Un’analisi approfondita delle tendenze globali del settore automobilistico evidenzia un ritardo nell’adozione delle previsioni fatte nell’ultimo decennio rispetto alla mobilità connessa, autonoma, condivisa ed elettrica (Case). Questo emerge dalla quarta edizione dello studio “Future of Automotive Mobility”, un’indagine globale che coinvolge oltre 16.000 consumatori in 25 Paesi e offre uno sguardo dettagliato sui principali mercati e sulle sfide che l’industria automobilistica deve affrontare.
Secondo lo studio, le aspettative iniziali di una rapida transizione verso una mobilità intelligente e sostenibile si stanno rivelando più complesse del previsto. Nonostante gli sforzi delle aziende e l’introduzione di tecnologie avanzate, la diffusione su larga scala di veicoli autonomi e completamente connessi rimane lontana. Tra i principali ostacoli si segnalano: l’elevato costo delle tecnologie, i problemi normativi, l’infrastruttura ancora inadeguata e un’accoglienza da parte dei consumatori che varia significativamente da Paese a Paese.
Il rapporto evidenzia anche come il settore automobilistico stia vivendo una fase di transizione, con un’attenzione crescente verso i veicoli elettrici e l’integrazione di servizi di mobilità condivisa. Tuttavia, nonostante i progressi, i modelli di business basati su queste nuove forme di mobilità non sono ancora in grado di sostituire completamente i metodi tradizionali.
Un aspetto interessante che emerge è il divario geografico nell’adozione delle nuove tecnologie. Nei Paesi con economie emergenti, l’accesso ai veicoli elettrici e ai servizi connessi è ancora limitato, mentre nei mercati più sviluppati si registra una maggiore accettazione, ma con ritmi di crescita inferiori alle attese iniziali.
Lo studio sottolinea la necessità di una collaborazione tra governi, industria e consumatori per superare le barriere attuali e accelerare il passaggio a un sistema di trasporti più sostenibile. Senza un impegno congiunto, sarà difficile raggiungere gli obiettivi climatici globali e garantire una mobilità più sicura e accessibile a tutti.
Questa analisi, oltre a offrire una panoramica delle tendenze attuali, invita il settore a rivedere le proprie strategie e a lavorare su soluzioni innovative che possano rispondere in modo concreto alle sfide di un mondo in continua evoluzione. Il futuro della mobilità richiede non solo tecnologia, ma anche un cambio culturale che metta al centro sostenibilità, efficienza e inclusività.
Indice
Mobilità elettrica e innovazione: il panorama globale tra sfide e opportunità
Lo studio evidenzia come la transizione verso la mobilità elettrica stia guadagnando slancio, pur con alcune resistenze e una preferenza marcata per le soluzioni ibride rispetto ai veicoli completamente elettrici. A livello globale, il 44% degli attuali possessori di veicoli a combustione interna (Ice) dichiara l’intenzione di mantenere lo stesso tipo di motore per il prossimo acquisto, segnalando una certa lentezza nel cambiamento delle abitudini.
Nonostante i progressi tecnologici, emergono ancora preoccupazioni legate alla sicurezza nella guida autonoma. I consumatori tendono a preferire sistemi di assistenza alla guida piuttosto che una piena automazione, mostrando una certa diffidenza verso soluzioni di guida completamente autonoma.
Il rapporto sottolinea un divario crescente tra i mercati automobilistici maturi, come quelli di Nord America, Europa e Nord Est Asiatico, e quelli emergenti, tra cui Cina, India, Sud-Est Asiatico e Medio Oriente. Nei primi, i consumatori mostrano una minore propensione verso le innovazioni legate alla digitalizzazione e alla guida autonoma. Al contrario, nei mercati emergenti, dove il tasso di proprietà di automobili è in crescita, si registra una maggiore apertura verso le nuove tecnologie.
