Batterie agli ioni di sodio, dalla Corea una soluzione per ricaricarle in 5 secondi

Un gruppo di scienziati del Kaist ha sviluppato una batteria a ioni di sodio ad alta energia le cui caratteristiche permettono il suo utilizzo anche sulle auto

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Matteo Paolini

Giornalista green

Nel 2012 ottiene l’iscrizione all’Albo dei giornalisti pubblicisti. Dal 2015 lavora come giornalista freelance occupandosi di tematiche ambientali.

Pubblicato: 26 Agosto 2024 16:43

Il sogno di una batteria che si ricarica in un batter d’occhio sembra sempre più vicino. Un team di ricercatori coreani ha infatti messo a punto una rivoluzionaria batteria ibrida al sodio, in grado di ricaricarsi completamente in pochi secondi. Questa tecnologia, sviluppata dal Kaist (Korea Advanced Institute of Science and Technology), potrebbe rappresentare una svolta decisiva nel settore dell’elettronica portatile e non solo.

La chiave sta nell’innovativa combinazione di materiali che la compongono. Grazie a questa sinergia, la batteria al sodio riesce a raggiungere sia un’elevata densità di energia, fondamentale per garantire una lunga autonomia, sia una velocità di carica sorprendente.

Le implicazioni di questa scoperta sono enormi. Poter ricaricare completamente il proprio smartphone in pochi istanti, senza dover attendere ore. O di poter alimentare veicoli elettrici con tempi di ricarica paragonabili a quelli di un pieno di benzina. Le possibilità offerte da questa tecnologia sono praticamente infinite.

Ovviamente, ci vorrà ancora del tempo prima di vedere queste batterie sugli scaffali dei negozi. Tuttavia, i risultati ottenuti dai ricercatori coreani sono estremamente promettenti e aprono nuovi scenari per il futuro dell’energia. La batteria al sodio potrebbe essere la chiave per superare uno dei principali ostacoli all’adozione su larga scala delle tecnologie elettriche: i tempi di ricarica.

Batterie agli ioni di sodio: una tecnologia promettente, ma con sfide da superare

Le batterie agli ioni di sodio rappresentano una tecnologia emergente con il potenziale di rivoluzionare il settore dell’energia elettrica, soprattutto per le applicazioni mobili come le auto elettriche. Tuttavia, per comprendere appieno il loro impatto futuro, è essenziale confrontarle con le attuali batterie agli ioni di litio, che dominano il mercato. Quali sono, dunque, le principali differenze tra queste due tecnologie?

Innanzitutto, le batterie agli ioni di sodio offrono vantaggi significativi: sono più economiche, più ecologiche e più sicure rispetto alle batterie agli ioni di litio. Il sodio, infatti, è un elemento molto più abbondante e meno costoso del litio, il che rende le batterie che lo utilizzano particolarmente vantaggiose dal punto di vista economico. Inoltre, queste batterie possono essere riciclate in maniera semplice e totale, non contenendo materiali rari o problematici. Dal punto di vista della sicurezza, le batterie al sodio vantano una maggiore stabilità chimica e termica, che le rende più resistenti alle temperature estreme e meno suscettibili a cortocircuiti, riducendo così il rischio di scintille e incendi.

Tuttavia, nonostante questi vantaggi, le batterie agli ioni di sodio presentano anche alcuni svantaggi che ne limitano attualmente la diffusione. Uno dei principali punti deboli è la minore densità energetica, che si traduce in una ridotta autonomia dei veicoli elettrici che le utilizzano. Il sodio è più pesante del litio, e di conseguenza le batterie al sodio hanno una capacità inferiore a parità di peso e volume. Per dare un’idea concreta, secondo l’esperto Gian Carlo Dozio, la densità attuale delle batterie agli ioni di sodio è di 160 Wh/kg, mentre quella delle batterie agli ioni di litio raggiunge i 250 Wh/kg. Una differenza significativa che, al momento, pone le batterie al sodio in una posizione di svantaggio rispetto a quelle al litio.

