Tra le evoluzioni delle tematiche ecologiche degli ultimi anni ci sono, senza dubbio, le città sostenibili. Difatti, la ricerca di sostenibilità ambientale viene oggi applicata in moltissimi campi, come nella cura dei mari, nell’alimentazione, nei metodi produttivi e, infine, nelle città e nei centri urbani.
Il ruolo fondamentale che i centri urbani hanno per la popolazione mondiale rendono queste realtà un soggetto da approfondire per istituzioni e organizzazioni internazionali. Infatti, le città permettono all’uomo di sviluppare e migliorare la propria condizione economica e sociale, oggi anche in modo green.
Rendere più ecologiche le città non è semplice: sono necessari numerosi interventi in grado di trasformare antichi centri in luoghi rispettosi dell’ambiente. Inoltre, le problematiche da affrontare sono numerose, come la mancanza di fondi, il degrado delle infrastrutture e l’inquinamento, quello ambientale così come luminoso e acustico.
L’importanza di investire nelle città ecosostenibili è dimostrata anche dall’Agenda 2030. Questa iniziativa dell’ONU include un programma di investimenti e incentivi dedicati agli stati di tutto il mondo, con il fine di trovare nuovi modi per rendere più sostenibile una città.
Indice
Città sostenibili e Agenda 2030
L’Agenda 2030 è un programma di azione sottoscritto nel 2015, che include 17 specifici Obiettivi per lo Sviluppo Sostenibile. Nello specifico, nel 2015 questo sistema di obiettivi è stato sottoscritto da 193 Paesi, membri dell’Organizzazione delle Nazioni Unite.
Il meccanismo dell’Agenda 2030 è piuttosto semplice: include obiettivi che vengono nominati Sustainable Development Goals, SDGs. Questo piano si traduce inoltre in 169 traguardi da raggiungere entro il 2030. Tra questi ci sono diversi obiettivi di tipo ambientale, sociale ed economico, oltre alle città sostenibili dell’Agenda 2030, come:
- sconfiggere la povertà e la fame
- garantire istruzione di qualità e parità di genere
- assicurare acqua pulita e servizi igienico-sanitari nei paesi in via di sviluppo
- investire nell’energia pulita, nell’innovazione e nelle infrastrutture
- tutelare la vita sott’acqua, sulla terra e lottare contro il cambiamento climatico
- ridurre le disuguaglianze
I cambiamenti climatici e i fenomeni naturali estremi, come alluvioni e incendi, hanno portato maggiore attenzione a queste tematiche. Sia a livello europeo sia mondiale, questa emergenza si traduce in piani studiati nel dettaglio al fine di aumentare comportamenti sostenibili a livello sociale e ambientale. Da questo aspetto nascono perciò le città sostenibili.
Gli obiettivi dell’Agenda 2030 sulle città sostenibili
Come rendere una città sostenibile è la prima domanda posta dai leader mondiali agli esperti. In seguito a studi e approfondimenti sono stati elencati diversi traguardi, specifici in ambito di centri urbani ecologici e indispensabili per il futuro. Tra gli obiettivi previsti dall’Agenda 2030 e da raggiungere entro questo termine dagli Stati membri ci sono:
- • garantire a tutti l’accesso ad un alloggio e a servizi di base adeguati, sicuri e convenienti e l’ammodernamento dei quartieri poveri;
- assicurare un sistema di trasporti sicuro, ma anche accessibile e sostenibile, migliorando la sicurezza delle strade e investendo nel potenziare i trasporti pubblici, in particolare per soggetti con invalidità, anziani e bambini
- rendere l’urbanizzazione più inclusiva, oltre che green, pianificando un nuovo sistema di insediamento urbano
- salvaguardare il patrimonio naturale e culturale
- ridurre il numero di morti e di perdite economiche legate alle calamità naturali, in particolare puntando alla protezione di soggetti più vulnerabili, come bambini e anziani
- diminuire l’impatto ambientale, investire nella gestione dei rifiuti urbani e nella qualità dell’aria
- creare spazi verdi pubblici, sicuri e inclusivi per anziani, disabili e bambini
- favorire il legame positivo tra aree urbane, rurali e periurbane
- aumentare il numero di centri urbani sul territorio che siano inclusivi, efficienti e resistenti ai disastri di diverse tipologie, primi tra tutti quelli provocati dal cambiamento climatico, previsti in particolare dal Quadro di Sendai per la Riduzione del Rischio di Disastri 2015-2030
- supportare anche le realtà meno sviluppate, con il fine di costruire nuovi edifici sostenibili
Cosa sono le città sostenibili
Fornire una definizione di città sostenibili non è semplice. Infatti questi centri urbani presentano moltissimi requisiti e caratteristiche che rendono complesso trovare una specifica definizione.
Semplificando, il significato di città sostenibile può essere individuato in un nuovo sistema di organizzazione del centro urbano. Questa moderna pianificazione include trasporti, territorialità, riduzione dei consumi e produzione indipendente di differenti tipologie di energia. Quindi, attraverso questo termine, si indica una realtà indipendente, in grado di creare energia e di ridurre l’impatto dell’uomo sull’ambiente.
L’importanza di trasformare i centri urbani in realtà più green sta nei numeri: oggi circa 4 miliardi di persone vivono nelle città (il 54% del totale). Entro il 2030, altri due miliardi di persone si saranno trasferite in città, con un impatto senza precedenti sulle infrastrutture e sulle risorse esistenti, soprattutto per quanto riguarda l’approvvigionamento idrico. Inoltre, secondo uno studio della Banca Mondiale entro il 2050 questo numero raddoppierà rendendo indispensabile un investimento in un’organizzazione ecologica. Inoltre, secondo l’ONU, nonostante le città occupino solo il 3% della superficie, consumano fino all’80% di energia disponibile ed emettono oltre il 75% di anidride carbonica.
