrebbero mirare a ridurre questi comportamenti per il bene della nostra società. Su una cosa sono quasi tutti d’accordo: l’88% degli intervistati dice che, quando si decide qualcosa per la salute pubblica, bisogna basarsi sui fatti.
Le persone insomma vogliono saperne di più, e capire meglio. Una richiesta che arriva dritta alle istituzioni, al mondo accademico scientifico e alle stesse aziende, soprattutto in termini di ricerca e di diffusione di studi su temi di pubblico interesse, proprio come il fumo e i suoi danni.
Da questa urgenza nasce “Sfumature”, la nuova campagna di Philip Morris Italia per alimentare un dibattito aperto su come eliminare il problema del fumo in Italia. Alla base della campagna, una semplice domanda: possiamo parlarne? Consapevoli che soltanto costruendo uno spazio di dialogo per cercare, con il contributo di tutti, soluzioni condivise si riuscirà a raggiungere quello che è un obiettivo comune: una generazione senza fumo.
Dare risposte semplici a problemi complessi significa, del resto, non averli compresi a fondo. “Affrontare un problema complesso come quello del fumo nei suoi impatti comportamentali, psicologici, sanitari, economici, culturali, sociali, come un problema che ha solo due soluzioni (se così si può chiamarle) e un unico nemico (le aziende), vuol dire non risolverlo, ma lasciarlo dov’è, immutato” spiega Philip Morris Italia.
Cosa fare concretamente
Philip Morris che chiede di parlare di come eliminare le sigarette e di ripartire dalle evidenze scientifiche a molti potrebbe sembrare un paradosso. E invece “Sfumature” nasce proprio per colmare questo gap di percezione.
Possiamo rassegnarci a combattere il fumo con gli strumenti che abbiamo sempre utilizzato? No secondo Philip Morris. “Dobbiamo parlarne, favorire un confronto che non sia polarizzato, recuperare spazi di dialogo e trovare soluzioni nuove ed efficaci. Il tutto senza pregiudizi.
Diventa essenziale – spiega ancora Philip Morris – chiedersi, da un lato, cosa si può fare di più in termini di prevenzione, ad esempio con campagne educative efficaci come quelle messe in campo durante l’emergenza Covid, e in termini di cessazione, potenziando i Centri antifumo, i cui scarsi risultati sono testimoniati dai numeri. Dall’altro lato c’è la tecnologia, che può giocare un ruolo straordinario.
“Contrastare la polarizzazione del dibattito significa recuperare la cultura del confronto e consentire alle persone di farsi una loro idea scegliendo consapevolmente, supportate da messaggi chiari sulle evidenze scientifiche a oggi disponibili e sulle caratteristiche delle alternative per i fumatori adulti che non smettono, senza tacere nulla sui rischi di qualsiasi prodotto con nicotina.
L’auspicio – conclude Philip Morris – è quello di un maggiore confronto, nel rispetto dei ruoli, tra lo Stato e gli altri attori sociali, come aziende e no profit, per valutare i progressi della scienza e della tecnologia e i potenziali benefici per i fumatori, nel fermo presupposto che l’unica soluzione per azzerare qualsiasi rischio legato al fumo o al consumo di nicotina resta quello di smettere e non iniziare.
In collaborazione con Philip Morris Italia