Dal 2026 l’Isee cambierà volto dal momento che la Manovra del Governo Meloni punta a introdurre due modifiche strutturali al calcolo. Le ripercussioni sull’Assegno unico saranno immediate.
Secondo le simulazioni dell’Ufficio parlamentare di bilancio, il nuovo Isee porterà vantaggi soprattutto a chi ha figli e una casa di proprietà.
Indice
Isee: più figli, più vantaggi e casa più leggera
Il beneficio medio stimato sull’Assegno unico universale sarà di circa 10 euro mensili per famiglia, ma in molti casi l’incremento sarà sensibilmente più alto, specie per chi scivolerà verso una fascia Isee inferiore.
Il primo cambiamento riguarda la scala di equivalenza: dal 2026 vengono introdotte nuove maggiorazioni che pesano di più a favore delle famiglie numerose.
In concreto, il coefficiente che misura il peso dei componenti familiari si arricchisce di queste maggiorazioni:
- +0,10 per due figli;
- +0,25 per tre figli;
- +0,40 per quattro figli;
- +0,55 per cinque o più figli.
Questo si traduce in un abbassamento dell’Isee complessivo, perché aumenta il peso dei figli nel calcolo. Un Isee più basso significa maggiore accesso a prestazioni sociali, tra cui l’Assegno unico, in misura più alta.
Il secondo intervento riguarda la prima casa: la soglia di esclusione dal patrimonio immobiliare passa da 52.500 a 91.500 euro, con una maggiorazione di 2.500 euro per ogni figlio, dal secondo in poi. Traduzione: chi possiede la casa in cui vive, specie se con più figli, vedrà ridotto il proprio Isee, in media fino a 3.300 euro in meno.
Nuove fasce Isee e rivalutazione degli importi
Il nuovo Assegno unico 2026 si articolerà su tre fasce Isee aggiornate:
- fino a 17.520 euro (fascia A rivalutata);
- tra 17.520 e 46.000 euro (fascia B);
- oltre 46.000 euro (fascia C).
L’importo massimo mensile salirà da 201 a 204,4 euro, mentre l’importo minimo da 57,5 a 58,5 euro, con una rivalutazione stimata dell’1,6%.
La novità più importante è che molte famiglie cambieranno fascia grazie al nuovo calcolo: circa il 5% di quelle oggi in fascia B passerà in fascia A, e oltre il 10% di quelle in fascia C scenderà in fascia B. In pratica, una famiglia su due con Isee attivo beneficerà almeno di una delle due modifiche.
Per ottenere il corretto importo dal 2026, occorrerà presentare la Dsu aggiornata entro il 30 giugno 2026. In assenza di un nuovo Isee, da marzo l’assegno sarà pagato nella misura minima. Gli arretrati saranno corrisposti automaticamente una volta aggiornato l’Isee.
Assegno unico nel 2026, le simulazioni
Le simulazioni Inps e Upb permettono di quantificare i benefici del nuovo Isee e della rivalutazione Istat. Considerando un’inflazione dell’1,4%, ecco alcune simulazioni concrete di incremento mensile per figlio:
| Isee 2025 | Assegno 2025 | Assegno 2026 | Differenza |
|---|---|---|---|
| 18.100 | 196,5 | 200,3 | +3,8 |
| 20.100 | 186,1 | 189,8 | +3,7 |
| 25.100 | 161,4 | 165,4 | +4 |
| 30.100 | 136,1 | 140,3 | +4,2 |
| 35.100 | 111,5 | 115,3 | +3,8 |
| 40.100 | 86,2 | 90,2 | +4 |
| 45.900 | 57,5 | 61,2 | +3,7 |
A questi aumenti si sommano gli effetti del nuovo Isee: per chi passerà in una fascia più bassa, l’aumento complessivo potrà arrivare fino a 15-20 euro mensili per figlio.
Un nucleo con due figli e Isee da 26.200 euro, ad esempio, potrebbe ricevere 321 euro al mese, contro i 315 del 2025, e un risparmio Isee fino a 2.000 euro per effetto della casa rivalutata meno.
Maggiorazioni per disabilità, giovani madri e secondo percettore
Ma oltre all’importo base, anche le maggiorazioni vengono rivalutate:
- figli con disabilità grave – da 109,1 a 110,6 euro;
- disabilità media – da 97,7 a 99,1 euro;
- figli con madre under 21 – da 23 a 23,3 euro;
- secondo percettore di reddito – da 34,4 a 34,9 euro.
Chi ha più di due figli riceverà una maggiorazione variabile tra 17,4 e 99,1 euro, a seconda della fascia Isee.
Nuovo Isee, chi guadagna di più
Ecco chi andrà a guadagnare di più dal nuovo Isee 2026:
- proprietari di casa – il 72% dei nuclei vedrà un vantaggio;
- affittuari – solo il 30% beneficerà del nuovo calcolo;
- famiglie con due o più figli – dal 14,9% (senza figli) al 27,9% (due figli);
- lavoratori autonomi e dipendenti – 64,5% e 59,1% di beneficiari contro il 28,7% dei pensionati;
- residenti nel Nord-Est più avvantaggiati (52%), residenti nelle Isole meno (45,2%).