Lo shock geopolitico causato dall’invasione russa dell’Ucraina, unito alle conseguenze macrofinanziarie innescate, hanno aumentato l’incertezza e i rischi per l’economia e il sistema finanziario europeo. Il rimbalzo dell’attività economica osservato nella prima metà del 2022, dovuto anche alla revoca delle restrizioni anti-Covid, ha subito un rallentamento nel corso dell’anno.
Lo scoppio della guerra ha portato poi a una serie di sanzioni economiche da parte dell’Occidente, seguite da misure di ritorsione dalla Russia, che come purtroppo sappiamo hanno provocato un forte rialzo dei prezzi dell’energia, del cibo e di altri prodotti, per non parlare dell’interruzione delle forniture energetiche. Di conseguenza, le pressioni inflazionistiche sono aumentate, spingendo le principali banche centrali, inclusa la Banca centrale europea, ad accelerare il ritmo della normalizzazione della politica monetaria.
Sul fronte bancario, ciò che si osserva è che la redditività delle banche vigilate dalla BCE ha finora beneficiato dell’aumento dei tassi di interesse.
“Le banche hanno resistito bene all’impatto economico dell’invasione russa dell’Ucraina, grazie alle loro solide posizioni patrimoniali e di liquidità, all’accresciuta redditività e al continuo miglioramento della qualità degli attivi”, ha dichiarato Andrea Enria, Presidente del Consiglio di vigilanza della BCE. “Tuttavia, le difficoltà rimarranno finché la guerra si protrarrà, e gli effetti dell’aumento dei tassi di interesse richiedono un attento monitoraggio. Le banche devono affrontare le persistenti debolezze riguardanti in particolare i sistemi di controllo dei rischi e i meccanismi di governance e valutare gli andamenti futuri in maniera prudente”.
Indice
Banche, cosa succederà nei prossimi mesi in Italia e in Europa
Allo stesso tempo, il mix esplosivo dato da minore crescita, prezzi più elevati e condizioni di finanziamento più restrittive metterà probabilmente alla prova la capacità di ripagare i debiti, soprattutto per chi è già più indebitato, determinando potenzialmente un deterioramento della qualità degli attivi e conseguenti perdite su crediti, assieme a un rischio più elevato.
La normalizzazione della politica monetaria sta anche determinando costi di finanziamento più elevati, costringendo le banche a diversificare ulteriormente le proprie fonti di finanziamento. L’incertezza elevata nei prossimi mesi rischia di tradursi in turbolenze di mercato ed episodi di elevata volatilità, che possono portare a un ulteriore riprezzamento nei mercati finanziari e conseguenti perdite sui bilanci delle banche o minori utili derivanti da attività legate al mercato. Per noi cittadini, significa pagare sempre di più mutui, prestiti e finanziamenti, a fronte di un rischio maggiore.
Inoltre, l’attuale situazione geopolitica e la crescente dipendenza delle banche dai sistemi informatici hanno causato un aumento dei rischi operativi e IT e hanno aumentato la necessità per le banche di affrontare le carenze strutturali nei loro accordi di esternalizzazione e nei loro quadri di sicurezza informatica.
Oltre ai rischi immediati, oggi più che mai le banche si trovano ad affrontare diverse sfide e opportunità a medio termine, come la digitalizzazione del sistema finanziario e la transizione green, che richiedono anche un esame più attento da parte delle autorità di vigilanza.
Stangata conti correnti: la classifica delle banche più care
Come avviene la vigilanza della BCE sulle banche europee
Ma come avviene la vigilanza della BCE sulle banche europee? Attraverso il cosiddetto SREP, Supervisory Review and Evaluation Process. Questa attività di valutazione del rischio delle banche e di verifica della loro capacità di gestirlo in maniera adeguata consente di analizzare in modo coerente i profili di rischio delle banche e assumere decisioni sulle misure di vigilanza necessarie.
Lo SREP è dunque un esercizio annuale con cui le autorità di vigilanza esaminano i rischi delle banche e definiscono i requisiti e gli orientamenti patrimoniali a livello di singolo ente.
Lo SREP prende in esame 4 elementi principali: realizzabilità e sostenibilità del modello di business, adeguatezza della governance interna e della gestione dei rischi, rischi di capitale e rischi di liquidità e di provvista. A ciascun elemento viene assegnato un punteggio compreso tra 1 e 4: 1 è pari al punteggio migliore e 4 al peggiore, che verrà quindi integrato in un punteggio complessivo, anche in questo caso da 1 a 4.
