Diesel e benzina in Germania, la filiera automobilistica chiede lo stop alla vendita entro il 2045

Secondo la Vda, gli obiettivi Ue per la decarbonizzazione del parco auto circolante sono insufficienti e invita la Germania ad abbandonare i combustibili fossili

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Matteo Paolini

Giornalista green

Nel 2012 ottiene l’iscrizione all’Albo dei giornalisti pubblicisti. Dal 2015 lavora come giornalista freelance occupandosi di tematiche ambientali.

L’associazione tedesca Vda (Verband der Automobilindustrie), che rappresenta la filiera automobilistica tedesca, ha espresso una forte preoccupazione riguardo agli obiettivi di decarbonizzazione fissati dall’Unione Europea. Secondo la Vda, tali obiettivi sono insufficienti per garantire una reale riduzione delle emissioni di CO2 nel settore automobilistico. Per questo motivo, l’associazione sollecita la Germania a intraprendere misure più ambiziose e concrete per accelerare la transizione verso una mobilità sostenibile.

In un documento ufficiale, la Vda propone una misura drastica ma necessaria: vietare la vendita di combustibili fossili nelle stazioni di servizio a partire dal 2045. Questo divieto rappresenterebbe un passo fondamentale verso la completa decarbonizzazione del parco auto circolante e, di conseguenza, verso la tutela del clima. La proposta della Vda mette in evidenza la necessità di una politica più determinata e di interventi che vadano oltre le attuali previsioni europee, al fine di affrontare con urgenza la sfida del cambiamento climatico.

Gli e-fuel: un’alternativa sostenibile ai combustibili fossili

In questo contesto, un ruolo cruciale potrebbe essere svolto dagli e-fuel, ovvero carburanti sintetici prodotti attraverso processi chimici che utilizzano energia rinnovabile. Gli e-fuel vengono creati combinando idrogeno ottenuto da elettrolisi dell’acqua con anidride carbonica catturata dall’aria o da processi industriali, formando così composti come il metanolo, che possono essere convertiti in carburanti liquidi simili a benzina o diesel.

I vantaggi degli e-fuel risiedono nella loro capacità di ridurre le emissioni di CO2 lungo l’intero ciclo di vita, soprattutto quando l’energia impiegata per la loro produzione proviene da fonti rinnovabili come il vento o il sole. Inoltre, questi carburanti possono essere utilizzati negli attuali motori a combustione interna senza necessità di modifiche sostanziali, rendendoli una soluzione immediatamente applicabile per la riduzione delle emissioni nel parco auto esistente.

Tuttavia, gli svantaggi non mancano. La produzione degli e-fuel richiede una quantità significativa di energia elettrica, rendendo il processo costoso e attualmente meno efficiente rispetto ad altre tecnologie, come la ricarica diretta di veicoli elettrici a batteria. Inoltre, il costo degli e-fuel è ancora superiore a quello dei carburanti tradizionali, il che rappresenta una sfida per la loro diffusione su larga scala.

La Vda propone una transizione più ambiziosa per la decarbonizzazione

L’associazione tedesca dell’industria automobilistica ha delineato una roadmap ambiziosa per la transizione verso un trasporto stradale completamente a impatto climatico zero entro il 2045. Questo traguardo, secondo la Vda, rappresenta il culmine di una serie di obiettivi intermedi, che richiedono un’accelerazione degli sforzi nazionali, in particolare nell’ambito delle energie rinnovabili e degli e-fuel.

La Vda ritiene insufficienti i target europei per il 2030, che prevedono un aumento del 29% dell’energia da fonti rinnovabili e una riduzione del 14,5% delle emissioni di gas serra rispetto all’uso di combustibili fossili. La Germania, secondo l’associazione, ha già le potenzialità per superare questi obiettivi, puntando ad una riduzione delle emissioni del 25%. Tuttavia, per garantire una transizione più rapida ed efficace, la Vda propone di alzare ulteriormente l’asticella, fissando un nuovo obiettivo al 35%.

Questa posizione più ambiziosa della Vda riflette la volontà di porre la Germania all’avanguardia della lotta ai cambiamenti climatici nel settore dei trasporti. L’associazione invita il governo a intensificare gli investimenti nelle infrastrutture di ricarica, a promuovere lo sviluppo di tecnologie innovative e a sostenere la ricerca sugli e-fuel, considerati fondamentali per la decarbonizzazione del trasporto pesante.

L’appello della Vda, incentivi per la decarbonizzazione e traguardi ambiziosi

“La politica deve intervenire introducendo incentivi per aumentare l’uso delle fonti energetiche rinnovabili e, di conseguenza, assicurare e promuovere gli investimenti nella decarbonizzazione,” ha dichiarato Hildegard Müller, presidente della Vda. Questa dichiarazione sottolinea l’importanza di un’azione decisa e coordinata da parte delle istituzioni per favorire la transizione energetica e la riduzione delle emissioni.

