Ponte sullo Stretto, 100mila posti di lavoro ma in mani cinesi?

Il ministro delle Infrastrutture Salvini ha ribadito che l'opera creerà "non meno di 100mila posti" e intanto ha allontanato le voci arrivate dalla Cina

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Claudio Carollo

Giornalista politico-economico

Classe ’88, è giornalista professionista dal 2017. Scrive di attualità economico-politica, cronaca e sport.

Matteo Salvini torna a promettere 100mila nuovi posti di lavoro per la costruzione del Ponte sullo Stretto, ma nel frattempo deve guardarsi dall’interesse dei magnati dell’edilizia in arrivo dalla Cina, pronti a farsi avanti a suon di miliardi per investire sull’opera. Il ministro delle Infrastrutture ha ribadito nell’incontro con la stampa estera che per realizzare la costruzione di collegamento tra la Sicilia e la Calabria, fondamentale per gli obiettivi del Governo Meloni, saranno occupate non meno di 100mila persone. Rispondendo ai media internazionali sulle attenzioni manifestate dal colosso cinese CCCC, il vicepremier ha inoltre escluso le ipotesi di un affidamento del progetto in mani straniere.

Ponte sullo Stretto, la promessa di Salvini

“Il nostro obiettivo è che una grande infrastruttura italiana sia portata avanti da italiani” ha dichiarato Matteo Salvini, chiarendo che “quelli cui è stata assegnata la gara europea sono quelli che molto probabilmente continueranno con la versione definitiva del progetto”.

“Nel decreto”, ha spiegato il numero uno del Mit, “è previsto che la società Stretto di Messina Spa ha l’obiettivo di discutere con chi ha già vinto la gara europea, e quindi c’è già un consorzio, Eurolink, con un progetto. Non vedo la possibilità di interventi da parte di altri per mettere mano a un progetto che al 90% va solo aggiornato ma che è definitivo” ha aggiunto dicendo che con la pubblicazione in Gazzetta ufficiale del decreto sul Ponte il Governo “ha riattivato quello che è un sogno di milioni di italiani, da decenni, anzi da secoli”.

La notizia dell’interessamento del China Communications Construction Company è emersa nelle ultime ore attraverso l’intervista rilasciata a Il Sole 24 Ore da Pei Minshan, deputy general manager del colosso edile.

Si tratta della terza società di costruzioni più grande al mondo, realizzatrice del ponte da 54,7 chilometri sul mare tra Hong Kong e Macao.

CCCC è sicuramente molto interessata all’implementazione del progetto –  ha dichiarato a Il Sole 24 Ore, Minshan – Speriamo di poter utilizzare la nostra tecnologia già collaudata nella costruzione di altri due ponti simili per contribuire a promuovere lo sviluppo economico e l’integrazione nel Sud e nel Nord dell’Italia.

Ponte sullo Stretto, la promessa di Salvini

Nell’incontro organizzato nella sede della stampa estera a Roma, Matteo Salvini ha affrontato diverse tematiche, dall’immigrazione alla siccità, dal caso ChatGpt al Pnrr, e in merito ai fondi in arrivo dall’Europa ha approfittato per recriminare l’assenza del Ponte nel Piano: “È stata una scelta miope. Nel senso che non finanziare una certa mobilità non è stata una scelta avveduta” ha affermato.

Non ho paura di infiltrazioni criminali, abbiamo gli anticorpi, e saremo in grado di garantire che ci lavorino le migliori aziende italiane, europee e mondiali”, ha assicurato il ministro. “Ci saranno organismi di vigilanza a cui stiamo lavorando per ogni euro investito sul Ponte”, ha sottolineato Salvini (qui abbiamo spiegato quanto costerà e quando sarà pronto).

“Questa si propone di essere la più grande opera pubblica nel continente europeo e, aggiungo, la più grande opera pubblica green del continente europeo dall’inizio di questo secolo” ha sostenuto il ministro, spiegando che il Ponte permetterebbe di ridurre le emissioni di CO2 e di pulire “uno dei più canali più inquinati d’Europa che è il Canale di Sicilia” facendo però confusione tra lo stretto che separa la Sicilia dall’Italia, con quello che c’è tra l’Isola e il continente africano.

Di fronte ai media internazionali Salvini ha assicurato che la costruzione costerà “meno di un anno di reddito di cittadinanza”, snocciolando i numeri del Ponte: avrà una campata unica di 3,3 chilometri con una lunghezza complessiva di 3,66 chilometri e una larghezza di 60,4 metri. Sulle 6 corsie che comporranno la carreggiata e i due binari ferroviari, il ministro stima che correranno 6mila veicoli all’ora e 200 treni al giorno (qui avevamo riportato le previsione sull’apertura del Ponte sullo Stretto).

Gli oltre 5 chilometri di cavi (5.320 m) che sosterranno la campata unica più lunga del mondo saranno retti da torri collegate a terra alte 399 metri e il Ponte sarà alto circa 65 metri sul mare. “Questa è un’opera che non serve per unire Reggio con Messina, ma l’Europa. La Scandinavia con il centro del Mediterraneo” ha concluso Salvini.