Lo scorso 25 gennaio, la BCE ha concluso un memorandum d’intesa multilaterale con le autorità nazionali competenti dei 6 Stati membri dell’UE che non fanno parte della vigilanza bancaria europea, per condividere informazioni e coordinare le attività di vigilanza.
L’accordo mira a rafforzare ulteriormente la cooperazione in materia di vigilanza a livello europeo, visto che alcune banche vigilate dalla BCE hanno filiali o esposizioni creditizie considerevoli nei confronti di questi Stati membri e vi svolgono una parte sostanziale delle loro attività. Per contro, alcuni enti con sede in Stati membri non partecipanti hanno anche una presenza significativa nelle giurisdizioni vigilate dalla vigilanza bancaria europea. Si tratta di: Repubblica ceca, Danimarca, Ungheria, Polonia, Romania e Svezia.
Per quanto riguarda l’ultimo aggiornamento della BCE datato 8 febbraio 2023, le autorità di vigilanza sono rimaste caute nelle loro valutazioni a fronte degli shock derivanti dagli effetti persistenti della pandemia e della guerra in Ucraina. I punteggi SREP sono rimasti sostanzialmente gli stessi, con solo un lieve aumento della quota di banche con un punteggio di 3 e una parallela diminuzione della quota di banche con punteggio 4.
Nel 2022 il 92% degli istituti ha ricevuto lo stesso punteggio SREP complessivo del 2021, mentre il 4% ha visto peggiorare i propri punteggi. La maggior parte delle nuove misure SREP affronta le carenze relative alla governance interna (28%), al rischio di credito (18%) e all’adeguatezza patrimoniale (14%).
I risultati evidenziano in generale solide posizioni patrimoniali e di liquidità e maggiore redditività, con punteggi sostanzialmente invariati. CET1, la media ponderata dei requisiti di secondo pilastro, è pari all’1,1%, invariata rispetto allo scorso anno. La media ponderata dei requisiti e degli orientamenti patrimoniali complessivi sale dal 10,4% al 10,7%, riflettendo l’impatto delle politiche macroprudenziali.
Le priorità di vigilanza per il periodo 2023-25 sono rafforzare la resilienza agli shock macrofinanziari e geopolitici immediati, affrontare le sfide della digitalizzazione e rafforzare le capacità di guida degli organi di gestione, intensificare gli sforzi per affrontare il cambiamento climatico.
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Il caso della super multa alla banca tedesca Helaba
Ma quali sono le banche più solide? La Banca Centrale Europea ha stilato la classifica degli istituti di credito più affidabili e nella top 10 figurano anche due banche italiane. Alla base della classifica c’è il cosiddetto P2R, “requisito di secondo pilastro” (Pillar 2 Requirement, P2R), cioè il requisito patrimoniale specifico per singola banca che si applica in aggiunta al requisito patrimoniale minimo, “di primo pilastro”, quando questo sottostima o non copre alcuni rischi. Il P2R è giuridicamente vincolante e, in caso di mancato rispetto, gli enti possono essere soggetti a misure di vigilanza, fra cui le sanzioni.
Ad esempio, proprio nei giorni scorsi la Banca centrale europea ha imposto una sanzione amministrativa di ben 6,825 milioni di euro alla Landesbank Hessen-Thüringen Girozentrale (Helaba), banca commerciale con regioni principali in Assia e Turingia, in Germania, dopo che la banca ha segnalato attività ponderate in modo errato per il rischio di mercato.
Le attività ponderate per il rischio sono una misura dei rischi che una banca ha sui suoi libri contabili: servono come base per le banche per calcolare le loro esigenze di capitale. Sottostimare le attività ponderate per il rischio significa che la banca non ha calcolato correttamente il proprio fabbisogno di capitale e ha riportato un coefficiente Common Equity Tier 1 (CET1) più elevato di quanto avrebbe dovuto. Il coefficiente CET1 è un indicatore chiave della solidità patrimoniale di una banca e della sua capacità di assorbire le perdite.