Per quanto riguarda l’elettrificazione, nei mercati maturi – con l’eccezione degli Stati Uniti – si osserva un’adozione più rapida dei veicoli elettrici. Tuttavia, nei mercati emergenti, la transizione procede a un ritmo più lento, fatta eccezione per la Cina, che continua a essere un leader globale nel settore.
Il quadro che emerge dallo studio riflette una transizione globale disomogenea, influenzata da fattori economici, culturali e infrastrutturali. Mentre i mercati più sviluppati accelerano sulla mobilità sostenibile, nei Paesi in via di sviluppo il progresso appare legato a esigenze locali e alle capacità di accesso a nuove tecnologie. Questo scenario mette in evidenza la necessità di strategie differenziate per promuovere una transizione inclusiva e sostenibile a livello mondiale.
Mobilità del futuro: gli italiani tra tradizione e innovazione
Lo studio ha analizzato le tendenze e le sfide del settore automobilistico, basandosi su un campione di oltre 10 milioni di osservazioni individuali. In Italia, sono stati intervistati più di 500 consumatori per comprendere meglio le loro aspettative e preferenze riguardo alla mobilità del futuro.
“Dal 2015, anno in cui è stato lanciato il primo studio sul futuro dell’automotive, anche in Italia è sempre più evidente che il futuro non possa prescindere dall’impegno verso la sostenibilità e la digitalizzazione del settore,” ha affermato Giancarlo Agresti, Partner di Arthur D. Little Italia. “Tuttavia, ancora numerosi ostacoli si incontrano nel percorso verso la completa transizione a una mobilità connessa, autonoma, condivisa ed elettrica“.
Lo studio ha approfondito cinque aree chiave:
- Proprietà dell’auto: sebbene la proprietà dell’auto rimanga centrale, si osserva un crescente interesse verso servizi di mobilità condivisa e soluzioni di noleggio a lungo termine;
- Nuovi servizi di mobilità: i consumatori italiani mostrano una crescente apertura verso servizi come car sharing e ride-hailing, ma sono ancora restii a rinunciare completamente alla proprietà del veicolo;
- Guida autonoma: la guida autonoma suscita un certo interesse, ma i consumatori esprimono preoccupazioni legate alla sicurezza e preferiscono soluzioni di assistenza alla guida più tradizionali;
- Digitalizzazione: la digitalizzazione sta trasformando il settore automotive, con l’emergere di nuovi modelli di vendita e l’integrazione di servizi connessi nei veicoli;
- Powertrain alternativi: l’elettrificazione è in crescita, ma l’ibrido rimane una scelta popolare, soprattutto tra i consumatori italiani.
Mobilità in Italia: sostenibilità, nuove tecnologie e abitudini di consumo
Il mercato automobilistico italiano si distingue per una forte propensione alla sostenibilità, anche se le abitudini tradizionali dei consumatori ne rallentano l’evoluzione. Secondo uno studio recente, il 75% degli italiani preferisce acquistare auto nuove, una percentuale nettamente superiore alla media europea del 60%. Inoltre, oltre il 60% degli intervistati considera la sostenibilità un fattore chiave nella scelta del veicolo, superando la media europea del 50%.
Nonostante una crescente attenzione ai veicoli elettrici, quasi il 30% dei consumatori italiani continua a scegliere auto a combustione interna, mentre più del 40% opta per soluzioni ibride. I veicoli elettrici a batteria (Bev) registrano una crescita, passando dal 4% nel 2018 al 16% attuale, ma le vendite effettive nel 2023 si fermano al 4,2%, ben lontane dai livelli raggiunti nei Paesi nordici.
Sul fronte tecnologico, la fiducia nella guida autonoma è in calo: il 44% degli italiani esprime opinioni negative, citando preoccupazioni legate alla sicurezza. Inoltre, sebbene il digitale sia sempre più utilizzato per raccogliere informazioni, gli italiani preferiscono ancora i punti vendita fisici per completare l’acquisto del veicolo.