Nuova rateizzazione extra delle cartelle: ecco cos’è e a chi spetta

I contribuenti che avevano aderito alla pace fiscale ma non hanno rispettato le scadenze concordate ora rischiano grosso: ecco tutte le novità del Fisco

Pubblicato: 6 Marzo 2022 17:01

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Pierpaolo Molinengo

Giornalista economico-finanziario

Giornalista specializzato in fisco, tasse ed economia. Muove i primi passi nel mondo immobiliare, nel occupandosi di norme e tributi, per poi appassionarsi di fisco, diritto, economia e finanza.

In arrivo la nuova rateizzazione extra delle cartelle, una misura esclusa per i decaduti dalla pace fiscale. La possibilità prevista dalla legge di conversione del decreto Milleproroghe 2022 non si applica infatti alla rottamazione ter e al saldo e stralcio, ma riguarda solo i piani di dilazione ordinari. È importante fare chiarezza sul perimetro di chi potrà presentare domanda di riammissione alla rateizzazione delle cartelle fino al 30 aprile 2022, senza dover saldare le rate del precedente piano non versate alla scadenza.

Nonostante l’alto numero di contribuenti decaduti dalla pace fiscale dopo la scadenza del 14 dicembre scorso, mancano al momento interventi specifici di salvaguardia. Il decreto attuativo del Milleproroghe redatto dai tecnici del governo di Mario Draghi riapre però le porte della rateizzazione agevolata delle cartelle per i decaduti da precedenti piani di dilazione.

Le norme che escludono i decaduti dalla pace fiscale

Per quest’ultima novità, si tratta in particolare dei soggetti che prima della sospensione delle attività di riscossione dovuta all’emergenza pandemica erano incorsi nella decadenza dal piano di pagamento accordato dall’Agenzia delle Entrate Riscossione. I decaduti prima dell’8 marzo 2020 (21 febbraio per colo che, ai tempi, risedevano in zona rossa), potranno dunque presentare una nuova domanda di rateizzazione per le somme ancora dovute senza necessità di saldare preventivamente le rate scadute.

Una possibilità che consentirà di pagare a rate il proprio debito, ma che riguarda un perimetro ben definito di contribuenti. L’articolo 2-ter della legge di conversione del decreto Milleproroghe 2022, ai fini dell’individuazione dei soggetti beneficiari della rateizzazione extra, richiama il decreto Ristori, con il quale è stata prevista una nuova opportunità di rateazione, entro il 31 dicembre 2021, per i carichi contenuti in piani di dilazione ordinari senza necessità di saldare il pregresso.

Nessun salvagente – come detto – è invece previsto al momento per i contribuenti decaduti dalla pace fiscale, e non sono state replicate le misure emergenziali introdotte prima dal decreto Rilancio e successivamente dal decreto Ristori, che hanno aperto la possibilità di rateazione fino al 31 dicembre 2021 ai decaduti da rottamazione e saldo e stralcio nel 2019 e in relazione alle precedenti edizioni della definizione agevolata.

Quanto costano i decaduti dalla pace fiscale

Per questi soggetti si applicheranno dunque le regole ordinarie previste in caso di mancato rispetto degli accordi della pace fiscale, ossia se non si è provveduto a saldare le rate dovute entro lo scorso 14 dicembre 2021. Inoltre, per chi d’ora in avanti mancherà anche solo uno degli appuntamenti concordati per la rottamazione ter delle cartelle, così come per il saldo e stralcio, la decadenza dalla misura agevolativa porterà al ricalcolo delle somme, alle quali tornano ad aggiungersi sanzioni e interessi. E il nuovo debito non potrà essere rateizzato.

Una circostanza che interesserà il 43% dei contribuenti che, alla data del 1 gennaio 2022, sono incorsi nella decadenza dalla pace fiscale per mancato pagamento delle rate relative al 2020 e al 2021, dovute entro il termine ultimo del 14 dicembre scorso. Le entrate mancate per le dimenticanze di questo gruppo di contribuenti sono pari a 2,45 miliardi di euro, sulle quali il compito di attivare le ordinarie attività di recupero è nelle mani dell’Agenzia delle Entrate Riscossione. Sarebbero infatti già state notificate le prime intimazioni di pagamento, alle quali il contribuente potrà dar seguito entro 5 giorni. In caso contrario, si attiveranno le procedure di recupero esecutive e cautelari.