Nel 2020, per tre trimestri consecutivi, Landesbank Hessen-Thüringen Girozentrale ha registrato attività ponderate per il rischio di mercato inferiori a quanto avrebbe dovuto. Quando ha utilizzato i suoi modelli interni per determinare le sue attività ponderate per il rischio di mercato, la banca ha deciso consapevolmente di ignorare l’aumento della volatilità osservata nei mercati finanziari allo scoppio della pandemia.
Così facendo, l’istituto bancario è andato oltre quanto consentito dalle misure temporanee di sgravio della BCE per i requisiti patrimoniali sui rischi di mercato dell’epoca. “La banca ha consapevolmente comunicato alla BCE cifre calcolate erroneamente, impedendo quindi alla BCE di avere una visione completa del proprio profilo di rischio” ha detto Bruxelles.
Nel decidere l’ammontare della sanzione da sanzionare una banca, la BCE applica la propria Guida alle modalità di determinazione delle sanzioni amministrative pecuniarie. Al di fuori delle categorie di gravità “minore”, “moderatamente grave”, “grave”, “molto grave” ed “estremamente grave”, la BCE ha classificato questa violazione come grave.
Ora, la banca può impugnare la decisione della BCE dinanzi alla Corte di giustizia dell’Unione europea.
Le banche più solide in Italia: la classifica BCE
Le due banche italiane che sono risultate nella top 10 delle più solide per la BCE sono Credem e Mediolanum. Credito Emiliano (Credem) risulta, per la BCE, l’istituto con Pillar 2 più basso (1%), guadagnandosi il titolo di migliore in Italia e primo posto in Europa tra le banche commerciali (basso anche il Cet1, a 0,56%).
Ecco le 10 banche italiane più solide secondo la BCE, dalla più sicura:
- Credem
- Mediolanum
- Mediobanca
- Intesa Sanpaolo
- Finecobank
- Unicredit
- Cassa Centrale
- BPER
- Popolare di Sondrio
- Monte dei Paschi di Siena
- Iccrea Banca – Banche di Credito Cooperativo.
Le banche più solide in Europa: la classifica BCE
Qui la tabella con tutte le banche europee:
Denominazione dell’ente | P2R 2020 applicabile nel 2021 |
P2R 2021 applicabile nel 2022 |
P2R applicabile nel 2023 | |||
---|---|---|---|---|---|---|
Totale | di cui minimo CET1 |
Totale | di cui minimo CET1 |
Totale | di cui minimo CET1 |
|
Aareal Bank AG | 2,25% | 1,27% | 2,75% | 1,55% | 3,00% | 1,69% |
AB SEB bankas | 2,00% | 1,13% | 2,00% | 1,13% | 2,12% | 1,19% |
ABANCA Corporación Bancaria S.A. | 1,75% | 0,98% | 2,00% | 1,13% | 2,00% | 1,13% |
ABN AMRO Bank N.V. | 2,00% | 1,13% | 2,00% | 1,13% | 2,00% | 1,13% |
Addiko Bank AG | n.a. | n.a. | 3,25% | 1,83% | 3,25% | 1,83% |
Agri Europe Cyprus Limited | n.a. | n.a. | 3,25% | 1,83% | 3,25% | 1,83% |
AIB Group plc | 3,00% | 1,69% | 2,75% | 1,55% | 2,75% | 1,55% |
