Cosa cambia per i taxi nel 2022 e perché scatta la protesta

Che cos'è il ddl "Concorrenza" 2021 voluto da Mario Draghi, come funziona un disegno di legge

Pubblicato: 5 Novembre 2021 22:06

Foto di Miriam Carraretto

Miriam Carraretto

Giornalista politico-economica

Esperienza ventennale come caporedattrice e giornalista, sia carta che web. Specializzata in politica, economia, società, green e scenari internazionali.

È stato prodotto ieri 4 novembre il disegno di legge “Concorrenza”, contenente provvedimenti, tra gli altri, sulle concessioni balneari, sulle nomine dei primari, sugli ambulanti. Più in generale, il ddl “Concorrenza” prevede l’attuazione di una sorta di “mappatura” di licenze e concessioni, un’operazione “trasparenza” insomma, che, nelle parole del presidente del Consiglio Mario Draghi, consentirà ai cittadini di “verificare quanto ciascun concessionario paghi per esercitare la propria attività”.

Tra i destinatari della legge, che dovrebbe (ma non ha avuto, dal 2009 – tranne che nel 2017) cadenza annuale, anche i tassisti, che però sono sul piede di guerra.

Cosa dice il ddl “Concorrenza” nella parte che ha scatenato lo scontro con le sigle sindacali dei guidatori di taxi?

Che cos’è il ddl “Concorrenza” 2021

Come ha ricordato Mario Draghi nel corso della conferenza stampa, il ddl “Concorrenza” è una legge che il governo italiano è tenuto a produrre con cadenza annuale, ma che, dal governo Berlusconi (2009) in poi, e con l’eccezione del 2017, non si è mai concretizzata. Draghi ha quindi tentato una “terza via” per ovviare agli ostacoli di natura politica.

Il disegno di legge, quindi un testo con cui si progetta l’emanazione di un atto normativo di rango primario, interviene a “rimuovere ostacoli regolatori all’apertura dei mercati, a promuovere lo sviluppo della concorrenza e a garantire la tutela dei consumatori, anche in applicazione dei princìpi del diritto dell’Unione europea in materia di libera circolazione, concorrenza e apertura dei mercati, nonché alle politiche europee in materia di concorrenza”.

Cosa dice il disegno di legge nella parte riguardante i tassisti

Il settore dei servizi di mobilità urbana non di linea – che comprende anche i tassisti, ma non solo, perché annovera anche Uber e noleggio con conducente (NCC) – sarà oggetto, entro 6 mesi, di un decreto legislativo (quindi un provvedimento di competenza del governo) che garantisca la “promozione della concorrenza, anche in sede di conferimento delle licenze, al fine di stimolare standard qualitativi più elevati”. Queste le parole contenute nella bozza del ddl “Concorrenza”.

Dura la risposta dei sindacati, per bocca di Riccardo Cacchione dell’Usb Taxi, secondo cui “la misura colpirà il settore in modo devastante”. Già annunciata la mobilitazione: “Metteremo in campo tutte le nostre forze per contrastare queste misure che prevedono una devastante liberalizzazione”, ha detto Cacchione.

La sfida della concorrenza: tensioni nel settore dei tassisti

Il disegno di legge “Concorrenza” presentato il 4 novembre si propone di introdurre una serie di provvedimenti volti a promuovere la trasparenza e la concorrenza in vari settori economici, inclusi quello delle concessioni balneari, delle nomine dei primari e degli ambulanti. Questa iniziativa legislativa, che dovrebbe avere cadenza annuale ma è stata implementata solo sporadicamente negli ultimi anni, mira a rimuovere ostacoli regolatori per favorire l’apertura dei mercati e a garantire la tutela dei consumatori, in linea con i principi del diritto dell’Unione europea.

Ciononostante, è emerso uno scontro con i sindacati dei tassisti riguardo alla parte del disegno di legge che influisce sul settore della mobilità urbana non di linea. Questo segmento, che include anche servizi come Uber e noleggio con conducente (NCC), sarà soggetto a un decreto legislativo entro sei mesi per promuovere la concorrenza e garantire standard qualitativi più elevati, soprattutto riguardo al conferimento delle licenze. Le reazioni dei sindacati dei tassisti sono state dure, con l’avvertimento che tali misure potrebbero avere un impatto devastante sul settore. Riccardo Cacchione dell’Usb Taxi ha dichiarato la volontà di mobilitarsi contro queste proposte, definendo la liberalizzazione prevista come devastante per la categoria.