Partite Iva nel mirino dell’Agenzia delle Entrate: obiettivo 11,1 miliardi di euro

Il Fisco torna in autunno a controllare le anomalie nelle dichiarazioni delle partite Iva

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Matteo Runchi

Editor esperto di economia e attualità

Redattore esperto di tecnologia e esteri, scrive di attualità, cronaca ed economia

Pubblicato: 12 Settembre 2024 08:23

Inizia la campagna d’autunno del Fisco, con l’obiettivo di arrivare a raccogliere oltre 11,1 miliardi di euro. L’obiettivo principale dei nuovi controlli dell’Agenzia delle Entrate saranno le partite Iva, in particolare coloro che hanno approfittato del regime forfettario e della flat tax senza averne diritto. Più attenzione anche sulle frodi sull’Iva.

Altro fenomeno su cui il Fisco farà attenzione in questo autunno sarà quello delle dichiarazioni dei redditi non regolari. Si intensificheranno i controlli per recuperare eventuale gettito fiscale eluso, sia esso risultato di un errore o di un’operazione volontaria. Continuerà anche la diffusione degli alert sul concordato preventivo, che il Governo vuole diffondere il più possibile.

Campagna d’autunno: Agenzia delle Entrate punta le partite Iva

Il Fisco italiano comincerà in autunno una serie di controlli con l’obiettivo di raggiungere la soglia di raccolta fiscale di 11,1 miliardi di euro dal contrasto all’evasione. Fondi che potranno essere utilizzati per la legge di bilancio che dovrà essere elaborata e approvata nei prossimi mesi. L’obiettivo principale di questa operazione condotta attraverso l’Agenzia delle Entrate saranno le partite Iva.

Diversi i comportamenti che finiranno all’attenzione dei tecnici del Fisco italiano. Il primo è l’adesione al regime forfettario senza averne diritto. La cosiddetta flat tax, la possibilità di pagare una percentuale fissa sul proprio fatturato ammesso che non si dichiarino più di 85mila euro all’anno, è infatti soggetta ad alcuni stratagemmi che permettono di eludere parte delle tasse dovute.

Uno dei più comuni è la fatturazione di una cifra molto vicina al limite massimo per ottenere il regime forfettario, con una netta diminuzione degli introiti negli ultimi mesi dell’anno. Questo nasconde a volte redditi non dichiarati per non sforare i parametri. Ci sarà però una particolare attenzione anche alle dichiarazioni dei redditi, con la segnalazione di eventuali anomalie più o meno evidenti.

Il Governo spinge il concordato preventivo

L’attenzione del Fisco su regime forfettario è dovuto al successo che questa misura ha conosciuto da quando il limite massimo di fatturato è stato alzato a 85mila euro. Oltre 2 milioni di partite Iva hanno accettato di aderire a questa soluzione, sia per i vantaggi in termini di riduzione della tassazione che la flat tax garantisce, sia per altri tipi di semplificazione a livello burocratico e amministrativo a cui il forfettario dà accesso. L’obbligo dal 1 gennaio di quest’anno di fattura elettronica però renderà i controlli meno complessi.

Anche le dichiarazioni Iva saranno rianalizzate. Proseguirà infatti l’operazione di incrocio con i dati delle fatture elettroniche e degli scontrini telematici con gli anni precedenti per individuare eventuali variazioni sospette che possano far risalire l’Agenzia delle Entrate a operazioni di evasione fiscale. L’attenzione sarà però concentrata sulle partite Iva che l’anno scorso non avevano presentato nessuna dichiarazione.

Il Governo non ha però intenzione di spingere soltanto sul recupero dall’evasione fiscale. L’obiettivo principale è quello di prevenirla tramite una facilitazione dei pagamenti e una maggiore regolarità delle imposte richieste. Per questa ragione l’esecutivo sta cercando di pubblicizzare il più possibile il concordato preventivo, lo strumento che permette alle partite Iva di accordarsi con il Fisco in anticipo per il pagamento delle tasse.