Akcinė bendrovė Šiaulių bankas | 1,60% | 0,90% | 1,60% | 0,90% | 2,05% | 1,15% |
ALPHA SERVICES AND HOLDINGS S.A. | 3,00% | 1,69% | 3,00% | 1,69% | 3,00% | 1,69% |
AS “Citadele banka” | n.a. | n.a. | 2,50% | 1,41% | 2,50% | 1,41% |
AS “SEB banka” | 2,25% | 1,27% | 2,00% | 1,13% | 2,05% | 1,15% |
AS LHV Group1 | n.a. | n.a. | n.a. | n.a. | n.a. | n.a. |
AS SEB Pank | 2,25% | 1,27% | 2,00% | 1,13% | 2,05% | 1,15% |
Banca Mediolanum S.p.A. | n.a. | n.a. | n.a. | n.a. | 1,50% | 0,84% |
BANCA MONTE DEI PASCHI DI SIENA S.p.A. | 2,75% | 1,55% | 2,75% | 1,55% | 2,75% | 1,55% |
Banca Popolare di Sondrio S.p.A. | 3,00% | 1,69% | 2,77% | 1,56% | 2,66% | 1,50% |
Banco Bilbao Vizcaya Argentaria, S.A. | 1,50% | 0,84% | 1,50% | 0,84% | 1,71% | 0,96% |
Banco BPM S.p.A. | 2,25% | 1,27% | 2,25% | 1,27% | 2,57% | 1,45% |
Banco Comercial Português, SA | 2,25% | 1,27% | 2,50% | 1,41% | 2,50% | 1,41% |
Banco de Crédito Social Cooperativo, S.A. | 2,50% | 1,41% | 2,50% | 1,41% | 2,50% | 1,41% |
Banco de Sabadell, S.A. | 2,25% | 1,27% | 2,15% | 1,21% | 2,15% | 1,21% |
Banco Santander, S.A. | 1,50% | 0,84% | 1,50% | 0,84% | 1,58% | 0,89% |
BANK OF AMERICA EUROPE DESIGNATED ACTIVITY COMPANY | 2,30% | 1,29% | 2,20% | 1,24% | 2,20% | 1,24% |
Bank of Cyprus Holdings Public Limited Company | 3,00% | 1,69% | 3,26% | 1,83% | 3,08% | 1,73% |
Bank of Ireland Group plc | 2,25% | 1,27% | 2,25% | 1,27% | 2,25% | 1,27% |
Bank of Valletta plc | 3,25% | 1,83% | 3,00% | 1,69% | 2,75% | 1,55% |
Bankinter, S.A. | 1,20% | 0,68% | 1,29% | 0,73% | 1,29% | 0,73% |
Banque et Caisse d’Epargne de l’Etat, Luxembourg | 1,00% | 0,56% | 1,28% | 0,72% | 1,50% | 0,84% |
Banque Internationale à Luxembourg S.A. | 1,75% | 0,98% | 2,00% | 1,13% | 2,25% | 1,27% |
Barclays Bank Ireland PLC | 3% + il massimo tra 0,3% e €100 milioni | 1,69% | n.a. | n.a. | 3,04% | 1,71% |
BAWAG Group AG | 2,00% | 1,13% | 2,00% | 1,13% | 2,00% | 1,13% |
Bayerische Landesbank | 2,00% | 1,13% | 2,00% | 1,13% | 2,00% | 1,13% |
Belfius Banque SA | 2,00% | 1,13% | 2,13% | 1,20% | 2,14% | 1,20% |
Biser Topco S.à.r.l. (Nova Kreditna Banka Maribor d.d.) | 3,00% | 1,69% | 2,30% | 1,29% | 2,25% | 1,27% |
BNG Bank N.V. | 2,25% | 1,27% | 2,00% | 1,13% | 1,75% | 0,98% |
BNP Paribas S.A. | 1,25% | 0,70% | 1,32% | 0,74% | 1,57% | 0,88% |
BofA Securities Europe SA1 | n.a. | n.a. | n.a. | n.a. | n.a. | n.a. |
BPCE S.A. | 1,75% | 0,98% | 2,00% | 1,13% | 2,00% | 1,13% |
BPER Banca S.p.A. | 2,00% | 1,13% | 2,30% | 1,29% | 2,61% | 1,47% |
Bpifrance S.A. (Banque Publique d’Investissement) | 1,50% | 0,84% | 1,88% | 1,06% | 1,75% | 0,98% |
CaixaBank, S.A. | 1,50% | 0,84% | 1,65% | 0,93% | 1,65% | 0,93% |
Caixa Geral de Depósitos, SA | 2,25% | 1,27% | 2,00% | 1,13% | 1,90% | 1,07% |
