Quattro milioni di euro in cinque giorni: è la richiesta che una 57enne disoccupata si è vista recapitare all’improvviso con una lettera spedita dall’Agenzia delle Entrate. Una cifra e una scadenza insostenibile per tanti, specie per la donna di origini pugliesi e residente a Bologna, rimasta senza occupazione dopo alcune peripezie imprenditoriali, che sarebbero alla base dell’accertamento fiscale.
La richiesta
Come raccontato da 'Il Resto del Carlino', il debito di 3.959.065 euro sarebbe, infatti, quanto rimane di un importo di alcune decine di milioni di euro dovuti al Fisco in seguito al fallimento dell'attività che la 57enne aveva a Bari.
La somma richiesta oggi sarebbe il risultato di alcuni contributi mai pagati dalla donna relativi alla chiusura del negozio nel 1996.
L’Agenzia delle Entrate le contesterebbe anche delle tasse non pagate per un periodo in cui “il negozio era già chiuso da un anno”, che si sarebbero gonfiate nel corso degli anni a causa di interessi, oneri di riscossione e sanzioni per il ritardo nel pagamento.
Ma di questi 4 milioni di euro dovuti allo Stato, la donna assicura di non avere mai saputo nulla.
La vicenda
La scoperta è avvenuta dopo che la 57enne, trasferita da Bari a Bologna già da circa vent'anni, aveva deciso di rimettersi in proprio nel 2017, dopo un lungo periodo di inattività fatto di precariato e liste d’attesa all’ufficio di collocamento.
Con l'idea di aprire una gelateria, la protagonista di questa storia si era rivolta a un commercialista, il quale le aveva consigliato di accertarsi che fosse tutto in regola con il Fisco (qui abbiamo spiegato come evitare problemi con il Fisco grazie alla tecnologia).
"Mi hanno detto che risultava in sospeso un debito di tre milioni e mezzo di euro" ha detto al 'Resto del Carlino' la donna "contestandomi anche tasse per un periodo in cui il negozio era già chiuso da un anno".
Nonostante la 57enne assicuri di essere sempre stata all'oscuro di questo debito milionario, l'Agenzia delle Entrate sostiene dal canto suo di aver inviato comunicazioni sui soldi dovuti già nel 2013 e nel 2020.
"Ma forse sono state recapitate al mio vecchio indirizzo in Puglia per un errore, dato che ho cambiato la residenza da moltissimo tempo", ha affermato la signora.
"Mi sono rivolta a tutti: all’Agenzia delle entrate di Bologna e di Bari, alla Guardia di finanza qui e in Puglia, al Garante dei contribuenti, ho chiesto aiuto a un avvocato. Ho anche perso le staffe qualche volta, confesso. Ma nulla. Ora vivo nel terrore".
"È un debito che non potrei mai pagare, è una cifra assurda, impensabile. Non ho neppure ben chiaro cosa mi contestino, quali siano questi contributi che non sapevo neppure di dovere versare - ha detto ancora la 57enne -. Ho paura che mi tolgano il poco che ho. Siccome già mi hanno tolto la dignità di trovare finalmente un lavoro, di mettermi in proprio ed essere autonoma, come sognavo" (qui abbiamo spiegato quali sono le tutele per legge nei confronti di chi ha troppi debiti con il Fisco).