A questi numeri si combinano anche le cifre relative alla povertà: ad esempio circa 828 milioni di persone oggi risiedono in baraccopoli e molte di queste hanno difficoltà ad accedere al cibo e all’acqua pulita. In più secondo le previsioni circa il 95% dell’espansione mondiale dei centri urbani sarà concentrata nei paesi in via di sviluppo. Per questo motivo una città sostenibile non è solo in grado di produrre energia pulita, bensì deve anche garantire inclusività e supporto alle aree più povere.
I requisiti delle città sostenibili
Per capire come rendere una città sostenibile è necessario analizzare i diversi requisiti previsti dall’ONU. Tra questi vi sono non solo elementi ecologici bensì anche sociali e culturali. Difatti tra i requisiti ci sono:
- la realizzazione di aree verdi e orti urbani, anche su tetti e terrazzi, in modo da assorbire l’anidride carbonica e isolare gli edifici
- l’utilizzo dell’IoT, attraverso il quale poter analizzare diversi aspetti come la qualità dell’acqua, dell’aria e della temperatura
- digitalizzazione della pubblica amministrazione, in modo da ridurre l’inquinamento e l’uso della carta
- l’apertura di luoghi di aggregazione per giovani e per la comunità, ad esempio le scuole aperte anche il pomeriggio
- l’installazione di sistemi a risparmio energetico come il solare termico o il fotovoltaico
- il controllo della gestione della raccolta differenziata, come premi per i cittadini che la svolgono correttamente e con costanza mentre sanzioni per coloro che risultano incapaci
- la sollecitazione della formula in smart working per ridurre l’uso delle auto e dei mezzi
- la creazione di servizi per i cittadini, quali la spesa online
- la riprogettazione del territorio in una chiave più ecologica, soprattutto per le nuove costruzioni e le ristrutturazioni con riqualificazione energetica
- la conversione alla mobilità sostenibile, anche attraverso servizi di sharing e taxi elettrici
Grazie a questi semplici requisiti relativi alle città sostenibili è possibile raggiungere non solo l’obiettivo ecologico previsto dall’Agenda 2030. Infatti in questo modo si favorisce persino una maggiore cooperazione tra privati, imprese e forze dell’ordine. In più si può favorire la creazione di una comunità più capillare, che collega i diversi spazi della città senza rinunciare a un aspetto più green.
Infine tra i tanti requisiti su come rendere una città sostenibile c’è anche l’aiuto alle aree più bisognose e povere. Infatti una città ecologica dovrebbe aiutare alla prosperità delle zone meno ricche, favorendo la creazione di scuole, stimolando le pari opportunità e coinvolgendo i soggetti più deboli, come disabili, anziani e bambini.
Città sostenibili nel mondo
Mentre in passato le città sostenibili sembravano solo una chimera, oggi nel mondo ci sono moltissimi esempi di centri urbani che negli anni hanno migliorato moltissimi aspetti della propria organizzazione. Nello specifico il Global Destination Sustainability Index mette in mostra le città che sono state in grado di compiere scelte coraggiose, audaci e all’avanguardia in tema di sostenibilità. I Paesi del Nord Europa dominano la classifica dell’indice GDS. Rispetto alla classifica dello scorso anno (che fa riferimento al 2022) esce dalla top 10 la città di Belfast (in Irlanda del Nord) ed entra Helsinki (in Finlandia) al quarto posto. La classifica completa è la seguente:
- Göteborg, Svezia (95%)
- Oslo, Norvegia (92%)
- Copenaghen, Danimarca (92%)
- Helsinki, Finlandia (90%)
- Bergen, Norvegia (90%)
- Aarhus, Danimarca (89%)
- Aalborg, Danimarca (88%)
- Glasgow, Regno Unito (87%)
- Bordeaux, Francia (87%)
- Stoccolma, Svezia (86%)
Classifica delle città sostenibili in Italia
Nella classifica delle città sostenibili in Italia i numeri sono ridotti. La classifica attualmente include 107 fattori e 15 dimensioni differenti della vita urbana, secondo la ricerca di ICity Rate di FPA. La classifica dei centri più “verdi” è di Ecosistema Urbano 2022, il report di Legambiente realizzato in collaborazione con Ambiente Italia e Il Sole 24 Ore, sulle performance ambientali di 105 Comuni capoluogo che tiene conto di 19 indicatori, distribuiti in sei aree tematiche: aria, acque, rifiuti, mobilità, ambiente urbano ed energia.
La classifica più recente con dati relativi al 2022 incoronano Trento, che rimpiazza Bolzano (scesa al nono posto), come “regina green” d’Italia, seguita dalle vicine Mantova e Pordenone e da Treviso e Reggio Emilia. In coda alla classifica si trovano invece Caltanissetta, Catania e Palermo. Le metropoli cambiano posizioni rispetto agli anni precedenti, quasi tutte in peggioramento con unica eccezione Venezia (da 13esima a 11esima). Torino (da 65esima a 82esima), Genova (dal 53esimo al 58esimo posto), Firenze (dal 43esimo al 53esimo posto) e Milano (dal 38esimo al 42esimo posto), mentre la capitale Roma scala di una posizione e da 88esima passa a 89esima.