Cassa Centrale Banca – Credito Cooperativo Italiano S.p.A. | 2,25% | 1,27% | 2,50% | 1,41% | 2,50% | 1,41% |
Citibank Holdings Ireland Limited | 2,70% | 1,52% | 2,50% | 1,41% | 2,50% | 1,41% |
Citigroup Global Markets Europe AG1 | n.a. | n.a. | n.a. | n.a. | n.a. | n.a. |
COMMERZBANK Aktiengesellschaft | 2,00% | 1,13% | 2,00% | 1,13% | 2,00% | 1,13% |
Confédération Nationale du Crédit Mutuel | 1,75% | 0,98% | 1,75% | 0,98% | 1,75% | 0,98% |
Coöperatieve Rabobank U.A. | 1,75% | 0,98% | 1,90% | 1,07% | 1,90% | 1,07% |
Crédit Agricole S.A. | 1,50% | 0,84% | 1,50% | 0,84% | 1,50% | 0,84% |
Credito Emiliano Holding S.p.A. | 1,00% | 0,56% | 1,00% | 0,56% | 1,00% | 0,56% |
Crelan SA; Crelan NV | n.a. | n.a. | n.a. | n.a. | 3,16% | 1,78% |
Danske BAnk A/S, Finland Branch2 | n.a. | n.a. | n.a. | n.a. | n.a. | n.a. |
de Volksbank N.V. | 2,50% | 1,41% | 3,00% | 1,69% | 3,00% | 1,69% |
DekaBank Deutsche Girozentrale | 1,50% | 0,84% | 1,50% | 0,84% | 1,50% | 0,84% |
Deutsche Apotheker- und Ärztebank eG | 1,25% | 0,70% | 2,50% | 1,41% | 2,50% | 1,41% |
Deutsche Bank AG | 2,50% | 1,41% | 2,50% | 1,41% | 2,70% | 1,52% |
Deutsche Pfandbriefbank AG | 2,50% | 1,41% | 2,50% | 1,41% | 2,50% | 1,41% |
DSK Bank AD | n.a. | n.a. | 1,80% | 1,01% | 1,94% | 1,09% |
DZ BANK AG Deutsche Zentral-Genossenschaftsbank | 1,75% | 0,98% | 1,70% | 0,96% | 1,82% | 1,02% |
Erste Group Bank AG | 1,75% | 0,98% | 1,75% | 0,98% | 1,75% | 0,98% |
Erwerbsgesellschaft der S-Finanzgruppe mbH & Co. KG* | 1,50% | 0,84% | 1,75% | 0,98% | 1,75% | 0,98% |
Eurobank Ergasias Services and Holdings S.A. | 3,00% | 1,69% | 3,00% | 1,69% | 2,75% | 1,55% |
Finecobank S.p.A. | n.a. | n.a. | n.a. | n.a. | 1,75% | 0,98% |
Goldman Sachs Bank Europe SE | 3,00% | 1,69% | 3,00% | 1,69% | 3,00% | 1,69% |
Hamburg Commercial Bank AG | 2,75% | 1,55% | 2,07% | 1,16% | 1,82% | 1,02% |
HASPA Finanzholding | 1,00% | 0,56% | 1,25% | 0,70% | 1,25% | 0,70% |
Hellenic Bank Public Company Limited* | 3,20% | 1,80% | 3,45% | 1,94% | 3,45% | 1,94% |
HSBC Bank Malta p.l.c.3 | 2,25% | 1,27% | 2,25% | 1,27% | n.a. | n.a. |
HSBC Group in Continental Europe4 | 3,00% | 1,69% | 3,24% | 1,82% | n.a. | n.a. |
Ibercaja Banco, S.A. | 2,00% | 1,13% | 2,15% | 1,21% | 2,15% | 1,21% |
Iccrea Banca S.p.A. – Istituto Centrale del Credito Cooperativo | 2,50% | 1,41% | 2,83% | 1,59% | 2,80% | 1,58% |
ING Groep N.V. | 1,75% | 0,98% | 1,75% | 0,98% | 1,75% | 0,98% |
Intesa Sanpaolo S.p.A. | 1,50% | 0,84% | 1,79% | 1,01% | 1,72% | 0,97% |
Investeringsmaatschappij Argenta NV | 1,75% | 0,98% | 1,50% | 0,84% | 1,50% | 0,84% |
J.P. Morgan SE* | 3,25% | 1,83% | 2,75% | 1,55% | 2,75% | 1,55% |
KBC Group NV | 1,75% | 0,98% | 1,86% | 1,05% | 1,86% | 1,05% |
Kuntarahoitus Oyj | 2,25% | 1,27% | 2,00% | 1,13% | 2,00% | 1,13% |