Il cambiamento auspicato dall’associazione non si limita a obiettivi a lungo termine, ma include anche una serie di traguardi intermedi fondamentali per garantire un progresso continuo. Tra questi, la Vda propone di ridurre le emissioni di gas serra del 60% entro il 2035, di arrivare a una riduzione del 90% entro il 2040 e di raggiungere la completa neutralità climatica entro il 2045.

Questi obiettivi ambiziosi riflettono la determinazione della Vda nel promuovere un cambiamento strutturale all’interno del settore automobilistico, ponendo la Germania all’avanguardia nella lotta contro il cambiamento climatico e nella realizzazione di un futuro più sostenibile.

La controversia sugli e-fuel e le energie rinnovabili

La discussione sui carburanti rinnovabili come gli e-fuel si sta intensificando. Mentre l’Associazione dell’Industria Automobilistica Tedesca vede negli e-fuel una soluzione promettente per continuare a utilizzare i motori a combustione interna, gli esperti esprimono delle riserve.

“Solo un approccio tecnologicamente aperto che consideri tutte le potenziali soluzioni consentirà all’Europa di raggiungere i suoi obiettivi di riduzione delle emissioni di CO2“, sottolinea Hildegard Müller. “La politica è chiamata a creare incentivi per lo sviluppo e l’utilizzo di fonti di energia rinnovabile e quindi a garantire e promuovere gli investimenti.”

Il biodiesel prodotto da oli alimentari usati è già disponibile, ma al momento è più costoso del diesel tradizionale. La produzione di e-fuel è invece ancora agli inizi e richiede un elevato consumo energetico. I critici sostengono che la produzione di carburanti sintetici consuma più elettricità rispetto alla ricarica dei veicoli elettrici, mettendo in discussione la loro efficienza.

Nonostante queste sfide, il Vda è convinto che una promozione di tutte le soluzioni potenziali sia la chiave del successo. Sviluppando parallelamente diverse tecnologie per la propulsione, l’industria automobilistica può aumentare la sua flessibilità e adattarsi alle mutevoli esigenze del mercato.

I carburanti alternativi: una soluzione controversa per la mobilità sostenibile

I carburanti alternativi sono oggetto di dibattito per vari motivi. Gli attuali biocarburanti convenzionali già in uso sono criticati dalle associazioni ambientaliste per la loro competizione con la coltivazione di piante alimentari e foraggere o con l’utilizzo di aree naturali come le foreste pluviali tropicali, specialmente nel caso dell’olio di palma. Per questo motivo, si propone di sostituirli a lungo termine con alternative “avanzate”, basate su rifiuti, metodi di risparmio delle risorse come la coltivazione di alghe o prodotti sintetici come gli e-fuel.

Tuttavia, questi sostituti sono attualmente più costosi rispetto ai tradizionali carburanti fossili o all’energia elettrica per veicoli puramente elettrici a batteria. Nonostante ciò, secondo gli scenari climatici prevalenti, i carburanti alternativi sono necessari finché i veicoli con motore a combustione interna continueranno a dominare le nostre strade. Alcuni di questi carburanti possono essere miscelati in qualsiasi proporzione con il carburante tradizionale.

Secondo la Vda, è necessaria una sovvenzione statale attraverso, ad esempio, una riduzione delle imposte sull’energia, affinché ci sia un incentivo industriale per produrre carburanti alternativi su larga scala.

Implicazioni e investimenti per il futuro della mobilità europea

La richiesta del Vda potrebbe avere conseguenze di vasta portata per l’industria automobilistica tedesca ed europea. Mentre Bruxelles spinge per un divieto totale dei motori a combustione interna a partire dal 2035, il Vda vede nella promozione dei carburanti rinnovabili una possibile soluzione per rendere i veicoli a combustione più compatibili con il clima.

Questa transizione, però, richiederebbe investimenti significativi in infrastrutture e tecnologie per fare in modo che gli e-fuel diventino, nei prossimi decenni, una alternativa competitiva ai carburanti tradizionali.

La fine delle auto a benzina e a diesel: una svolta per l’auto tedesca?

La richiesta di un blocco delle vendite di benzina e diesel potrebbe rappresentare un punto di svolta per l’industria automobilistica tedesca. Questo segnale indica un passo deciso verso la tutela del clima, anche se le modalità pratiche di attuazione e le conseguenze economiche rimangono ancora incerte.

I prossimi anni saranno cruciali per determinare se i carburanti rinnovabili avranno davvero il potenziale per sostituire i combustibili fossili, o se il futuro sarà esclusivamente dominato dai veicoli elettrici.

L’allarme del Ministro Wissing, le nuove normative europee potrebbero fermare milioni di auto in Germania

Milioni di automobilisti in Europa potrebbero presto essere costretti a smettere di utilizzare le proprie auto a causa delle nuove regolamentazioni sull’inquinamento imposte dall’Unione Europea. Il Ministro dei Trasporti tedesco, Volker Wissing, ha lanciato un allarme preoccupante, avvertendo che una nuova interpretazione delle normative potrebbe portare al blocco di otto milioni di veicoli diesel solo in Germania.

