La fatturazione elettronica in Italia sarà obbligatoria fino alla fine del 2027. È stata infatti pubblicata nella Gazzetta Ufficiale dell’Unione europea la decisione del Consiglio europeo che autorizza l’Italia a continuare ad applicare il sistema di fatturazione elettronica obbligatoria fino al 31 dicembre 2027. Vediamo cosa significa.
Fatturazione elettronica obbligatoria ancora per 3 anni
Come sanno ormai benissimo gli italiani con partita Iva, la sola vecchia fattura cartacea non basta più. Dal 2019 è obbligatorio infatti emettere tutte le fatture fatte da un libero professionista in regime ordinario, qualunque sia la sua attività, in formato elettronico. Questo sia per le fatture emesse verso un altro professionista sia verso un consumatore.
La fatturazione elettronica, diventata operativa già dal 31 marzo 2015 e poi obbligatoria dal 1° gennaio 2019, rappresenta uno dei progetti cardine dell’Agenda Digitale, che dovrebbe favorire il processo di digitalizzazione del nostro Paese. Dal 1° gennaio 2024 è diventata obbligatoria anche per tutte le partite Iva forfettarie, indipendentemente dai ricavi avuti nell’anno precedente.
La fattura elettronica altro non è che una fattura emessa in formato digitale, anziché cartaceo, la cui autenticità e integrità sono garantite dalla firma elettronica e dalla trasmissione, online, al cosiddetto SDI-Sistema di Interscambio gestito da Sogei. Il Sistema di Interscambio si integra con le piattaforme create per il controllo della spesa, in particolare con la banca dati delle amministrazioni pubbliche e con i sistemi gestionali delle agenzie fiscali.
Fattura semplificata anche per i forfettari dal 1° gennaio 2025
Una novità importante scatta però dal 1° gennaio 2025: con l’arrivo dell’anno nuovo è prevista la fattura semplificata anche per i forfettari per le operazioni che superano i 400 euro.
La fattura elettronica semplificata, che fino a fine 2024 per i forfettari doveva rispettare il tetto dei 400 euro, serve a facilitare gli adempimenti fiscali per le imprese e ridurre i costi amministrativi legati alla fatturazione.
Come sono trattati i dati personali con le fatture elettroniche
Per quanto riguarda il trattamento dei dati personali non cambia nulla, si continua com’è stato finora. L’Agenzia delle Entrate tratta i dati personali dei contribuenti per recapitare attraverso lo SDI-Sistema di Interscambio le fatture emesse e ricevute, per controlli fiscali, rimborsi, predisposizione della dichiarazione dei redditi e dell’Iva e assistenza ai contribuenti, e anche per agevolare l’adempimento spontaneo da parte degli operatori economici.
Come spiega il Garante della privacy, il trattamento dei dati deve avvenire nel rispetto dei principi cosiddetti di minimizzazione, integrità e riservatezza dei dati, con l’adozione di misure tecniche e organizzative da parte di tutti i soggetti coinvolti nella fatturazione elettronica, e cioè operatori economici, intermediari anche tecnici, altri soggetti delegati e Agenzia delle Entrate.
Il portale Fatture e corrispettivi dell’Agenzia delle Entrate consente a ciascun operatore economico autenticato, o ai soggetti che lui ha delegati, di accedere ai dati fattura, come per esempio data di emissione, numero progressivo, partita Iva dell’operatore economico, ad eccezione dei dati relativi alla descrizione dell’operazione: il Fisco quindi non può conoscere la natura, la quantità e la qualità dei beni e servizi collegati alla fattura.
L’Agenzia delle Entrate offre agli operatori economici anche servizi di consultazione e conservazione delle fatture elettroniche. Anche i consumatori che lo richiedono possono consultare le fatture emesse nei loro confronti. Le fatture inviate all’Agenzia delle Entrate rimangono disponibili per la consultazione fino al secondo anno successivo a quello di ricezione da parte del Fisco.