Kutxabank, S.A. | 1,20% | 0,68% | 1,20% | 0,68% | 1,20% | 0,68% |
La Banque Postale | 2,00% | 1,13% | 2,00% | 1,13% | 2,00% | 1,13% |
Landesbank Baden-Württemberg* | 1,75% | 0,98% | 1,83% | 1,03% | 1,83% | 1,03% |
Landesbank Hessen-Thüringen Girozentrale | 1,75% | 0,98% | 1,75% | 0,98% | 2,00% | 1,13% |
LP Group B.V.* | n.a. | n.a. | 3,90% | 2,19% | 3,90% | 2,19% |
LSF Nani Investments S.à.r.l. (Novo Banco, S.A.) | 3,00% | 1,69% | 3,00% | 1,69% | 3,00% | 1,69% |
Luminor Holding AS | 2,00% | 1,13% | 2,20% | 1,24% | 2,20% | 1,24% |
MDB Group Limited | 3,00% | 1,69% | 3,00% | 1,69% | 3,00% | 1,69% |
Mediobanca – Banca di Credito Finanziario S.p.A. | 1,25% | 0,70% | 1,58% | 0,89% | 1,68% | 0,94% |
Morgan Stanley Europe Holding SE | 2,75% | 1,55% | 2,75% | 1,55% | 2,75% | 1,55% |
Münchener Hypothekenbank eG | 1,50% | 0,84% | 1,75% | 0,98% | 1,75% | 0,98% |
National Bank of Greece S.A. | 3,00% | 1,69% | 3,00% | 1,69% | 3,00% | 1,69% |
Nederlandse Waterschapsbank N.V. | 2,25% | 1,27% | 2,00% | 1,13% | 2,25% | 1,27% |
Norddeutsche Landesbank -Girozentrale | 2,50% | 1,41% | 2,50% | 1,41% | 2,50% | 1,41% |
Nordea Bank Abp | 1,75% | 0,98% | 1,75% | 0,98% | 1,60% | 0,90% |
Nova Ljubljanska banka d.d. Ljubljana | 2,75% | 1,55% | 2,60% | 1,46% | 2,40% | 1,35% |
OP Osuuskunta | 2,25% | 1,27% | 2,25% | 1,27% | 2,25% | 1,27% |
Piraeus Financial Holdings S.A. | 3,25% | 1,83% | 3,00% | 1,69% | 3,00% | 1,69% |
Quintet Private Bank (Europe) S.A. | 2,00% | 1,13% | 2,75% | 1,55% | 3,25% | 1,83% |
Raiffeisen Bank International AG | 2,25% | 1,27% | 2,20% | 1,24% | 2,58% | 1,45% |
Raiffeisenbankengruppe OÖ Verbund eGen | 1,75% | 0,98% | 2,00% | 1,13% | 2,01% | 1,13% |
RBC Investor Services Bank S.A. | 2,00% | 1,13% | 2,10% | 1,18% | 2,30% | 1,29% |
RCI Banque SA | 2,00% | 1,13% | 2,01% | 1,13% | 2,01% | 1,13% |
Sberbank Europe AG in Abwicklung5 | 3,25% | 1,83% | 3,25% | 1,83% | n.a. | n.a. |
SFIL S.A. | 0,75% | 0,42% | 0,75% | 0,42% | 0,75% | 0,42% |
Société Générale S.A. | 1,75% | 0,98% | 2,12% | 1,19% | 2,14% | 1,20% |
State Street Europe Holdings Germany S.à.r.l. & Co. KG | 2,00% | 1,13% | 2,40% | 1,35% | 2,80% | 1,58% |
Swedbank Baltics AS | n.a. | n.a. | n.a. | n.a. | 1,80% | 1,01% |
The Bank of New York Mellon SA | 2,00% | 1,13% | 2,00% | 1,13% | 2,10% | 1,18% |
UBS Europe SE | 2,50% | 1,41% | 2,25% | 1,27% | 2,00% | 1,13% |
Ulster Bank Ireland Designated Activity Company* | 3,50% | 1,97% | 3,60% | 2,03% | 3,60% | 2,03% |
Unicaja Banco, S.A. | 1,75% | 0,98% | n.a. | n.a. | 2,25% | 1,27% |
UniCredit S.p.A. | 1,75% | 0,98% | 1,75% | 0,98% | 2,00% | 1,13% |
Volksbank Wien AG | 2,50% | 1,41% | 2,50% | 1,41% | 2,50% | 1,41% |
Volkswagen Bank GmbH | 2,00% | 1,13% | 2,25% | 1,27% | 2,25% | 1,27% |
(FONTE: BCE)