Turismo sostenibile, nasce la nuova figura del Sustainability Manager for Tourism Destinations

L'Europa formerà gratuitamente una nuova figura professionale dedicata alla transizione green del turismo. Bando aperto a studenti e professionisti. Come funziona

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Miriam Carraretto

Giornalista politico-economica

Esperienza ventennale come caporedattrice e giornalista, sia carta che web. Specializzata in politica, economia, società, green e scenari internazionali.

Pubblicato: 8 Aprile 2025 17:46

L’Europa sforna una nuova figura professionale dalla forte impronta green. Nasce il Sustainability Manager for Tourism Destinations, con tanto di formazione gratuita per guidare la transizione green del turismo. Un professionista con competenze ibride, capace di coniugare sostenibilità ambientale, rigenerazione sociale e sviluppo economico dei territori.

Il turismo sostenibile sta trasformando radicalmente il nostro modo di viaggiare. È un approccio responsabile al viaggio che mira a proteggere l’ambiente, preservare le culture locali e sostenere le comunità. La nuova professione nasce proprio per rispondere alle sfide di queste nuove forme di viaggio, mettendo al centro il benessere dei territori, la partecipazione delle comunità locali e una gestione integrata delle destinazioni. In una vera ottica di sostenibilità, con grandissime potenzialità per i giovani europei e italiani.

Chi è e cosa fa il Sustainability Manager for Tourism Destinations

Si chiama Sustainability Manager for Tourism Destinations questa figura professionale fresca fresca, pensata per guidare le destinazioni turistiche verso modelli più inclusivi e resilienti.

I primi professionisti verranno formati grazie a WeNaTour, progetto finanziato dal programma Ue Erasmus+ e sviluppato da un consorzio di 12 partner in 5 Paesi, con il coordinamento di Etifor, spin-off dell’Università di Padova e BCorp attiva nel campo della sostenibilità.

I docenti del corso, tenuto interamente in lingua inglese, provengono sia dal mondo accademico e della ricerca sia da realtà internazionali già attive nel campo del turismo sostenibile, tra organizzazioni, comunità, aziende e amministrazioni locali.

L’ottima notizia è che il percorso di formazione è gratuito e aperto a studenti e professionisti, previa iscrizione sul sito wenatour.eu. Prevede un corso online disponibile fino al 31 maggio 2025, con videolezioni, quiz e attività interattive, vari webinar tematici di approfondimento e corsi professionalizzanti previsti entro fine anno in Irlanda e Austria.

Inoltre, in programma c’è anche una specializzazione sul campo, il prossimo settembre, per i 20 studenti più meritevoli, con esperienze pratiche in due destinazioni certificate: l’italiana Valsugana Lagorai e l’austriaca Nassfeld Lesachtal Weissensee. La catena montuosa del Lagorai separa la Val di Fiemme dalla Valsugana, con i suoi bellissimi laghetti di origine glaciale e corsi d’acqua che attirano escursionisti da ogni parte d’Europa. Proprio da queste vette sgorgano le benefiche acque arsenicali-ferruginose, utilizzate dalle Terme di Levico e Vetriolo. Un luogo incantevole dove iniziare questo nuovo lavoro.

Turismo sostenibile, dati e scenari

Con l’aumento costante dei flussi turistici, che a livello globale nel 2024 hanno superato il record dell’ultimo anno pre-pandemia, viaggiare in modo sostenibile è essenziale per evitare di compromettere le risorse del pianeta.

A livello globale, secondo i dati del sito Statista.com, il mercato del turismo sostenibile è stimato in 172 miliardi di dollari (dato 2022), con una proiezione al 2028 di 374 miliardi. Secondo il Sustainable Travel Report 2023, il 76% dei viaggiatori si è posto l’obiettivo di viaggiare in modo più sostenibile nei prossimi 12 mesi e il 74% chiede agli operatori del settore proposte in linea con questa aspettativa.

Il desiderio di maggiore sostenibilità nel turismo si conferma anche in Italia. Il 60% degli italiani dice di pensare all’impatto ambientale quando pianifica un viaggio. Secondo il XIII rapporto “Gli italiani, il turismo sostenibile e l’ecoturismo” di Fondazione Univerde, gli italiani conoscono (87%) e hanno una buona considerazione (72%) del turismo sostenibile. E chiedono standard di sostenibilità sempre più elevati da parte delle strutture.

E allora si possono scegliere viaggi con un marchio riconoscibilissimo: turismo naturalistico, con focus sull’esplorazione della natura, emozionale, con la valorizzazione delle esperienze tra persone, comunitario, partecipando e supportando direttamente le comunità ospitanti, enogastronomico, esperienziale, di prossimità, slow: insomma, ce n’è davvero per tutti i gusti.