A causa di queste limitazioni, le batterie al sodio sono ancora in una fase di sviluppo e non sono ancora pronte a competere con le batterie al litio in termini di prestazioni. Tuttavia, paesi come la Cina stanno investendo notevoli risorse nella ricerca e nella produzione di batterie al sodio, con l’obiettivo di ridurre la dipendenza dal litio e aumentare la loro quota di mercato nel settore delle auto elettriche. Anche in Europa e in Svizzera sono in corso progetti e studi per migliorare la tecnologia delle batterie al sodio, rendendola più competitiva.

Secondo Rory McNulty, analista senior presso Benchmark Mineral Intelligence, un’azienda specializzata nel monitoraggio dei prezzi e dei materiali nel settore delle applicazioni energetiche, le batterie agli ioni di sodio sono ancora una tecnologia emergente. Per raggiungere la piena maturità e diventare una reale alternativa alle batterie al litio, saranno necessari tempo e ingenti investimenti.

Batterie al sodio, una silenziosa rivoluzione nel settore dei veicoli leggeri

Le batterie basate sul sodio stanno gradualmente guadagnando terreno nel panorama delle tecnologie energetiche, ritagliandosi un ruolo sempre più rilevante in applicazioni specifiche. Attualmente, queste batterie sono utilizzate su biciclette elettriche, piccoli veicoli a tre ruote e carrelli elevatori per magazzini, dimostrando di essere una scelta valida per questi mezzi di trasporto e attrezzature industriali.

Anche se rappresentano ancora una fetta di mercato modesta rispetto alle più diffuse batterie al litio, l’introduzione delle batterie al sodio segna comunque l’inizio di un cambiamento significativo nel settore delle batterie. Secondo gli esperti, nei prossimi due o tre anni, ci si può aspettare una crescente diffusione di queste batterie sulle strade cinesi. Nel resto del mondo, una piccola rivoluzione in questa direzione sembra essere imminente entro i prossimi cinque anni.

Questa evoluzione sarà graduale e, al tempo stesso, inclusiva, integrando tecnologie esistenti come le batterie al litio. Secondo le previsioni degli esperti, le batterie agli ioni di sodio troveranno impiego principalmente in settori che richiedono prestazioni inferiori, come nei veicoli a corto raggio. Queste batterie saranno adottate soprattutto nei contesti in cui il costo rappresenta un fattore critico, mentre il peso e il volume sono meno rilevanti.

Le batterie agli ioni di sodio: un passo avanti verso l’efficienza e la sostenibilità

Nel 2020, le batterie a ioni sodio (Na+) hanno raggiunto un traguardo significativo, ottenendo prestazioni comparabili a quelle delle tradizionali batterie agli ioni di litio in termini di capacità e durata del ciclo, almeno in condizioni di laboratorio. Questo risultato ha segnato l’inizio di un periodo di rapidi progressi per il segmento, sostenuto dall’urgente necessità globale di sviluppare una tecnologia di accumulo più economica rispetto alle batterie ricaricabili al litio e meno dipendente dalle attuali catene di approvvigionamento dei materiali critici, come il litio stesso.

Il più recente e notevole passo avanti in questo campo è stato compiuto da un gruppo di scienziati del Kaist (Korea Advanced Institute of Science and Technology), che ha segnato un nuovo punto di riferimento nella ricerca sulle batterie al sodio. Il team, guidato dal professor Jeung Ku Kang del Dipartimento di Scienza e Ingegneria dei Materiali, ha sviluppato una batteria ibrida agli ioni di sodio che non solo offre prestazioni eccellenti, ma è anche in grado di ricaricarsi in pochi secondi.

Il segreto di questa innovazione risiede nella particolare architettura della batteria, che combina materiali anodici tipici delle batterie tradizionali con catodi normalmente usati nei supercondensatori. Questa combinazione ibrida permette di sfruttare i punti di forza di entrambe le tecnologie, offrendo una soluzione che potrebbe rivoluzionare il mercato delle batterie.