In una lettera indirizzata alla presidente della Commissione Europea, Ursula von der Leyen, il ministro Wissing ha chiesto chiarimenti urgenti riguardo a una causa attualmente in esame presso la Corte di Giustizia Europea. La questione è stata sollevata da una sentenza preliminare emessa dalla Corte regionale di Duisburg, che riguarda i limiti di emissione per i veicoli diesel Euro 5.

Secondo la normativa dell’Unione Europea, i livelli di sostanze inquinanti devono essere rispettati nelle condizioni di prova definite dal ciclo Nedc, monitorate nei centri di test. Per i nuovi veicoli certificati con lo standard Euro 6 d temp e successivi, introdotto a settembre 2017, è stata tuttavia adottata la procedura Rde (Real Driving Emissions), che considera anche le condizioni di guida reale.

Wissing ha espresso profonda preoccupazione poiché la Commissione Europea sembra intenzionata a estendere l’applicazione dei limiti di emissione anche oltre le condizioni operative standard, includendo scenari estremi come la guida a pieno carico su pendii ripidi. Secondo il ministro, questa interpretazione sarebbe tecnicamente inattuabile per i veicoli attualmente in circolazione e potrebbe portare all’annullamento di tutte le omologazioni Euro 5, con possibili ripercussioni anche per i veicoli Euro 6.

In Germania, questa situazione potrebbe portare al blocco di 4,3 milioni di veicoli diesel Euro 5 e potenzialmente di 3,9 milioni di veicoli Euro 6. A livello europeo, oltre 50 milioni di veicoli diesel Euro 5 e 6 potrebbero essere coinvolti, rappresentando il 48,6% dei 105 milioni di veicoli totali. Questo scenario potrebbe avere un impatto devastante non solo sull’industria automobilistica, ma anche su milioni di consumatori e sull’economia europea nel suo complesso.

Crollo delle vendite di auto elettriche in Germania: un segnale d’allarme per il mercato

Le vendite di auto elettriche in Germania hanno subito un drastico crollo nel mese scorso, segnando un preoccupante trend al ribasso. I dati relativi alle immatricolazioni di luglio 2024 evidenziano un netto calo per i veicoli a batteria, con un eloquente -37% rispetto ai volumi registrati nello stesso periodo dell’anno precedente. Questa tendenza negativa sta suscitando forte preoccupazione tra i costruttori automobilistici, in particolare per coloro che hanno investito massicciamente nell’elettrificazione, vedendo in essa il futuro del settore.

Tuttavia, è importante sottolineare che la flessione delle vendite di auto elettriche in Germania non è tanto un sintomo di un disinnamoramento dei consumatori verso questa tecnologia, quanto piuttosto una diretta conseguenza delle politiche governative. Il governo federale tedesco ha infatti deciso, lo scorso dicembre, di ridurre drasticamente gli incentivi per l’acquisto di veicoli elettrici. Senza il sostegno di questi bonus statali, il costo di queste vetture, ancora elevato rispetto ai modelli a combustione interna, risulta poco attraente per molti clienti. In alcuni casi, i prezzi si sono rivelati completamente fuori portata, rendendo il sogno dell’elettrico irraggiungibile per una vasta fascia di acquirenti.

Un panorama contrastante: benzina, ibride e diesel

I dati ufficiali diffusi dalle autorità tedesche evidenziano che il mese di luglio 2024 si è chiuso con 238.263 nuove immatricolazioni, segnando un leggero calo complessivo del 2,1% rispetto a un anno fa. Nonostante il contesto di generale contrazione, le auto a benzina hanno mantenuto la loro posizione dominante, con 83.405 unità vendute e una crescita quasi impercettibile dello 0,1%. Questo dato indica che, nonostante la pressione verso soluzioni più ecologiche, la benzina rimane ancora la scelta principale per molti tedeschi.

Al secondo posto si collocano le auto ibride, che hanno visto un significativo aumento delle vendite, con 79.870 consegne e un incremento del 18,4%. Questo risultato suggerisce che molti consumatori vedono nelle ibride un compromesso ideale, capace di offrire un’alternativa più ecologica senza sacrificare l’autonomia e la convenienza dei motori tradizionali. Sul terzo gradino del podio troviamo i veicoli diesel, che hanno conquistato 43.107 clienti, registrando un incremento dell’1,4% rispetto a luglio 2023.

Le auto elettriche, un tempo ritenute il futuro del trasporto, si devono quindi accontentare del quarto posto con 30.762 immatricolazioni. Tuttavia, il dato più preoccupante è rappresentato dal calo a doppia cifra del 36,8%, che evidenzia come il mercato delle auto elettriche stia attraversando un periodo di grande difficoltà. Se questa tendenza dovesse proseguire, potrebbe mettere a rischio non solo gli investimenti delle case automobilistiche, ma anche gli obiettivi ambientali che la Germania e l’intera Europa si sono prefissati per i prossimi anni.