Grazie a queste nuove scoperte, le batterie agli ioni di sodio stanno diventando sempre più competitive, avvicinandosi rapidamente alla possibilità di un’ampia diffusione commerciale. Questo potrebbe rappresentare un importante passo avanti verso un futuro energetico più sostenibile e accessibile, riducendo la dipendenza dai materiali critici e contribuendo a diversificare le opzioni disponibili per lo stoccaggio dell’energia.

Stoccaggi ibridi con Na+: unione di tecnologie per superare i limiti delle batterie tradizionali

L’idea di combinare le migliori caratteristiche delle batterie e dei condensatori a base di sodio non è nuova. Negli ultimi anni, gli stoccaggi ibridi al sodio si sono affermati come una promettente soluzione per superare i limiti dei sistemi tradizionali.

Fino ad ora, il sodio è stato impiegato principalmente in due tipologie di dispositivi di accumulo:

  • Batterie al sodio: offrono un’elevata densità energetica, ma soffrono di una cinematica lenta che limita la velocità di carica e scarica
  • Condensatori al sodio: garantiscono un’elevata potenza grazie a un rapido processo di adsorbimento degli ioni, ma presentano una bassa densità energetica

L’idea di unire le due tecnologie, combinando catodi da condensatore e anodi da batteria, sembrava promettente. Tuttavia, i primi tentativi hanno incontrato delle difficoltà. Il principale ostacolo è stato lo squilibrio cinetico tra i due tipi di elettrodi, che ha impedito di ottenere le prestazioni desiderate.

Immaginiamo una coppia che deve camminare a passo svelto: uno è un maratoneta allenato, l’altro preferisce passeggiare. Se li mettiamo insieme, il maratoneta sarà costantemente frenato dal compagno più lento. Allo stesso modo, in una batteria ibrida, l’elettrodo più lento limita le prestazioni complessive del sistema.

Nonostante le sfide iniziali, la ricerca sugli stoccaggi ibridi al sodio continua a progredire. Gli scienziati stanno lavorando per ottimizzare i materiali e le architetture delle batterie, cercando di superare lo squilibrio cinetico e di realizzare dispositivi con un’elevata densità energetica e una velocità di carica e scarica eccezionale.

Una svolta nelle batterie al sodio: prestazioni record e durata eccezionale

Per affrontare le sfide legate agli stoccaggi ibridi con Na+, il team sudcoreano ha sviluppato un innovativo materiale anodico con una cinetica notevolmente migliorata. Questo risultato è stato ottenuto attraverso l’inclusione di materiali attivi finissimi all’interno del carbonio poroso derivato da strutture metallo-organiche. Questo approccio ha permesso di ottimizzare la reattività dell’anodo, migliorando significativamente le prestazioni complessive della batteria.

In aggiunta, il team ha sintetizzato un materiale catodico ad alta capacità, che, combinato con il nuovo anodo, ha consentito lo sviluppo di un sistema di accumulo di ioni sodio capace di ottimizzare l’equilibrio tra i due elettrodi. Questo ha ridotto al minimo le disparità nei tassi di accumulo di energia, uno dei problemi più complessi delle batterie ibride.

La cella completamente assemblata ha dimostrato prestazioni eccezionali:

  • Supera la densità di energia delle batterie commerciali agli ioni di litio, offrendo una densità di energia di 247 Wh/kg
  • Presenta una densità di potenza di 34.748 W/kg, che la avvicina alle caratteristiche dei supercondensatori, noti per la loro capacità di rilasciare energia rapidamente
  • La batteria ibrida al sodio si ricarica rapidamente, un vantaggio significativo per applicazioni che richiedono tempi di ricarica ridotti
  • Gli scienziati hanno registrato una stabilità del ciclo impressionante, con un’efficienza Coulombica di circa il 100% su 5000 cicli di carica-scarica

Questi risultati evidenziano il potenziale delle batterie ibride al sodio come una promettente alternativa alle tecnologie attuali, combinando i vantaggi delle batterie tradizionali con quelli dei supercondensatori. Il lavoro del team sudcoreano rappresenta un passo avanti fondamentale nella realizzazione di soluzioni energetiche più efficienti e sostenibili.